Laser Kitty Pow Pow è uno di quei mobile game che vedono in Nintendo Switch una console di riferimento. Il gioco è uno sparatutto arcade atipico, in quanto è uno di quei titoli che fa di uno stile fuori dal comune (e di testa) la sua forza più grande. La versione di gioco per Nintendo Switch non è altro che un porting “potenziato” che non va che ad aggiungere qualche elemento di gameplay, o ad aumentare il numero dei livelli e dei folli gattini. Ti anticipo sin da subito che questa recensione non sarà molto gentile con il lavoro di The Bigger Cat: non sarebbe un ottimo gioco neppure su mobile, figurarsi su Nintendo Switch. Cominciamo a vedere cosa assolutamente non va in questo gioco, a partire dal suo gameplay.
L’aspetto di gioco davvero problematico di Laser Kitty Pow Pow è, come detto, il suo gameplay che a lungo andare risulta troppo elementare e poco approfondito. Il gioco non ha alcun tipo di sfumatura narrativa ne la pretesa di averne ed è piuttosto singolare che, un gioco che punta tutto sul suo gameplay, finisca poi per averne uno così elementare elementare. Il problema è che quest’ultimo si struttura ruotando unicamente su quattro tasti, cosa che dovrebbe farti intuire quanto detto prima. Una volta partiti alla volta della missione con il nostro gattino, l’impostazione della stessa si rivelerà piuttosto lineare: lo stage sarà sempre organizzato su due piani e al centro di quello inferiore verrà posizionato un cuore.
Il compito del nostro gattino sarà quello di massacrare a colpi di laser tutte le unità nemiche che, uscendo dai lati dei due piani, mettono continuamente a rischio con i loro attacchi l’integrità del cuore. Le azioni che possiamo far compiere al personaggio sono tre: la più importante, vero cuore del gioco, per quanto banale, è quella di sparare; per far ciò basterà muoversi con lo stick analogico verso la direzione in cui si vuole mandare il colpo, oppure si possono utilizzare i dorsali di destra e sinistra del joycon; qualunque siano i tasti d’esecuzione utilizzati il risultato non cambierà: sparare verso una direzione sposterà il nostro Kitty nel lato opposto. Semplicemente sparando a destra ti muoverai di un passo verso sinistra e sparando sinistra ti muoverai verso destra. In più con le direzioni su e giù dello stick analogico si può far passare il kitty da un piano all’altro. I vari stage, raggruppati in ben 17 mondi differenti, richiedono il completamento di determinati obiettivi per essere conclusi, di solito consistono nel raccogliere tutti i cristalli e una determinata percentuale di monete che spawneranno casualmente durante la partita. I cristalli invece compariranno al superamento di ogni ondata.
Per tentare di smuovere un gameplay, così semplice e pigro, gli sviluppatori hanno inserito 8 diverse abilità tra scudi, fasci di energia e proiettili esplosivi. Queste abilità hanno un impatto – tutto sommato – gradevole sull’economia di gioco, peccato solo per la loro risicata quantità, indice di un bilanciamento di gioco davvero pessimo: sbloccheremo, infatti, tutte queste abilità dal livello 1 al livello 16; dovrai, altresì, tenere a mente che, a volte, completare un solo stage ti darà un livello pieno. Questo fatto implica che nel giro di qualche ora di gioco avrai già tutte le abilità disponibili, e se unisci la banalità e la semplicità del gameplay ti accorgerai da solo di quanto il gioco ti abbia dato quasi già tutto quello che poteva offrirti: l’unica cosa che cambierà saranno le abilità, talvolta inutili, dei Kitty, gli ambienti, i modelli dei nemici dei vari mondi e la durata degli stage.
Problematico anche l’aspetto gatcha, ereditato dalla sua natura di mobile game del titolo. I 45 modelli di Kitty hanno diverse rarità e il loro ritrovamento sarà reso disponibile una volta superati stage avanzati, rendendo i modelli base veramente una manciata. A “rompere il gioco” è il fatto che una volta trovato un doppione di un Kitty, i soldi utilizzati ti verranno restituiti per l’intero importo speso nel tentativo stesso, consentendoti di ritentare la fortuna. Dopo aver preso 6 modelli o più, ho continuato a trovare sempre gli stessi e con illimitati tentativi a disposizione ho avuto la possibilità di far uscire quello di rarità maggiore fin dalle fasi iniziali di gioco. I gatti più rari, oltre ad avere abilità devastanti, aumentano anche gli XP e i soldi ricevuti a fine partita. Se già il gioco soffre di ripetitività, il mal bilanciamento di aspetti come questo danno il colpo di grazia a un titolo che, senza questi gravi problemi, sarebbe – forse – stato persino piacevole. Se può consolarti, la versione Nintendo Switch è maggiormente riuscita di quella per cellulare e va ad aggiungere una gradevole modalità co-op, con quasi un centinaio di livelli in più e una decina di Kitty inediti.
Cos’ha in più la versione Nintendo Switch?
Il porting di Laser Kitty Pow Pow sarà un gioco molto diverso da quello che potresti scaricare da Google Play Store o da App Store. La prima grande differenza è che su cellulare non lo andresti a pagare, ma conterrebbe al suo interno un sistema free to play basato sulle microtransazioni. La versione Switch è totalmente libera da pubblicità ed è anche, a livello di contenuti, molto più consistente, portando i 56 livelli della versione mobile alla bellezza di 154 stage, e i 36 kitty di Android e iOs a 45. Anche il gameplay su Switch risulta migliorato, soprattutto se si considera che lo stesso, già ridotto all’osso, della versione mobile si sviluppa su un solo piano, eliminando qualsiasi tipo di verticalità, ed anche qualsiasi stimolo derivante dalla difficoltà di esecuzione. Punto a favore del gioco su Switch e feature, del tutto mancante su mobile, è quello della co-op locale, un’aggiunta che non stravolge in alcun modo il gameplay, ma è un’idea carina per sfruttare i joycon.