Sono state moltissime le bufale, a volte strampalate, proposte da studiosi in cerca di notorietà o denaro. Scopriamo le più strane…
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Jan Hendrik Schön e gli esperimenti truccati sulle nano tecnologie
Il fisico tedesco Jan Hendrik Schön, classe 1970, è diventato famoso per le sue rivoluzionarie scoperte in materia di semiconduttori mono-molecolari e nano tecnologie. Nel 2001, a soli 31 anni, dichiarò al mondo di aver realizzato un transistor perfettamente funzionante, utilizzando una sola molecola di silicio. Questo clamoroso studio gli è valso numerosi e importanti riconoscimenti scientifici e pubblicazioni. Peccato che fosse tutta una bufala: il fisico truccava banalmente i risultati dei suoi esperimenti. Non ha mai ammesso le sue colpe.
2. Il gigante di Cardiff: il super-cadavere di gesso
Questa bufala d’altri tempi è una delle più famose nella storia dell’archeologia. Nel 1869 una squadra di muratori che stava scavando nei pressi di Cardiff (New York), trovò i resti pietrificati di un uomo alto più di 3 metri. Il super-cadavere divenne famosissimo ed oggetto anche di uno spettacolo circense pagato profumatamente. In realtà si trattava di una statua scolpita nel gesso e sotterrata da George Hull, un ateo, che voleva irridere i sostenitori del creazionismo.
3. Archaeoraptor: l’Anello mancante tra uccelli e dinosauri
Nel 1999 fu ritrovato in Cina un fossile che la rivista National Geographic affermò documentasse il passaggio tra uccelli e dinosauri teropodi terrestri. Fu battezzato Archaeoraptor. Lo scandalo scoppiò quando venne dimostrato, attraverso un successivo studio scientifico, che il presunto fossile era una bufala, un falso ottenuto con la ricomposizione di pezzi di fossili reali provenienti da animali differenti. Lo scandalo portò l’attenzione sul commercio illegale di fossili condotto in Cina.
4. Jacques Benveniste e la memoria dell’acqua
L’acqua conserva il “ricordo” delle sostanze con cui è venuta in contatto. Il clamoroso annuncio, fatto da un gruppo guidato dal biochimico francese Jacques Benveniste, e pubblicato nel 1988 su Nature, sembrava una prova per l’omeopatia. La rivista coinvolse un gruppo di esperti per controllare gli esperimenti, tra cui l’ “acchiappafrodi” Walter Stewart e l’illusionista James Randi. Di colpo, nessuno fu più in grado di ottenere i risultati precedentemente. Il lavoro fu sbeffato e deriso anche con un fumetto.
5. Andrew Wakefield, i vaccini e l’autismo
Andrew Wakefield, imedico inglese oggi radiato dall’albo, nel 1998 su Lancet aveva pubblicato uno studio falso secondo cui i vaccini provocano l’autismo. In seguito si scoprì che aveva ricevuto 435.000 sterline dagli avvocati di alcuni genitori, che volevano avere un risarcimento per la malattia dei figli, attribuendola proprio al vaccino. Si scoprì anche che la ricerca era un tentativo di favorire, rispetto ai vaccini trivalenti, un altro sistema brevettato dallo stesso Wakefield.