Caro lettore, ti faccio subito una piccola premessa: questo articolo è stato scritto da un videogiocatore di lunga data che ha però da sempre ignorato i MOBA, volutamente.
Troppo poco tempo e troppa roba da giocare, probabilmente ti ritroverai anche tu in questa frase e quindi sai benissimo perché ho da sempre preferito evitare titoli in grado di monopolizzare il tempo disponibile per videogiocare. Si, sto parlando prevalentemente dei MOBA, League of Legends, Dota, Heroes of the Storm e via dicendo.
Li ho sempre visti passare, con una punta di tentazione, qualcuno lo ho anche provato ma subito abbandonato per paura di chiudermici dentro. Prendiamo in esame League of Legends, visto che andremo a parlare della sua versione mobile: League of Legends: Wild Rift.
Giocare a League of Legends è facile, giocarci bene è un altro paio di maniche
Approcciarsi a League of Legends sembra semplice e difatti lo è! Quando si gioca contro l’IA cerebrolesa è facile sentirsi i campioni del mondo; ho finito il tutorial, ho capito quello che c’era da capire, ho guardato un paio di video su YouTube e già mi sento pronto per i tornei.
Poi arriva la prima partita in PvP, mi fa ancora male l’orgoglio dalle botte da orbi che ho preso contro la gente che davvero sa giocare a League of Legends e ancora non sono nemmeno arrivato alle partite classificate.
Insomma, la curva di apprendimento è bella ripida e arriva davvero in alto. Ci sarà un motivo se ci sono i campionati del mondo e si vincono una barca di soldi, quei ragazzi sono davvero bravi!
Eh vabbè ma che te ne frega di essere un pro? Gioca e divertiti senza pensare a diventare un player competitivo!
Assolutamente vero, tuttavia, come dicevo sopra, ho operato una scelta, personalissima e potenzialmente non condivisibile, che mi ha portato a preferire il giocare più titoli diversificati piuttosto che chiudermi in League of Legends.
Eppure, nonostante io abbia da tempo eliminato ogni tipo di MOBA dalla lista dei titoli da giocare, sono finito su League of Legends: Wild Rift. Come mai?
La risposta non è così immediata come si possa pensare e compie un percorso ben preciso che passa di prepotenza attraverso titoli mobile quali Candy Crush e Clash Royale. Mi spiego subito.
I giocatori più giovani sono cresciuti a pane e mobile game ma i più “anziani” come me non sono stati abituati a videogiocare sullo smartphone, per ovvi motivi, e, siamo sinceri, molti di noi li trattano come giochi di seconda categoria.
Eppure è innegabile l’utilità del passatempo da tenere installato sul cellulare che ti risolva situazioni classiche tipo l’attesa dal medico, la puntata della serie tv che la tua ragazza ti sta facendo vedere controvoglia o il momento magico della liberazione degli scarti organici del nostro organismo.
Tiri fuori il cellulare e ci fai una partitina, così inizia il mio viaggio nei mobile games. La mia prima scelta è ricaduta sui gestionali, scarico Clash of Clans e per un po’ va tutto alla grande ma alla lunga il gioco si rivela inadatto alla funzione perché crescendo richiede sempre più costanza di gioco.
Ovviamente, nell’esatto momento in cui il titolo mobile ha iniziato a portarmi via tempo che avrei voluto dedicare alla mia home console il titolo Super Cell è stato disinstallato senza rimpianti dal mio cellulare. Mi serve qualcosa che posso abbandonare senza problemi di sorta.
L’icona di Candy Crush Soda prese così il posto di quella di Clash Royale e a questo punto ho davvero creduto di aver trovato il gioco definitivo ma sorge un problema.
Alla lunga, e parlo di più di un anno, mi annoio. Mannaggia vorrei davvero che non mi annoiasse ma questa tendenza del gioco a volermi far comprare potenziamenti con i soldi veri non mi va giù e mi rendo conto che senza acquistare il gioco diventa frustrante e noioso ai livelli più alti.
Disinstallo, con un po’ di amarezza e provo qualche card game, vanno un sacco di moda e sembrano fighi. Ne giro qualcuno finche non mi stabilizzo su Clash Royale. Ci sto sopra almeno 3 anni, raggiungo le leghe più alte e partecipo attivamente alla vita del clan finché una combinazione dei due problemi visti sopra, noia e costanza nel gioco, me lo fanno abbandonare.
Devo dire la verità, non ho avuto il cuore di disintallarlo, ma non ci gioco da mesi e inizio a sentire la mancanza di un titolo mobile.
Chi avrebbe mai detto che la risposta alla mia necessità era proprio quel genere che tanto volevo evitare?
League of Legends: Wild Rift è stato un fulmine a ciel sereno, l’ho scaricato per mera curiosità scientifica e me ne sono innamorato. Le sue meccaniche semplificate e adattate alla perfezione al piccolo schermo sono divertentissime e la durata ridotta delle partite, di circa 15 minuti, è perfetta per la mia fruizione dei titoli mobile.
Nessun euro da spendere se non per le skin che assolutamente non mi interessano e giocabilità davvero elevata. Il numero di eroi è in costante crescita e se non apro il titolo per giorni non c’è nessunissimo problema!
Mi sto divertendo davvero tanto con League of Legends: Wild Rift ma quando ho tanto tempo preferisco ancora accendere la mia PlayStation 5 e giocare qualcos’altro quindi questo MOBA non toglie tempo al mio videogiocare e ha notevolmente alzato l’asticella della qualità dei miei momenti mobile gaming sul trono di ceramica o buttato sul divano.
Non posso far altro se non ringraziare Riot Games e te, caro lettore, per avermi fatto compagnia in questo breve viaggio che mi ha portato a giocare uno dei MOBA più famosi di tutti i tempi.