Un disegno di legge che vieterebbe le loot boxes è stato presentato ufficialmente davanti al Senato degli Stati Uniti. Ora il gruppo di lobbisti del settore, l’Entertainment Software Association (ESA), ha risposto, criticando duramente l’emendamento per quelle che definisce “imprecisioni” e un chiaro fraintendimento di come i videogiochi funzionano davvero.
“Questa legislazione è imperfetta e piena di inesattezze” ha dichiarato il CEO dell’ESA Stanley Pierre-Louis in un comunicato rilasciato tramite USGamer. “Non riflette il modo in cui i videogiochi funzionano, né il modo in cui il nostro settore cerca di offrire esperienze di intrattenimento innovative e avvincenti al nostro pubblico. L’impatto di questo disegno di legge sarà di vasta portata e alla fine si rivelerà dannosa per l’esperienza dei giocatori, per non parlare del 220.000 americani impiegati nell’industria dei videogiochi. Invitiamo i simpatizzanti della legge a collaborare con noi per aumentare la consapevolezza sugli strumenti e le modalità già esistenti che rimettano una buona gestione dei videogiochi e delle spese di gioco nelle mani dei genitori piuttosto che in quelle del governo. ”
Il Protective Children from Abusive Games Act (PCAGA), presentato dal senatore Josh Hawley (R-MO), ha lo scopo di regolamentare ciò che caratterizza i videogiochi con forti meccanismi predatori e simili al gioco d’azzardo, in particolare quelli rivolti ai minori. Nello specifico, impedirebbe la vendita di qualsiasi oggetto randomizzato ad eccezione delle modalità di difficoltà aggiuntive, degli articoli cosmetici e delle espansioni. Si rivolge anche ai contenuti pay-to-win, definiti come qualsiasi cosa che dia un vantaggio competitivo. Il PCAGA definisce “videogioco orientato ai minori” in modo molto ampio, in modo tale da incidere su molti giochi che non sono necessariamente pensati per i bambini e ignora persino le classificazioni di età dell’ESRB per questi criteri.
Ultimamente, a seguito di una mastodontica polemica sull’utilizzo delle loot boxes in giochi come Star Wars Battlefront 2 e la derivante preoccupazione per le loro analogie con il gioco d’azzardo, alcuni paesi hanno reagito in maniere diametralmente opposte. come la Nuova Zelanda e la Francia che hanno già stabilito che la pratica non costituisce il gioco d’azzardo. Paesi come Belgio e Olanda hanno raggiunto invece la conclusione opposta, costringendo la Psyonix, sviluppatrice di Rocket League a disabilitare le microtransazioni nel paese.