Una vera e propria tempesta si è abbattuta questo weekend sugli EDward Gaming, storico team eSports cinese di League of Legends, quando una dipendente del team ha accusato uno dei cameraman interni di molestie sessuali. La polemica non si è comunque scatenata all’accusa in sé, comunque gravissima, quanto alla reazione, tutt’altro che positiva, dell’organizzazione del team davanti a essa. Andiamo però con ordine.
Gli EDward Gaming (EDG) sono uno dei team cinesi di League of Legends più famosi nel panorama internazionale. Fondati nel 2014, hanno spesso partecipato ad eventi di richiamo globale come il Mid-Season Invitational e i mondiali (a cui arrivarono anche nell’anno della loro fondazione). Negli ultimi anni hanno fallito nel raggiungere le vette più alte della LPL, ma hanno comunque sempre mostrato buoni risultati e sono un team che difficilmente scende sotto la metà classifica. Sicuramente è un pezzo importante della storia LPL e probabilmente, anche per questo, la notizia in questione ha avuto un grosso risalto a livello internazionale.
Tutto è iniziato due giorni fa quando l’impiegata EDG e sceneggiatrice, direttrice e editor post-produzione del programma Fight Back e di ELOG ha rilasciato su Twitter una denuncia di molestie sessuali nei confronti di A Yuan, cameraman alle dirette dipendenze del team stesso. Puoi leggere l’intera dichiarazione in inglese della ragazza proprio su Twitter.
Traducendo e riassumendo quanto scritto, la ragazza afferma che A Yuan ha approfittato del suo ruolo per avvicinarla e “toccarla” sia a lavoro che in privato. Lei inizialmente non aveva denunciato l’accaduto perché aveva paura di perdere il suo posto, ma a gennaio 2020 si era decisa a prendere coraggio e denunciare al management EDG quello che stava avvenendo, anche perché non riusciva più a lavorare bene per la paura di quello che sarebbe potuto succedere e questo stava inficiando sulla qualità del risultato. Si aspettava che questi avrebbero rimosso A Yuan dal suo ruolo, ma non solo questo non è successo, ma, secondo la dichiarazione della ragazza, il management avrebbe cercato di minimizzare l’accaduto consigliandole di “evitare il contatto”, l’avrebbe messa in situazioni difficili per “verificare quanto denunciato” e le avrebbe perfino offerto dei soldi per mantenere la faccenda “privata.”
La risposta del management degli EDG non si è fatto attendere, ma più che risolvere la vicenda, questa ha peggiorato la situazione. Secondo la loro dichiarazione, rilasciata su Weibo, a gennaio avrebbero richiesto delle prove maggiori a sostegno della denuncia. Queste sarebbero arrivate ad Aprile nel formato di un breve video che però, agli occhi dell’organizzazione, non mostrava prove concreti di molestie sessuali. Successivamente il management aggiunge che le performance lavorative della ragazza erano scese sotto le aspettative e che questo, unite a delle richieste di rimborso non giustificate, avevano portato alla conclusione dell’accordo tra le due parti il 22 Maggio. I soldi che la ragazza ha ricevuto dal team non erano destinati a “farla stare zitta”, come lei dichiara, ma erano un bonus che gli EDG avevano donato a tutto il team video del 2019. Il post si conclude con una dichiarazione del management che denuncerà la ragazza per diffamazione e che coopererà con la polizia per fare luce sulla vicenda.
La situazione è a dir poco spinosa e tutt’altro che chiara. Il management EDG dichiara che la ragazza non ha fornito prove sufficienti, ma quest’ultima afferma il contrario e, a prescindere, dovrebbe esserci un breve video. Detto questo, non si spiegano molti altri comportamenti denunciati dalla ragazza e la community è abbastanza unita sul suo giudizio. A prescindere che il management abbia davvero compiuto azioni così deplorevoli come consigliarle di fare da esca o metterla in difficoltà, resta che l’organizzazione ha completamente fallito nel prendersi la responsabilità e rispondere in modo adeguato ad una denuncia tutt’altro che leggera. Molti si stanno chiedendo come possa essere considerata insufficiente una prova video di una molestia e perché, se questa è così “normale e innocente”, non sia stata resa pubblica.
A rendere ancora più grave il tutto va inoltre detto che il management, dopo il post su Weibo, si è chiuso in un silenzio imbarazzante, ha reso non disponibili i video di Fight Back presenti su YouTube e ha sistematicamente cancellato ogni post fatto su Reddit che parlasse dell’incidente. In un anno che ha visto un incremento abnorme delle denunce di molestie negli eSport e non (denunce che hanno portato anche alla cancellazione dell’EVO), questo è un altro macigno che casca su questo settore dei videogiochi che fino ad ora era sembrato così innocente.