Ah, l’amour è nell’aria e ci tocca andare in giro a raccattare fiori, cioccolatini, prenotazioni per cene, scontri con il cameriere per la mancia; il tutto perché poi alla fine si arrivi a consumare ben altri tipi di scontro.
Alla console, ovviamente, che hai capito?
Dunque, qui alla iCrewPlay Industries, i mastri dolciari della redazione hanno deciso di viziarvi, offrendovi un San Valentino corroborato dalla lista delle 10 coppie iconiche del mondo dei videogiochi. Abbiamo volutamente tenere fuori i grandi noti, cercando di dare spazio a quelle 10 coppie che, per un motivo o per l’altro, hanno suggestionato il pensiero collettivo, ma senza scadere nel già visto. Quindi molti nomi celebri potrebbero presenziare, altri ancora non esserci. In entrambi i casi, occhio agli spoiler!
P.S. La numerazione è puramente dimostrativa, non è una classifica!
1. John Marston e Abigail Marston (Red Dead Redemption, 2010)
Il vecchio West non è certo il luogo migliore dove possa sbocciare una liaison, né tantomeno dove penseresti di trovare l’ultimo dei romantici. La storia di John e Abigail, infatti, archetipi alla Bonnie & Clyde, nasce sotto gli auspici più burrascosi: conosciutisi in una banda di fuorilegge, lui la sposa strappandola a una vita di stenti come prostituta, cercando di rifarsi di un’esistenza di rapine e omicidi. Trovano un ranch, hanno costruito lentamente una nuova vita, una nuova gioia, una speranza per il futuro, con un figlio, duro lavoro, ma comunque onestamente. L’amore tra John e Abigail è di quelli rudi, ma genuini, come un campo d’orzo non trebbiato. Non è stato infatti il presente a separarli, ma il passato: ricattato dall’agente governativo Edgar Ross, John pensava, esaurito il compito, di poter tornare a vivere una semplice esistenza da contadino.
Il suo sacrificio, la sua ultima bugia per risparmiare il Male a sua moglie e suo figlio, sono atti dettati da un sentimento puro, senza fronzoli, magari non sempre perfetto ma fedele a se stesso.
E al vero amore non occorre altro.
2. Ezio Auditore e Sofia Sartor (Assassin’s Creed: Revelation e Assassin’s Creed: Embers, 2011)
Un altro assassino, un altro passato faticoso da gestire, ma questa volta tutto sale a livelli decisamente più romantici. Molti hanno visto nel rapporto tra Ezio, “l’aquila”, e Sofia, “la saggezza”, una profonda allegoria dello spirito intrinseco alla saga (perlomeno, prima che Ubisoft decidesse di cadere nel baratro…), con la caccia alla biblioteca di Altair che, da ricerca della conoscenza perduta, conduce a intrecciare sempre più strettamente le vite di due individui tanto diversi, l’uno parte mancante all’altro. Un grazioso topo di biblioteca, un anziano Mentore Assassino diretto verso la sua ultima missione, il tutto con lo sfondo dei minareti di Costantinopoli durante il periodo della dominazione ottomana: un’amore improbabile, una fascinazione immediata.
E nonostante la differenza di età, Sofia ed Ezio sono una delle coppie più dolci e sincere del panorama videoludico: ritiratisi a vita privata, con la gioia dei piccoli Flavia e Marcello, in un piccolo casale in Toscana, dove Ezio vivrà la sua ultima avventura. La morte lo coglie improvvisa ma non inattesa, quasi come un’amica da lungo tempo rimandata all’ultimo incontro. Negli occhi e nel cuore, i suoi figli e la sua Sofia.
(Se vuoi farti del male, ti lascio qui il video integrale in italiano di Assassin’s Creed: Embers. Io ti ho avvisato)
3. Dante e Beatrice (Dante’s Inferno, 2010)
Avete presente quando si dice “per te andrei all’Inferno”? Ecco, lui l’ha fatto per davvero.
Il (ri)baldo crociato Dante, per vendicare la morte della sua Beatrice, si getta a capofitto dritto a casa Lucifero, falciando legione dopo legione di demoni e peccatori per salvare l’anima della sua amata, perduta a causa dei propri peccati. Ora, a prescindere dall’ignoranza intrinseca di un gioco simile (che, diciamocela tutta, altro non è che un God of War con la falce), il valore stesso della prova d’amore, del sacrificio, dell’espiazione personale, sono tutti racchiusi qui, in un modo certo più diretto rispetto a ciò che intendeva l’Alighieri, ma certamente più irruente e sincero, arrivando a sfidare Satana in persona pur di ricongiungersi con la persona amata. Di più: prima di giungere allo scontro finale, Dante, pur di salvare e redimere se stesso e una Beatrice sempre più corrotta dalla vicinanza al Principe delle Tenebre, affronta, oltre a dozzine di mostri, anche suo padre Alighiero e suo cognato Francesco, nello sforzo mai esaurito di pagare per i suoi crimini.
Dimmi tu se è poco.
4. Big Boss e The Boss (Metal Gear Solid 3: Snake Eater, 2004)
Beh? Cos’è quella faccia? Non ti sarai davvero aspettato che ci mettessi Eva, vero?
Qui portiamo il concetto di amore su tutto un altro livello: un livello dove un mentore e un allievo, un superiore e un sottoposto, una madre e un figlio, un tutore e un protetto, tutto questo e molto altro confluisce nel creare uno dei più grandi rapporti di affinità elettiva di sempre.
The Boss, ultima erede dei Filosofi, ultima custode della sacra missione di salvare il mondo, pacificarlo, renderlo unito. Una donna, caso più unico che raro nei videogiochi, che rinuncia alla sua femminilità, al suo desiderio di una famiglia, di affetto, per servire la patria. Per portare avanti un ideale di pace che, per quanto desueto e quasi impossibile, continua imperterrita a inseguire.
E poi lui, Naked Snake, il futuro Big Boss: l’erede di tutto. L’oggetto di tutte le passioni di questo splendido personaggio femminile, forse il più grande mai creato da Hideo Kojima, sfaccettato come un diamante tagliato a colpi di proiettile, che arriva a partorire sul campo di battaglia e uccidere il padre di suo figlio per servire il suo paese e la pace che tanto brama.
E che ama un uomo, il suo pupillo, il suo protetto, tanto da affidargli tutto: le sue tecniche, le sue armi, la sua esperienza, i suoi sentimenti e le sue speranze. La sua missione.
La sua vita.
Protesta quanto vuoi, ma se non è amore questo allora torna pure alle fanfiction con Bowsette.
Vedere per credere.
5. Johnny e River (To the Moon, 2011)
Mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa per aver scoperto, giocato, finito e aver inciso in un angolo del mio spirito una perla simile solo di recente. La storia d’amore più toccante vista da molto tempo a questa parte, ed è tutta in pixel art.
Un uomo morente, sul viale dei ricordi, in cerca di un modo per realizzare, almeno nel fondo della sua mente, il suo più grande sogno: raggiungere la luna. E non ricorda perché.
Salvo poi scoprire che è un desiderio da sempre custodito nel cuore del suo gemello morto e che ha promesso a quella che sarebbe stata sua moglie che, in caso si fossero persi di vista, si sarebbero rincontrati lì. Sulla Luna, appunto.
Una narrazione fantastica con musiche che non vi usciranno facilmente dal cuore, To the Moon è il ritratto di due volti dell’amore: quello dedito e pratico di Johnny per River, donna affetta da sindrome di Asperger, silenziosa, difficile, enigmatica; quello paziente ed artistico di River per Johnny, uomo traumatizzato dalla morte violenta del gemello che ha rinunciato a tutto per sua moglie, salvo all’oblio sul loro primissimo incontro, quello dove è partito tutto. Una storia di rinuncia e redenzione, introspezione e catarsi, che ci spinge a scacciare quel fastidioso moscerino che si infila sempre negli occhi al momento meno opportuno, ammirando il capolavoro di una storia onirica ma non per questo meno reale, dove il colpo di scena è sempre in agguato.
L’importante, però, è sapere chi potrà tenerci per mano nel lungo viaggio verso la Luna.
Verso noi stessi.
Verso la fine.
6. Sir Daniel Fortesque e Kiya (MediEvil 2, 2000)
In vista dell’avvento del remake della saga, come poteva mancare il vecchio Dan? Un uomo (o quel che ne resta) che sfida il concetto trascurabile di “finché morte non ci separi”. Anche perché entrambi si incontrano da morti, quindi come faresti, anche volendo?
Un amore sbocciato quasi per caso, cavallerescamente, con lui che le punta l’occhio addosso (anche perché ha solo quello) dal primo, storico incontro nel British Museum. Con lui che si traveste da lord per ritrovarla, affronta Jack lo Squartatore, si fa un viaggio nelle profondità per ritrovare i pezzi per la macchina del tempo e tornare indietro per salvarla di nuovo.
Se non è questo l’ultimo dei romantici…
7. Dominic Santiago e Maria (saga di Gears of Wars)
Qui abbiamo un perfetto esempio di Amore che supera le barriere dello spazio. Letteralmente.
Un rude combattente per la libertà che affetta e perfora dozzine, centinaia di Locuste con un cacchio di fucile a motosega, e si scioglie come un cioccolatino ogni volta che pensa alla moglie, Maria. Perché in fondo lui fa quello che fa per salvare il mondo, sì, ma è un mondo che senza sua moglie non ha senso. E lui deve ritrovarla, spera e sa che la troverà un giorno.
E la trova, in quell’abisso per l’anima che è il secondo capitolo della serie. Profondamente mutilata nel corpo e nello spirito dalle Locuste, è lui stesso, per l’infinito amore che prova per lei, a darle una morte pietosa.
E il ricordo di lei continua ad aleggiare nelle sue azioni, sempre e per sempre, fino all’epilogo della sua avventura nel terzo capitolo.
Il comprimario, il marito, il compagno di bevute che tutti vorremmo. Un uomo che cela la sua sofferenza in silenzio, per il bene di tutti.
Io che non ho mai giocato alla saga ogni volta che ci ripenso ci rimango di sasso.
Se tu sei fan, beh…scusa.
8. Squall Leonhart e Rinoa Heartilly (Final Fantasy VIII, 1999)
Ah, il fascino del pre-millennium bug! La storia d’amore che ogni donna spera: lui alto, statuario, armato di spada caricata a proiettili magici; lei strega, gnocca e discretamente folle. Praticamente il sogno di ogni teenager degli anni Novanta. Una donna che prende un potenziale partner e lo redime dal suo essere tenebroso, silenzioso, sempre meditabondo. Praticamente un pirla.
E lo fa arrivare fino al punto di mettersi una tuta da astronauta per andarla a prendere nello spazio.
E poi ci si chiede perché è il Final Fantasy più popolare tra le ragazze.
9. Yuna e Tidus (Final Fantasy X, 2001)
Quando si parla di Final Fantasy e stai parlando a uno con meno di 30 anni, 9 su 10 penserà a loro due.
Che dire, meglio della love story tra Totti e Ilary Blasi, più intenso di un rigore di Holly & Benji, con quel misto di romanticismo ed epicità che ha fatto sognare tutti i ragazzi e le ragazze a cavallo del millennio, grandi e piccini. Carisma innato, trama eccezionale, spirito di sacrificio come se piovesse.
Ho conosciuto duri marines spaziali che alla scena dell’addio tra Tidus e Yuna dopo lo scontro con Yu Yevon hanno dato di matto strappandosi i capelli stile funerale persiano.
Ok, forse non è vero, ma resta una delle storie d’amore più tenere di sempre.
E salvare il mondo sembra passare in secondo piano.
10. Wander e Mono (Shadow of the Colossus, 2005)
La storia d’amore alla base di uno dei giochi più belli di tutti i tempi è anche l’unica storia d’amore che potrebbe essere non corrisposta. Wander arriva in un misterioso tempio con il cadavere di Mono, la sua amata, sperando di evocare un essere capace di resuscitarla. Non si sa altro, non si intuisce altro, si sa solo che l’infame esserucolo vuole sfruttarci per far fuori le sedici divinità che regolano il mondo in cui ci troviamo.
Le quali sono alte come grattacieli.
E noi non abbiamo nulla di meglio che una spada che, al confronto, sembra uno stuzzicadenti, una tunica, un cavallo e la fondata convinzione, dopo il primo, che soffriremo di una profondissima gastrite ogni volta che ne batteremo una.
E hanno un solo punto debole.
Uno solo.
E alla fine diventiamo pure il cattivo.
E in tutto questo non abbiamo alcuna garanzia che Mono ci ami davvero.
Scusa se è poco.
A dimostrazione che anche nel mondo dei videogiochi le storie d’amore non sono tutte rose e fiori! Bella presentazione, sei “quasi” riuscito a commuovermi…