Ci sono giochi che, pur non esibendo grafiche strepitose o gameplay roboanti, entrano nel cuore dei giocatori ritagliandosi uno spazio di affetto che dura praticamente per sempre.
Lake, il peculiare titolo di Gamious, è uno di questi e proprio per la sua unicità, di cui ti parlerò a breve.
L’unico tempo certo è quello passato
Uscito originariamente nel 2021, in Lake ci ritroviamo catapultati in una dimensione estremamente pacifica, quasi onirica ma che stavolta non nasconde segreti inquietanti o orrori pronti a farci a pezzi. Un po’ come Wisteria Lane senza tutti gli intrighi delle Casalinghe Disperate o come Twin Peaks e Wayward Pines senza oscure macchinazioni alle spalle.
L’anno è il 1986, e il 1 settembre incontriamo la protagonista Meredith Weiss che da prodigio dell’informatica decide di prendersi una meritata vacanza al termine di un progetto abbastanza lungo e travagliato, portato a termine con successo.
Quale migliore occasione, dunque, per ritornare a Providence Oaks, cittadina dell’Oregon in cui Meredith è nata e che ha lasciato 20 anni prima? E con l’occasione, dato che il padre Thomas ha lasciato vacante un posto da portalettere, perchè non prenderne temporaneamente il posto mentre il genitore si gode una meritata pensione?
Ed è così che viene introdotto uno dei temi principali di Lake: il tempo. Il tempo che passa e cambia tutto, quello perduto che non può ritornare e quello che passa senza cambiar nulla. Nei primi due casi parliamo di un qualcosa che vale principalmente per Meredith, con quello che ne consegue mentre il resto è sostanzialmente l’anima di Providence Oaks dove i 20 anni trascorsi hannno cambiato pochissimo.
Ad accoglierci troveremo infatti un vecchio collega di Thomas e la cittadina, vera e propria coprotagonista della storia: con i suoi negozietti, la sua tavola calda e il tipico calore della provincia americana, Meredith si rende conto che per certi versi è come se non fosse andata via.
Certo, alcuni suoi amici di giovinezza sono ora sposati e non hanno più il tempo di far scorribande, così come qualcuno è andato via, forse anche per sempre, ma lo spirito di Providence Oaks è sempre uguale.
E la cittadina adagiata sulle sponde del lago che da il titolo al gioco, è uguale anche in Season’s Greetings, primo e forse unico DLC del gioco che ci riporta all’interno della storia a due anni di distanza dal capitolo principale.
In questo caso, come è facilmente intuibile dal titolo ci troviamo in prossimità delle festività di fine anno, periodo da sempre molto intenso per postini e corrieri.
Essendo ambientata nel 1985, la storia di Season’s Greetings pur con la presenza di Meredith ci vede nei panni di Thomas che, non essendo ancora in pensione, è intento nello smistamento della corrispondenza natalizia.
Come già detto, la cittadina sarà esattamente uguale a quella del titolo principale, con l’unica differenza di quel tocco natalizio che da ancora più calore ad un luogo che per i giocatori sa quasi di casa.
Gameplay di Lake e Season’s Greetings
Il gameplay di Lake è estremamente semplice: tutto quello che Meredith e Thomas dovranno fare sarà andare in giro con il furgoncino delle poste e consegnare la corrispondenza. Quest’ultima è divisa in due categorie, ovvero pacchi e lettere (come è ovvio che sia).
Per sapere dove recapitare la corrispondenza possiamo basarci sulla mappa presente sia sull’HUD del gioco che premendo RB in qualsiasi momento; in questo caso visualizzeremo anche una pagina di appunti con gli indirizzi divisi per tipologia di consegna.
Non che sia un’operazione particolarmente complicata, non è proprio il tipo di gioco. Basterà arrivare all’indirizzo evidenziato, scendere dal furgone e avvicinarci alla cassetta della posta e premere A; lo stesso vale per i pacchi, con la differenza che prima dovremo andare sul retro del furgone e selezionare il pacco adatto all’indirizzo in cui ci troviamo.
Sporadicamente durante le consegne interagiremo con altri personaggi in brevi conversazioni, alcune delle quali avranno una importanza più o meno relativa.
Infatti, in queste occasioni potremo scegliere tra diverse risposte possibili; talvolta plasmeranno il carattere di Meredith e ci porteranno ad uno dei tre finali disponibili, altre volte serviranno solo per sbloccare diverse linee di dialogo. Tanto più se parliamo di Season’s Greetings, che ha una storia più semplice, per così dire.
Nei giorni liberi dal lavoro, inoltre, potremo scegliere se riposarci e goderci il vicinato oppure svolgere qualche piccolo compito extra, come ad esempio aiutare una simpatica vecchietta a far curare il suo gatto dopo un’indigestione o andare a trovare la giovane meccanica del paese. Tutte le attività che si potrebbero realmente fare in una cittadina della provincia americana in cui tutti conoscono tutti.
Il gameplay fondamentalmente è tutto qui, con un gioco da affrontare con leggerezza e senza fretta. Del resto neppure Meredith corre, al massimo potremo farla andare leggermente più spedita ma senza esagerare. Anche alla guida non potremo correre più di tanto o fare incidenti ed investire pedoni. I Weiss sono cittadini responsabili, per cui in situazioni di pericolo freneranno automaticamente e attenderanno con pazienza.
L’unica differenza tra le due storyline è nella durata: nei panni di Meredith abbiamo a disposizione 14 giorni, da terminare all’incirca in 8 ore, mentre Season’s Greetings ci concede 9 giorni da portare a compimento in circa 5 ore di gioco.
Segnali di Stile: grafica e audio
Lake non è un titolo che punta su una grafica iper realistica e stupefacente per piacere; tuttavia non si può negare che la veste grafica non sia perfettamente adatta al tipo di storia. Tutto nel gioco ci fa capire come sia stato prodotto con passione; Providence Oaks sarà un cittadina piccola ma è molto dettagliata con le sue villette tutte diverse, e gli scorci accattivanti; quando poi potremo entrare in alcuni edifici, come la tavolta calda o lo spaccio cittadino, noteremo come tutto è dettagliato fin nei minimi termini.
Non che non ci sia qualche poligono poco rifinito o qualche magagna qua e là, ma Lake è un titolo da giocare con il cuore più che con gli occhi.
Lo stesso vale per il comparto sonoro che è ben fatto, unica pecca è nella radio che utilizzando canzoni senza licenza diventa in breve ripetitiva e ci porterà a spegnerla.