La storia dei videogiochi è lunga,ricca di tappe importanti e di grandi sviluppi. Stiamo parlando di un lasso di tempo di oltre mezzo secolo che pian piano ha portato questo tipo di giocare nella nostra vita quotidiana con grande successo; purtroppo non tutti però conoscono le vicende che hanno portato alla nascita di questo “movimento” videoludico.
I videogiochi negli anni quaranta
Tutto ha inizio nel 1947 quando Thomas T. Goldsmith, in collaborazione con Estle Ray Mann, decisero di registrare il proprio progetto all’ufficio brevetti statunitense. Questa venne ufficializzata un anno dopo e aveva il nome di “Cathode- ray tube amusement device”; già dal nome si intuisce che il gioco era destinato ad essere giocato attraverso un tubo catodico. Questo gioco si ispirava al classico schema dei radar che venivano usati qualche anno prima durante la seconda guerra mondiale; l’obiettivo del gioco consisteva di lanciare un missile verso un determinato bersaglio. Il sistema per giocare utilizzava otto valvole termoelettroniche e la parte grafica era costituita da etichette stampate su pellicola trasparente. Queste etichette venivano introdotte nel gioco per segnalare i punti in cui si trovavano i bersagli da colpire. Proprio per questo il giocatore aveva un lasso di tempo determinato per ruotare le manopole per regolare velocità e traiettoria e premere il pulsante per fare fuoco. Se le coordinate coincidevano con il bersaglio veniva effettuata una simulazione di esplosione direttamente dal tubo. Purtroppo questo tipo di sistema aveva dei costi talmente elevati che non venne mai messo in commercio rimanendo un semplice prototipo.
Gli anni cinquanta
Ci fu qualche anno di stand-by dopo il prototipo non sviluppato nel 1947. Una delle principali svolte arrivò al Festival of Britain nel 1951 dove la Ferranti creò una sorte di computer chiamato “Nimrod”; la sua funzione principale era quello di permettere di giocare al gioco “nim”. Si tratta di un gioco matematico per due giocatori dove venivano create due pile contenenti un determinato numero di elementi. Ogni giocatore a turno poteva togliere un numero qualsiasi da una pila a sua scelta. Il vincitore risultava colui che toglieva l’ultimo elemento sul campo di gioco ma una regola ferrea era quella di non poter saltare la mossa. Anche in questo caso il progetto non ebbe sviluppi interessanti in quanto fu smantellato finito l’evento a Berlino.
La nascita del gioco Tris
Ci penso A.S. Douglas nel 1952 a sviluppare una versione grafica del famoso gioco tris; il suo progetto era legato ad una tesi dove voleva dimostrare l’interazione che ci poteva essere tra l’uomo ed una macchina. Il gioco si chiamava OXO (conosciuto anche come Noughts and Crosses) ed è stato utilizzato su un computer EDSAC; si trattava di uno dei primi computer digitali della storia. Questo apparecchio fu progettato e costruito da Maurice Wilkes all’Università di Cambridge in Inghilterra. Per chi fosse curioso di provare OXO potrà giocarci attraverso un emulatore per sistema EDSAC. Passarono alcuni anni fino ad arrivare al 1958 dove venne creato un gioco chiamato “Tennis for Two” al fine di intrattenere i visitatori che andavano al laboratorio di ricerca nucleare “Brookhaven” presente a New York. Il gioco poteva essere giocato da due persone contemporaneamente con l’utilizzo di due plance dove era presente una manopola: questa leva serviva per regolare la traiettoria per poi lanciarla attraverso un pulsante. Il titolo in questione mostrava un campo con telecamera laterale. Il gioco rimase giocabile nel laboratorio per due anni e successivamente fu rimosso del tutto.
Gli anni sessanta
Il mainframe in questo periodo veniva usato per far girare i primi videogiochi sviluppati dagli studenti delle varie università presenti negli Stati Uniti; tuttavia la scarsa disponibilità dei primi computer faceva in modo che questi progetti non venissero elaborati al meglio facendo decadere il tutto nel dimenticatoio. Nel 1961 fu programmato, da Steve Russel e il suo gruppo, un gioco chiamato “Spacewar!”; il gioco consisteva nell’abbattere la navicella nemica utilizzando missili però all’interno del quadrante esisteva un corpo celeste che serviva come elemento di disturbo e da centro gravitazionale. Questo prodotto fu inserito nei nuovi computer DEC e segnò il primo videogioco della storia ad essere diffuso; in seguito per questa piattaforma fu creato il simulatore dell’Apollo 11 “Lunar Landing Game” e il manageriale “Hamurabi”. Passarono cinque anni e quel genio di Ralph Baer decide di creare “Chase” ovvero videogioco che poteva utilizzare come terminale un semplice apparecchio come la televisione. L’anno successivo, in collaborazione con Bill Harrison, sviluppo un nuovo titolo giocabile conosciuto come “Bucket Filing Game” che prevedeva la possibilità di giocare a due differenti giocatori.
La nascita della prima console
Nel 1968 i due decisero di spingersi oltre creando un prototipo Brown Box che in poche parole assomigliava ad una console; dopo altri sviluppi questa piattaforma prese il nome di Magnavox Odyssey e prevedeva la possibilità di utilizzare vari giochi. Tra i titoli disponibili vi erano due simulatori, uno di tennis e uno di tiro al bersaglio; per utilizzare questo gioco fu create una delle prime periferiche da gioco da aggiungere alla console ovvero una pistola ottica. Nel 1969 venne dato alla luce il primo sistema operativo della storia ovvero l’UNIX. Fu creato da Ken Thompson assieme a Dennis Ritchie. Il tutto fu scritto con un linguaggio Fortran ovvero un linguaggio di programmazione creato nel 1954.