La stazione è abbandonata, le piattaforme sommerse da una montagna di rifiuti. Tra tutto quel ciarpame spiccano libri, pezzi di arredi, giornali, biciclette rotte e busti di eroi ormai dimenticati: tutti oggetti del vecchio mondo, ammassati li ad accumulare la polvere.
Possono gli oggetti ricordare? Nella stazione da cui provede, le persone hanno visioni.
Artyom ha avuto una visione di due uomini anziani, intenti in una discussione su Dio e sul destino mentre fumavano il narghilè e un gatto dormiva pigramente accanto a loro.
Omero dal canto suo ha più volte visto cose che furono, come piattaforme invase da frettolosi pendolari all’ora di punta oppure carrozze lucide sfrecciare lungo i binari come fantasmi. Lo stesso Hunter ha visto cose che preferirebbe non riconoscere.
Questa è la Polyanka, meglio conosciuta come Stazione del Destino, in cui alcuni fortunati viaggiatori sono raggiunti dal destino o ricevono in dono visioni. Alcuni credono a queste storie, mentre altri sostengono sia solo una fuga di gas nella stazione che causa allucinazioni; in Metro realtà e mistero sono due facce della stessa medaglia.
La storia della Polyanka è solo una delle tante che compondono il mondo della serie Metro di Dmitry Gluhkovsky, un franchise sviluppato attraverso una serie di libri, tre videogiochi ed un universo espanso; tutti ambientati a partire da 20 anni dopo un’apocalisse nucleare che ha costretto gli abitanti di Mosca a vivere nella Metropolitana e che li ha portati a barattare la superfice irradiata con uno strano santuario sotterraneo.
E’ un impero di miti e leggende, come lo descrive un anziano della Polyanka, e tutto ciò che ognuno deve fare è attraversarlo per sentire storie di sensitivi, città segrete, cannibali, vermi giganti e libri magici.
I romanzi di Metro sono ricchi di humor ed alcune delle storie più assurde non sono state finora inserite nei giochi; prendi una sedia compagno, te ne racconto qualcuna.
La prima è una storia sui demoni e i comunisti.
In Metro 2033, visitando la Polis, Artyom si imbatte in un libro che teorizza di come Lenin e i Bolscevichi presero in realtà il potere utilizzando il pentagramma per evocare e stringere un patto con i Signori dei Demoni; il che dovrebbe giustificare la presenza della stella rossa come simbolo del comunismo. Naturalmente secondo questo bizzarro testo tutti i morti nei primi anni della Russia Comunista in realtà sarebbero stati sacrificati ai demoni; cosa questa che implica che l’apocalisse nucleare è stata provocata al fine di mietere un ingente raccolto di anime e placare la sete di sangue degli strani alleati dei potenti russi.
Sempre secondo il libro abitano nelle stelle poste sulla sommità delle torri del Cremlino, spiegando perchè gli Stalker dicono a tutti che non è possibile guardare il Cremlino senza essere ipnotizzati. La conseguenza più incredibile a questo punto è che i nemici di Metro non sono affatto esseri umani mutati dalle radiazioni, quanto piuttosto demoni manifestatisi sul nostro piano dell’esistenza a seguito degli enormi sacrifici originati dall’olocausto nucleare.
Persino più inquietante della storia originale, vero?
Che dire poi della storia dei Maghi della Metro?
Esistono esseri umani con l’abilità di influenzare e controllare gli altri, in grado addirittura di usare i loro poteri per creare oggetti magici.
Se hai giocato a Metro ricorderai senza dubbio l’ultima incarnazione di Gengis Khan, che ha per nome per l’appunto Khan; enigmatica figura che usa i propri poteri per predominare sugli altri, dato che come dice lui stesso “loro sono sciacalli, ma io sono un lupo”.
Ma ce ne sono altri come il suonatore di flauto Leonida, che usa le sue melodie misteriore per incantare grandi gruppi di persone al punto da evitare un massacro. Esiste inoltre un prete adepto del Culto del Verme, descritto più come una creatura che un essere umano, che usa i propri poteri per indottrinare i bambini (rapiti da altre stazioni) o addirittura si spinge ad ipnotizzare una intera squadra di Stalker armati fino ai denti.
Questi maghi hanno creato un oggetto magico chiamato La Guida, una mappa vivente che può guidare il suo possessore lungo percorsi sicuri attraverso i tunnel; Khan descrive questa guida come “il lascito di uno dei più potenti maghi dell’ultima epoca”.
Esiste anche Il Futuro, ultimo di tre libri le cui pagine sono “nere come antracite”; si tratta di un resoconto della storia fino alla fine del mondo, nascosto nei più reconditi recessi della Libreri di Stato di Mosca e guardato a vista da misteriosi “bibliotecari”. Nei romanzi Artyom va alla ricerca di questo potente tomo, ma come spesso accade nel mondo di Metro, la sua esistenza rimane un mistero.
Strane storie circolano anche su alcune delle stazioni più sperdute. Come quella sui Satanisti che hanno iniziato ad abitare la Timiryazevskaya, dopo che la stazione è stata inghiottita da un’ondata di ratti, che credono che la metro sia l’ingresso agli inferi e per questo motivo rapiscono persone al fine di fargli scavare dei tunnel.
O ancora la storia della Nagornaya, la stazione vivente, che crea una nebbia col solo scopo di predare i viaggiatori indifesi che vagano per i suoi corridoi. Oppure il regno dei ratti, quasi un rimando allo schiaccianoci di Hoffman (reso celebre dal balletto del russo Tchaikovsky), il labirinto del terrore che gli innumerevoli ratti della metro hanno reso un loro dominio.
insomma ce n’è per tutti i gusti…
I libri sono zeppi di miti terrificanti ma, forse, i più degni di nota sono quelli relativi ai Selvaggi Cannibali del Culto del Grande Verde. In breve, dopo la caduta dei missili nucleari, la stazione di Park Pobedy venne tagliata fuori dal crollo di un tunnel, separando i suoi abitanti dal resto della metropolitana.
Sottoposti alle radiazioni e senza tecnologie in grado di aiutarli, molti di loro subirono delle mutazioni e hanno sviluppato un proprio linguaggio, così come l’usanza di rapire e mangiare i “nemici del Grande Verme”. La parte più interessante della storia è che la loro divinità è in realtà un’invenzione.
Il loro leader, un filosofo e psicologo, spiega che ha creato questo falso idolo per ripicca nei confronti di quelli che hanno distrutto il mondo, in un tentativo di plasmare una nuova umanità, meno incline a cadere preda della perniciosità della tecnologia.
Nonostante quato dica il leader dei cannibali, nei vasti e vuoti tunnel dietro Park Pobedy, Artyom intravede qualcosa di enorme strisciare nell’oscurita; ancora una volta lasciandoci con un enigma irrisolto.
Difficile sottovalutare l’importanza di queste storie nel mondo di Metro, un mondo la cui ricchezza si fonda su miti frammentati e frammenti di dicerie e che influenza anche il processo di creazione dei giochi.
Il Culto del Verme ad esempio, sembra avere molto in comune con le fazioni tecnofobiche presenti in Metro: Exodus, specialmente con la Chiesa di Water Tsar, anch’essa dipendente da un enigmatico leader e che venera un mostro gigante.
Ma mentre nei giochi lo stile FPS obbliga al realismo per potere funzionare, marcando una linea ben definita tra mistero e realtà, la vera genialità delle storie dei libri sta nel potere oltrepassare questo confine.
Molti di questi racconti, te ne sei reso ampiamente conto, sono del tutto inconcludenti e mescolano realtà e misticismo, così che nessuno possa avere una risposta chiara. E’ difficile non cadere nel complottimo, ma viene così creato un mondo di misteri irrisolti, dove ad ogni angolo del percorso potrai trovare una creatura strana o un fenomeno sovrannaturale.