Nessuno si sarebbe aspettato che nel 2020 sarebbe arrivato sul mercato videoludico un brick-breaker e ancora meno persone si sarebbero aspettate che fosse dannatamente divertente, Twin Breaker: A Sacred Symbols Adventure arriva in punta di piedi e rivoluziona un genere ormai dimenticato dalla gran parte dei videogiocatori.
Ovviamente non stiamo parlando di un candidato al GOTY nè tantomeno di una produzione d’eccellenza da milioni di dollari, tuttavia parliamo di un gioco che riesce a fare il suo dovere alla perfezione, senza sbavature e pieno di divertimento.
Twin Breaker: A Sacred Symbols Adventure è disponibile al download sul Nintendo eShop al prezzo di 9.99€.
Un viaggio nello spazio sconfinato
Sicuramente la trama di Twin Breaker: A Sacred Symbols Adventure è di una profondità sorprendente rispetto a quella dei suoi colleghi di genere, questa è indubbiamente un’aggiunta ben gradita che riesce a dare un senso ai vari livelli e tenere alta l’attenzione del videogiocatore, senza comunque sembrare ingombrante, visto che non si tratta di un titolo puramente story-based.
La nostra avventura inizia dopo che gli Stati Uniti hanno deciso di iniziare a colonizzare altri pianeti, mandando nello spazio delle navicelle, chiamate generation ship, in cui centinaia di persone vivono al loro interno mentre viaggiano nello spazio sconfinato alla ricerca di nuovi mondi.
Dopo aver avvistato un buco nero, due piloti saranno incaricati di gettarsi al suo interno per scoprire dove porta lo strano fenomeno; una volta attraversato verranno attaccati da diverse forme aliene che cercheranno di eliminare i nostri protagonisti. Durante il combattimento contro creature non identificate, i due piloti scopriranno che la situazione è ancora più complessa di quel che sembra.
La storia pecca un po’ sotto il lato della caratterizzazione dei personaggi, ma tutto sommato è gradevole e sicuramente alza l’asticella per quanto riguarda il comparto narrativo del genere.
Mattoncino dopo mattoncino
Il comparto grafico è molto minimale, ma è utile a non creare confusione visti i molti elementi a schermo; gli sfondi sono ben realizzati e il level design è ben studiato.
L’unica pecca è la ripetitività delle schermate di dialogo che compaiono ogni volta che vediamo proseguire la trama, non variando mai ed essendo sempre uguali dopo poco tempo stancano il giocatore e annoiano.
Another brick in the wall
Il comparto sonoro di Twin Breaker: A Sacred Symbols Adventure è ben realizzato, la colonna sonora dallo stile retrò nonostante non faccia gridare al miracolo non stanca grazie alla sua varietà e alla qualità di alcuni dei pezzi al suo interno.
Il vero punto di forza di Twin Breaker: A Sacred Symbols Adventure
Sicuramente il gameplay è dove il titolo dà il meglio di sé, grazie a meccaniche innovative il gioco riesce a regalare ben più di una soddisfazione.
La modalità principale ci porterà attraverso 40 livelli e 4 Boss Battle, durante la nostra avventura ci troveremo ad affrontare diverse varianti di gameplay, partendo dall’orientamento che può variare da orizzontale a verticale, fino ad arrivare al numero di racchette che dovremo controllare a tempo che possono essere 2 o 4, manovrabili grazie ai due stick analogici.
Come in ogni brick-breaker che si rispetti saranno presenti grandi quantità di bonus e malus, dai più classici come l’ingrandimento della racchetta fino a soluzioni più creative come un mirino che verrà piazzato su un mattoncino casuale che, nel caso dovesse venir colpito, esploderebbe distruggendo anche i tasselli adiacenti.
Sono presenti altre modalità che servono a vivacizzare il gameplay, rivisitando alcune vecchie glorie del videogioco come Space Invaders e Pong. Nella prima dovremo sparare ai nemici che si avvicineranno a gran velocità senza consentirgli di toccare terra, mentre nella seconda dovremo segnare più goal della CPU riuscendo a penetrare le loro difese.
Sono presenti anche la catcher mode, in cui dovremo raccogliere più monete possibili evitando i nemici che cadono dall’alto, la modalità random, che permette di giocare diversi livelli cercando di sopravvivere il più possibile, e infine la boss rush, dove affronteremo le creature viste nella modalità principale.
Queste attività extra sono sicuramente ben gradite in quanto riescono a conferire un po’ di varietà al gameplay e aggiungono anche un pizzico di competizione fra amici per vedere chi riesce ad ottenere il record più alto.
La curva della difficoltà è ben bilanciata e rende Twin Breaker: A Sacred Symbols Adventure impegnativo ma mai esageratamente difficile.
I comandi sono molto responsivi e garantisco la miglior esperienza di gioco possibile.
L’antica arte del divertire
Nonostante Twin Breaker: A Sacred Symbols Adventure non verrà mai ricordato come una pietra miliare della storia videoludica è sicuramente un titolo che riesce a divertire moltissimo, riportando in auge un genere che viveva ormai di ricordi. Siamo davanti ad un gioco senza pretese che regala un’esperienza di gioco di altissimo livello a tutti gli appassionati del genere.