In questi giorni, Hideo Kojima ha commentato le vendite di Death Stranding. Questo riporta alla mente alcuni rumors che, tra marzo e aprile, si erano susseguiti circa l’insoddisfazione di Sony riguardo i numeri ottenuti dal gioco, e a volte i rumors sono tutt’altro che casuali. Anzi, tra gli strumenti comunicativi e le strategie di marketing a disposizione di una grande azienda, rumors e leak spesso svolgono un ruolo importante. Torniamo a quello che segnalava l’insofferenza di Sony, tale da non supportare ulteriormente Death Stranding: che effetto ha ottenuto? Intanto l’arrivo della riposta dell’interessato, con tutto quello che ne è seguito, compreso il presente articolo.
Anche se parliamo di Hideo Kojima, una vera e propria celebrità per il mondo videoludico, il Roberto Saviano degli sviluppatori (mi scuso per il riferimento a Boris, ma non ho resistito), non bisogna sottovalutare che la rottura con Konami e la necessità di confermarsi siano già di per sé fonti di pressione. Normale che le voci sul malcontento di Sony riguardo le vendite Death Stranding abbiano suscitato una reazione.
Kojima dice la sua su Death Stranding
Kojima, infatti, nel corso della recente intervista per il sito giapponese Livedoor, ha chiarito che: “Abbiamo abbondantemente superato la linea che dovevamo superare per avere soldi sul conto, recuperando anche i costi di sviluppo, quindi io lo definirei un successo”. Non a caso poi Kojima abbia sottolineato che il titolo deve ancora uscire su PC, e che questo ovviamente aumenterà le vendite. Insomma, appare chiaro dal punto di vista della Kojima Productions, il titolo ha fatto più che bene.
Ci sarebbe da capire, a patto che i rumors siano veri, chi ha ragione.
Qualche numero sulle vendite
Death Stranding ha ricevuto recensioni favorevoli, e anche a livello commerciale ha ottenuto numeri non secondari: in UK, nella settimana di uscita ha ottenuto risultati simili a Bloodborne per quanto riguarda le copie fisiche, in Giappone ha superato le 260.000 unità vendute e anche in USA era nella top ten dei giochi venduti di novembre 2019, il mese di uscita; e anche in Italia ha totalizzato ottime vendite al lancio, debuttando al primo posto della classifica davanti a Call of Duty: Modern Warfare.
Eppure, per capire se hanno senso le ventilate perplessità di Sony o le rivendicazioni di Kojima, manca un’informazione basilare: a quanto ammonta il budget stanziato per la sua produzione? La campagna di marketing, i nomi nel team di sviluppo e nel cast – Norman Reedus, Mads Mikkelsen, Léa Seydoux, Troy Baker per citarne alcuni – fanno pensare a ingenti somme investite.
Sony e Kojima, prospettive diverse
Che ci sia difformità nel giudicare l’impatto commerciale, a seconda che si vesta i panni del publisher – Sony Interactive Entertainment – o dello studio di sviluppo – Kojima Productions con la collaborazione di Guerrilla Games – è normale. Forse, questa distanza, potrebbe essere dovuta al fatto che Death Stranding è un’esclusiva a tempo. Il prossimo il prossimo 14 luglio il gioco approderà su PC, sia su Steam che sull’Epic Store.
Potrebbe darsi che il ventilato fastidio circa le vendite di Death Stranding, più che per i numeri in sé, nasca da aspettative che puntavano ad ottenere immediatamente numeri alti più che una continuità di vendite dovuta anche all’arrivo del gioco su altre piattaforme.
Che il rumor riguardo l’irritazione di Sony sia fondato o meno, il budget è stato speso e Death Stranding resta un titolo interessante su cui la casa giapponese conta di guadagnare ancora qualcosa, prova ne è l’ultimo video rilasciato proprio dall’azienda nipponica intitolato Sony’s Purpose nel quale sono presenti immagini del gioco di Kojima.
https://www.youtube.com/watch?v=9gr9uVK0INU&t=4s
È il marketing, bellezza
Beh, sicuramente i rumors sul malcontento di di Sony e la risposta di Hideo Kojima hanno contribuito a mantenere viva l’attenzione su Death Stranding. E vale la stessa regola circa l’effetto dei rumors in generale: che sia voluto o meno, aiutano il marketing.