C’è un particolare enorme che adoro dei film, telefilm o (nel nostro caso) dei videogiochi.
Qualcosa che non ha a che fare con la sceneggiatura o con la grafica che, da sempre, è stato uno dei fattori di successo per moltissimi titoli.
No, non è nemmeno il gameplay originale e coinvolgente o i personaggi ben caratterizzati.
L’elemento di cui ti parlo è quello che molti possono reputare banale, ma che invece serve principalmente ad invogliare lo spettatore o (sempre nel nostro caso) il videogiocatore ad appassionarsi del titolo in questione: il trailer.
In un trailer, vengono mostrate scene chiave del gioco che la software house ci invita a provare. Spesso vengono creati da zero, tramite l’uso della CGI, dandoci modo di assistere a sequenze epiche al pari di quelle cinematografiche. Il tutto montato ad opera d’arte da talentuosi video maker, per rendere il tutto più omogeneo e appetibile.
Tuttavia, non bastano solamente un paio di scene tagliate e incollate l’un l’altra per rendere un trailer unico nel suo genere.
Facciamo un piccolo esperimento.
Guarda quello che reputo, al giorno d’oggi, uno dei trailer più belli mai creati per un videogioco: quello di Final Fantasy XIII.
Sai già, caro lettore, quanto Final Fantasy XIII sia per il sottoscritto uno dei migliori capitoli della saga nata dalla mente di Hironobu Sakaguchi, e non potevo non citare il suddetto gioco. L’amore che provo per questo titolo è nato non solo dagli elementi di trama o dalla grafica, ma dal trailer stesso.
Forse lo avevi già visto, ma hai notato come le immagini siano magistralmente concatenate l’una all’altra in un collage di scene chiave che trasuda epicità da ogni singolo frame?
Benissimo, adesso disattiva l’audio del tuo dispositivo e riavvia il trailer e poi dimmi: fa ancora lo stesso effetto di prima?
Certo, hai già sentito la canzone “My Hands” di Leona Lewis la prima volta, quindi avrai già le note che continuano a ripresentarsi in mente, ma di certo qualcosa è cambiato.
Quindi, caro lettore, è proprio di questo che voglio parlati: la musica, o meglio, le canzoni che rendono un trailer perfetto al punto da farti emozionare e farti venire la pelle d’oca ogni singola volta che schiacci il tasto “Play“.
Ma non mi riferisco a canzoni qualunque.
Mentre nel trailer di Final Fantasy XIII la canzone utilizzata per il trailer faceva parte della colonna sonora ufficiale del gioco, oggi ti elencherò 5 trailer che reputo magnifici, le cui canzoni di sottofondo sono però poco conosciute in quanto non presenti all’interno del titolo.
La bravura nel realizzare un ottimo trailer sta nella scelta della canzone perfetta che si adatti al personaggio o alla trama generale del gioco.
Pronto quindi?
Metti un paio di cuffie alle orecchie e iniziamo.
Iron dei Woodkid + Assassin’s Creed Revelations
Ti ricorderai di certo il magistrale trailer di Assassin’s Creed Revelations, l’epilogo della saga di Ezio Auditore.
Il trailer è stato realizzato totalmente in computer grafica, e mostra il viaggio di Ezio che compie dall’Italia vista nei primi due titoli Assassin’s Creed 2 e Assassin’s Creed Brotherhood, verso Masyaf… già vista nel primo capitolo della saga.
Una volta giunto lì, scopre che la fortezza è in mano ai Templari con i quali inizia uno scontro magnifico, pieno d’azione in cui le armi trafiggono le carni e collidono con le armature, ma è Ezio ad avere la peggio quando ha per un attimo una visione di Altair.
L’uomo viene accerchiato e condotto ai piani più alti della fortezza per essere impiccato, come segno della supremazia dei Templari sull’Ordine degli Assassini. Ancora una volta Ezio ha una visione di Altair mentre il cappio gli viene stretto al collo. Ed è proprio in quel momento, a volto scoperto, che il protagonista si ribella ancora una volta.
Il trailer si conclude in questo modo, con quel tipico cliffanger che ti porta a chiedere cosa succederà dopo. Ubisoft sa ovviamente come attirare i fan della saga, e un finale aperto perfino per un trailer è il modo migliore per invogliare i giocatori ad acquistare il titolo.
Durante il corso del suddetto trailer veniamo accompagnati dalla memorabile canzone “Iron” dei Woodkid.
Quale canzone più azzeccata di questa per un trailer che mostra un Ezio ormai anziano, la cui vita è stata al servizio dell’Ordine degli Assassini il quale l’ha aiutato a maturare fino ad arrivare all’uomo che è diventato?
Ti lascio quindi due delle strofe che a parer mio sono le più indicative per il personaggio:
Deep in the ocean, dead and cast away
Where innocences burn in flames
A million mile from home, I’m walking ahead
I’m frozen to the bones, I amA soldier on my own, I don’t know the way
I’m riding up the heights of shame
I’m waiting for the call, the hand on the chest
I’m ready for the fight, and fate
True Faith di Lotte Kestner + The Last of Us Parte 2
Sappiamo benissimo quanto The Last of Us Parte 2 sia stato un successo. Il sequel del capolavoro di Naughty Dog ha emozionato così tanti giocatori e ricevuto numerose lodi da continuare a vincere premi anche ad un anno di distanza dalla sua uscita.
Il personaggio principale della storia è Ellie, ormai cresciuta, che si ritrova a dover fronteggiare un nemico che le ha portato via ciò che aveva di più caro al mondo. Per farlo viaggerà fino alla città di Seattle per avere la sua vendetta, fronteggiandosi non solo con gli infetti che ormai popolano il mondo, ma anche dei membri di un gruppo denominato WLF (o Wolves) senza dimenticarci dei Serafiti.
Uno degli elementi chiave del gioco è la chitarra che Ellie ha imparato a suonare da Joel, e più volte nel corso dell’avventura il giocatore potrà udire la ragazza cantare delle cover di famose canzoni in un ambiente desolante e terribilmente pericoloso.
https://www.youtube.com/watch?v=TXl9GI1p_Os
Delle boccate d’aria fresca, una pausa dal terrore.
Questo è ciò che rappresentano queste fasi in cui sarà possibile impugnare non un’arma ma lo strumento musicale, pronti a pizzicare ogni corda per comporre la melodia desiderata dalla protagonista.
Questo elemento è talmente fondamentale da essere incluso anche in uno dei trailer del gioco, nel quale vediamo Ellie seduta di fronte ad un fuoco in compagnia di Dina, mentre inizia a cantare “True Faith” ispirata alla versione di Lotte Kestner (la quale aveva a sua volta fatto una cover della versione originale dei New Order del 1987).
Mentre Ellie canta per la compagna, possiamo vedere l’insieme dei pericoli che la ragazza dovrà affrontare all’interno e all’esterno degli edifici di Seattle, tra infetti e umani, in una frenetica lotta per la sopravvivenza.
Possiamo dire di tutto, ma è innegabile che le parole della canzone non siano azzeccate per descrivere ciò che ha vissuto (e continua a vivere) la protagonista del gioco. Sembra quasi che siano state appositamente scritte per lei.
I feel so extraordinary
Something’s got a hold on me
I get this feeling I’m in motion
A sudden sense of libertyI used to think that the day would never come
I’d see delight in the shade of the morning sun
My morning sun is the drug that brings me near
To the childhood I lost, replaced by fear
Numbers di Daughter + Life is Strange: Before the Storm
Che il primo capitolo di Life is Strange sia stato uno dei titoli più acclamati è cosa nota. Tutt’oggi se si parla di Max e Chloe o semplicemente si nomina Arcadia Bay, una buona fetta di videogiocatori sa a quale gioco ci stiamo riferendo.
La saga sta arrivando al suo terzo capitolo con Life is Strange: True Colors. I tre titoli principali della saga ci hanno mostrato, più volte, come delle normalissime persone si accorgano di avere di poteri sovraumani.
Nel primo capitolo Max Caulfield scopre di avere la possibilità di manipolare il tempo.
Nel secondo vediamo Daniel Diaz con i suoi sorprendenti poteri telecinetici.
Ora Alex Chen si ritroverà a dover gestire un potere empatico che permetterà di capire ciò che gli altri stanno provando.
L’unico capitolo della saga nel quale non è presente qualcuno con dei super poteri è il prequel del primo titolo. Mi riferisco a Life is Strange: Before the Storm, dove la protagonista è Chloe Price, la ragazza ribelle la cui storia si intreccerà in maniera indissolubile con quella di Max nel primo capitolo.
C’erano moltissimi aspetti della ragazza che non sono potuti emergere nel primo titolo, ed è per questo motivo che si è pensato di creare un capitolo spin-off che spiegasse cosa ha spinto Chloe ad essere la ragazza che tutti conosciamo. Dai problemi a scuola alla conoscenza con Racher Amber (della quale purtroppo si conosce l’epilogo e che conferisce un sapore dolce-amaro a tutta la vicenda).
Chloe, la ragazza insensibile e problematica, la cui vita è stata stravolta dalla morte del padre e dall’abbandono improvviso della sua migliore amica che si è ritrovata a vivere in una città che detesta da sola, fin quando non conosce per l’appunto Rachel.
Deck Nine Games ha ben pensato di inserire all’interno del trailer, che mostra alcune delle scene fondamentali del gioco con protagonista Chloe, alcune strofe della canzone “Numbers” dei Daughters.
Anche in questo caso, proprio come per il trailer precedente, sembra quasi che le parole siano state scritte appositamente per la protagonista, evidenziando il suo carattere insensibile più volte ma che sembra poter cambiare grazie a qualcuno.
Follow me home, pretend you
Found somebody to mend youI feel numb
I feel numb in this kingdom
I feel numb
I feel numb in this kingdom
Beast of America di Nico Vega + Bioshock Infinite
Ah, Bioshock Infinite, uno dei giochi più belli a cui io abbia giocato.
Sia chiaro, adoro l’intera saga, ma Infinite è in assoluto il capitolo che più mi è rimasto impresso.
Vuoi perché Rapture era ormai una città in rovina nei primi giochi e quindi non c’è stata possibilità di rimirare quanto fosse bella durante i suoi momenti migliori. Vuoi perché la trama è molto più contorta rispetto a quanto potesse esserla quella dei primi due capitoli. Vuoi perché la città volante di Columbia rappresenta (almeno nella mente dei cittadini) una vera utopia e di conseguenza piena di luce e vita.
Proprio come quando ti innamori di qualcuno, non riesci a trovare una valida ragione per la quale il tuo cuore batte incessantemente non appena ti trovi in presenza di chi ti ha fatto perdere la testa. Anzi, ne troveresti un’infinità e allo stesso tempo non sapresti quale sia quella più giusta.
Questo è l’effetto che mi fa Bioshock Infinite, che al contrario dei capitoli ambientati a Rapture, è riuscito a prendermi sin dal primo istante. Sin dal momento in cui vidi i vari trailer, che mostravano un luogo differente, nuovi poteri e una freneticità in battaglia che fino a quel momento i primi due giochi non erano stati in grado di regalarmi.
Sebbene in alcuni primissimi trailer venivano mostrati degli eventi totalmente differenti rispetto a quelli presenti nel gioco completo (basti pensare che in uno dei tanti trailer iniziali, Elizabeth Comstock sembra essere trattata al pari di una vera e propria strega, con tanto di esecuzione in piazza, cosa che nel gioco non è mai successa) voglio mostrarti quello in cui sono state rivelate finalmente le meccaniche di gioco.
Quale musica sarebbe stata adatta per un trailer simile?
Per il primo Bioshock era stata ovviamente utilizzata la magnifica “Beyond the Sea” di Frank Sinatra, che si abbinava alla perfezione con il periodo storico in cui era ambientato il titolo ma soprattutto all’ambientazione della città sommersa di Rapture.
Cosa poter scegliere per una città volante?
Ed ecco il lampo di genio.
Perché associare una canzone alla città in sé? Perché non associarla all’ideale che invece accomuna l’insieme dei cittadini di quella città?
Nessun’altra canzone può essere più azzeccata di “Beast of America” di Nico Vega, la quale sembra essere un vera e propria denuncia al sistema che governa l’America (in questo caso Columbia). Incoraggia i cittadini a difendere ciò che credono, sebbene chi li comanda possa sostenere il contrario.
La canzone personifica il paese come se fosse una bestia, dal doppio significato: da una parte un mondo crudele e malvagio, dall’altra una vera e propria rappresentazione della natura volitiva dei cittadini. Non bisogna difendere il paese ma la gente che lo abita… coloro che ti circondano.
Allo stesso modo, Columbia è una città a due facciate: la magnifica città volante abitata da ogni sorta di cittadino, perfino i lavoratori dei borghi più bassi i quali rimangono uniti contro i poteri forti fondando i Vox Populi, la quale è però governata dal perfido profeta Zachary Comstock.
Stand tall for the beast of America.
Lay down like a naked dead body,
Keep it real for the people workin’ overtime,
They can’t stay living off the governments dime.Stand tall for the people of America.
Stand tall for the man next door,
We are free in the land of America,
We ain’t goin’ down like this.
White Flag di Bishop Briggs + Shadow of the Tomb Raider
Ed eccoci arrivati all’ultimo trailer di questa classifica.
E come non posso parlare di una delle figure portanti del mondo videoludico?
Lara Croft è uno di quei personaggi che ormai fanno parte della nostra cultura, una vera e propria icona. Chiunque la conosce e chi dice di no sta semplicemente mentendo.
Probabilmente non conosceranno la nuova Lara nata dal connubio tra Square Enix e Crystal Dynamics, ma è impossibile non sapere chi sia la formosa archeologa senza macchia e senza paura.
Inizialmente, quando uscì il primo titolo di quello che era il reboot della saga Tomb Raider, i fan (me compreso) erano davvero scettici a riguardo. Solo dopo aver provato il titolo e aver giocato i sequel ci si è resi conto di quanto la vecchia Lara fosse morta per sempre per dare spazio ad una nuova Lara più giovane, con i suoi problemi che la rendevano più umana ma ugualmente combattiva come solo un Croft può essere.
Nel secondo capitolo della saga, Rise of the Tomb Raider, il giocatore viene a conoscenza di un’organizzazione segreta che porta il nome di “Trinità” la quale punta a voler appropriarsi di alcuni manufatti per avere potere su buona parte del mondo.
La fine del secondo gioco ci lasciava con tante domande in sospeso e altrettante prospettive per il futuro.
Bisognava solo attendere e così è stato fin quando non è stato annunciato il sequel: Shadow of the Tomb Raider.
Nel titolo, Lara si troverà a dover evitare l’apocalisse causata dal ritrovamento di alcuni reperti maya sui quali la Trinità vuole mettere le mani. Ovviamente conosciamo la tenacia della giovane avventuriera, sarebbe pronta a sacrificarsi piuttosto che arrendersi senza lottare.
Benissimo, esiste una canzone che calza a pennello con la descrizione di Lara Croft, ed è proprio questa che è stata utilizzata in uno dei trailer per il terzo capitolo del reboot: “White Flag” di Bishop Briggs.
Non credo servano ulteriori parole.
Ti basti ascoltare le parole e leggere il testo per capire a chi siano rivolte.
Oh, won’t wave my white flag, no
This time I won’t let go
I’d rather die
Than give up the fight, give up the fight
Give up the fight, give up the fightWon’t wave my white flag, no
Oh, I won’t go down slow
I’d rather die
Than give up the fight, give up the fight
Give up the fight, give up the fight
Conclusioni
Quante volte vediamo dei trailer accompagnati da una musica o una canzone in sottofondo?
Quante volte ci soffermiamo solo sulle immagini e non sull’accompagnamento musicale?
Spero che da oggi in poi tu possa fare più attenzione alle canzoni che si decidono di utilizzare nei trailer, sebbene queste non facciano purtroppo parte della colonna sonora ufficiale del gioco.
Just Cause 3, trailer con una cover di Firestarter dei Prodigy, arrangiata e cantata da Torre Florim meritava un posto tra le prime 5, o almeno una menzione :'( complimenti per l’articolo però!
https://youtu.be/0ND5dYIFkd0
Sai che ci avevo pensato, Andrea?
Purtroppo non potevo dilungarmi più di così, altrimenti sarebbe uscito un articolo veramente lungo. Magari in futuro potrei scrivere una “seconda parte” e ovviamente inserirò Firestarter :)
Ad ogni modo ti ringrazio, son contento che l’articolo sia stato di tuo gradimento!