La Russia, dopo la decisione di Vladimir Putin di invadere i territori dell’Ucraina, si trova sempre più isolata commercialmente con il resto del mondo, con numerose aziende, videoludiche e non, che hanno preso una netta presa di posizione contro questo paese.
Dopo il rinvio di S.T.A.L.K.E.R 2, direttamente correlato a questo conflitto, anche multinazionali più importanti hanno sospeso i rapporti commerciali con la Russia, cercando di boicottare questo sistema economico.
Queste chiare e nette posizioni, però, hanno generato una rapida risposta della Federazione Russa e molte aziende videoludiche non sono particolarmente felici.
La Russia e la legalizzazione della pirateria
Come ripotato ma moltissime testate, sia a tema videogiochi che non, la Russia, riassumendo e semplificando, ha risposto ai tanti stop delle varie corporazioni, tra cui Sony, Microsoft e Nintendo, legalizzando, de facto, la pirateria.
Dopo il blocco delle vendite fisiche, è arrivato quello dei software digitali e, per arginare il fenomeno, il governo russo sta legittimando in poco tempo l’utilizzo di programmi e servizi per connettersi ai vari store utilizzando IP non collegabili alla Russia.
Oltre questo, in tutta rapidità, sono state varate leggi che bloccano i provvedimenti attuali contro la pirateria e, il chiaro effetto, è poter usare liberamente materiale protetto da copyright di aziende estere senza il rischio di pagare pesanti sanzioni o di sfociare nel penale.
Insomma, anche la Russia ha compreso l’importanza, sia direttamente economica che culturale, che i prodotti di questo tipo rivestono nell’attuale società globalizzata. Xbox, PlayStation e Nintendo hanno già fatto molto e speriamo fermamente che i governi dove risiedono queste aziende potranno fare qualcosa di concreto per contrastare la pirateria in Russia e supportarle.
Insomma, la guerra sta sempre più modificando le vite di tutti, anche di tutte quelle persone che sono lontane dal martoriato territorio dell’Ucraina.