Ricordi Ouya?
Si tratta di una console open source su base Android messa in vendita nel giugno 2013 a seguito di una fortunata campagna Kickstarter avviata nel 2012 (l’ottava a superare il milione di dollari raccolti).
Purtroppo, nonostante il grande interesse intorno il lancio di quella che sarebbe dovuta essere una console innovativa, il riscontro in termini di vendite è stato molto al di sotto delle aspettative (per non dire disastroso). Ouya Inc. è stata costretta a dismettere gli asset a Razer Inc. e la stessa console è stata dismessa nel luglio 2015.
Nel 2019, a 4 anni dallo stop alla produzione della console, e più precisamente tra un mese, i server e lo store ufficiali verranno spenti definitivamente, non consentendo più il download dei giochi in esso contenuti, che sono più di 1000.
Un avviso ricevuto dagli utenti della piattaforma open source li informa che dal 25 giugno cesserà qualsiasi supporto a Ouya.
La causa di questo fallimento è da ricercarsi nella natura stessa della console: pur con un intento innovativo, Ouya offriva un esperienza su schermi televisivi basata essenzialmente su titoli già disponibili su Play Store, giocabili su tablet e smartphone Android.
Va comunque detto che il progetto, pur in mancanza di un grande successo, è rimasto attivo per quello che è il normale ciclo vitale medio di una console (6 anni per l’appunto); grazie sia ad un sistema capace di autogestirsi, con contenuti sempre aggiornati, sia di alcuni finanziamenti ricevuti negli anni (come da 10 milioni di dollari erogato da Alibaba nel 2014).
La notizia può servire da riflessione per i potenziali produttori di sistemi, che si approcciano al mondo del gaming senza disporre dei capitali necessari a supportare il prodotto e condurlo al successo. Specialmente in questi ultimi mesi, con Stadia pronta a cambiare i paradigmi del videogame.