Secondo articolo dedicato agli spring split di League of Legends, il cui inizio è imminente, e stavolta è il turno del campionato Europeo, il League of Legends European Championship, per gli amici anche solo LEC. Il miglior campionato del mondo… er… almeno dopo quello cinese. Se non altro, come dimostra il trailer promozionale pubblicato proprio oggi, non abbiamo perso la voglia di scherzare, ma è chiaro che il desiderio di rivalsa è tanto e sempre più grande.
Inutile negarlo, per due anni di fila siamo arrivati vicini a sollevare la coppa più importante di League of Legends, quella di Campioni del Mondo, e per due anni l’Europa ha fallito. Brutalmente. Sempre contro la Cina. E se nel 2018 il viaggio dei Fnatic sembrava essere benedetto più dalla fortuna che dalla bravura, la sconfitta del 2019 brucia, brucia tanto, perché i G2 erano e sono una squadra capace di dominare. Perché lo hanno dimostrato a più riprese. Perché sono stati capaci di schiacciare gli SKT T1 arrivando a dimostrare al mondo che anche Faker ha delle emozioni… solo per poi perdere 3-0 contro la Cina? Credo non esista una sola persona in Europa che segua League of Legends e possa dirsi soddisfatta da quanto successo.
Il 2019, però, ha dimostrato che l’Europa ha tutto quello che serve per salire su quel trono. Il Mondiale si ripete ogni anno e forse il 2020 sarà quello decisivo. La settimana scorsa abbiamo visto le dieci squadre che andranno a competere nella NA LCS (trovi gli articoli qui e qui), ma oggi e martedì vedremo dieci team tra cui potrebbero esserci i nomi di coloro che entreranno nella storia come “quelli che hanno riportato la coppa del mondo di League of Legends in Europa, dimostrando finalmente che l’occidente può battere l’oriente.” Il LEC è davvero il miglior campionato del mondo perché attualmente è l’unico che ha dimostrato di poter tenere qualitativamente testa alla Cina e con i cambiamenti che sono stati annunciati nelle formazioni delle squadre, la sorpresa potrebbe essere dietro l’angolo. Andiamoli a vedere insieme.
Misfits Gaming
Partiamo dal fondo, da quella che è stata una delle più cocenti delusioni del 2019, il team dei Misfits Gaming. Un duplice roster di dieci giocatori, molti dei quali dotati di un curriculum notevole, in modo da poter affrontare qualsiasi sfida. Così si era presentata questa squadra all’inizio dell’anno e proprio per questo la loro caduta è stata particolarmente catastrofica. Ottavi nello spring split e noni nel summer split con delle performance terribili. Non stupisce nessuno che l’organizzazione abbia mandato a casa otto dei dieci giocatori tenendo i soli due nomi che si erano effettivamente fatti notare, ovvero i veterani Dan Dan (se gli lasciate pickare Jax siete dei masochisti) e Febiven.
Il problema della nuova formazione dei Misfits Gaming è che non appare assolutamente solida, anzi, sembra essere guidata dalla più totale inesperienza. I quattro nuovi nomi (Razork, Rondalooo, Bvoy e Denyk) sono tutti dei rookie che non si sono mai fatti particolarmente notare. Molto sarà sulle spalle di Dan Dan e Febiven, certo, ma siamo onesti, dopo le performance del 2019, i topi europei sembrano ancora meno minacciosi di prima e hanno un lungo cammino davanti a loro, soprattutto considerando i nomi schierati dagli altri team.
Rogue
Un team di rookie che può riservare più di una sorpresa è proprio Rogue! Questa squadra completamente inedita ha iniziato il suo 2019 come ultima classificata nello spring split, salvo poi dimostrare un’enorme capacità di crescita e arrivare non solo quinta nel summer split, ma riuscire anche a battere gli Splyce nella successiva fase dei playoff. I Rogue nel 2019 hanno dimostrato di poter imparare dai propri errori e, nel 2020, si portano avanti come seri candidati a team sorpresa dell’anno, a maggior ragione grazie all’unico cambio effettivo che hanno portato nella loro formazione.
D’altronde era sotto gli occhi di tutti che il problema della squadra fosse la sua bot-lane. Quindi via Woolite e HeaQ, incapaci di stare al passo con il resto dei compagni, dentro, direttamente dai Misfits Gaming, il veterano Hans Sama. Questi non solo porta una promessa di qualità in una zona che nel 2019 era stata carente, ma contribuisce ai Rogue anche con qualcosa di cui hanno indubbiamente bisogno: l’esperienza. Inutile negarlo, questo team non è più quello che sembra essere stato inserito giusto per fare numero, ma è un serio sfidante ai piani alti del campionato, uno che non va sottovalutato.
Excel Esports
Diamo a Cesare quanto è di Cesare, i team di rookie spesso e volentieri falliscono. Il 2019 degli Excel Esports è stato il loro primo anno nel LEC e… no, non è andata bene. Sempre in fondo, sempre ultimi, in loro non si è vista la capacità di imparare dai propri errori che ha caratterizzato i Rogue. Tuttavia è difficile non inserirli tra le squadre che nel 2020 potrebbero riservare più di una sorpresa e questo è dovuto soprattutto ad un nome: YoungBuck. Lo storico head coach dei Fnatic ha infatti abbandonato una delle squadre più antiche dell’Europa per passare a dirigere gli Excel… e non è arrivato da solo.
Come per i Rogue, anche la bot lane degli Excel era il loro punto debole. Certo, al contrario dei primi neanche le altre aree brillavano particolarmente, ma la bot… santo cielo. La presenza di veterani come Hjarnan e kaSing (di cui non si sa il futuro e se è ancora nel team o meno) avrebbe dovuto trasformare quella zona come la chiave di volta delle loro vittorie. Non è mai stato così e non stupisce nessuno scoprire che YoungBuck è andato a colpire proprio lì con i suoi cambiamenti portando due nomi di tutto rispetto: Patrik (che abbandona quindi gli Origen) e Tore. Chi è Tore? Beh, probabilmente fino a ieri lo hai conosciuto come Norskeren negli Splyce, quello che è considerato a mani basse uno dei migliori support europei (se solo non ci fossero Hylissang e Mikyx). E’ evidente che gli Excel vogliano ancora una volta provare a vincere attraverso la loro bot-lane e stavolta hanno tutte le carte in regola per riuscirci.
FC Schalke 04
Siamo onesti, il 2019 degli Schalke 04 non è stato brutto. Certo, hanno finito lo spring split in sesta posizione, ottenendo comunque il titolo di miglior ADC del campionato per Upset, e nel summer split sono arrivati quarti, fallendo solo davanti ai Fnatic e mancando i mondiali per un soffio. Il punto è che il resto del team non sembrava capace di tenere il passo di Upset e IgNar in bot-lane e spesso falliva contro gli avversari lasciando tutto nelle loro mani. Vincere in due contro cinque non è semplice, soprattutto quando la qualità della competizione è elevata.
Questo problema si fa particolarmente massiccio adesso perché il team ha perso proprio Upset (passato agli Origen) e IgNar (volato nella NA LCS come abbiamo visto). Questo è un guaio. Uno bello grosso. La direzione ha provato a metterci una pezza con un paio di cambi e, per quanto ci faccia piacere vedere il ritorno di FORG1VEN dopo il suo anno sabbatico, Gilius e Dreams sembrano semplicemente non essere all’altezza del compito a loro richiesto. La bot resta ancora il punto focale di questa squadra, ma se prima questa era composta da una coppia di mvp dalle capacità dimostrate, ora ci troviamo con un veterano che non gareggia ai livelli alti dal 2018 (ed era stato mandato via dagli Origen proprio perché non performava bene) e da un support che negli SK Gaming non ha brillato minimamente nel 2019. Non credo che il 2020 degli Schalke 04 sarà particolarmente glorioso.
Origen
Parlando di aspettative e delusioni, non si può non parlare del percorso degli Origen nel 2019. La squadra era rientrata nel campionato proprio l’anno scorso, dopo un buon periodo di polemiche, e aveva però dimostrato di avere le carte in regola per impensierire anche i team più affiatati. Nello spring split erano infatti riusciti a sconfiggere i Fnatic e, pur se umiliati dai G2 (ma chi non hanno umiliato i G2?), avevano ottenuto un signor secondo posto. Nel summer split, tuttavia, è avvenuto il tracollo. Il team è apparso scoordinato, sembravano tanti bravi giocatori incapaci però di giocare tra di loro. Il jungler Kold, che tanto aveva dato nello spring split, sembrava completamente disperso e la bot-lane di Patrik era a dir poco svogliata.
La direzione ha deciso di darci un taglio e li ha mandati a casa tutti, tenendo solo Alphari e Nukeduck che, poveretti, ci stavano mettendo l’anima negli Origen. Il punto è che hanno deciso di sostituirli con dei nomi di primissimo piano. Ora gli Origen schierano in giungla Xerxe, dagli Splyce (uno dei migliori jungler europei) e Upset come adcarry (di lui abbiamo già parlato, no?). L’unico dubbio è sollevato dal sostituto di Mithy, anzi… dai due sostituti: Destiny (che proviene dal campionato australiano) e Hiiva (ex-Misfits Gaming). Due semi-rookie. Certo, avere Upset accanto darà loro una mano, ma un adc non può fare tutto da solo, lo abbiamo già visto. Anche con questi dubbi, tuttavia, gli Origen entrano in questo 2020 ancora una volta come un team temibile.
Con loro chiudiamo la prima parte di questa analisi, martedì proseguiremo andando a vedere le cinque squadre mancanti e poi, l’appuntamento successivo, sarà venerdì 25 Gennaio, quando questi team scenderanno finalmente in campo per il League of Legends Spring Split 2020!