Nella scorsa puntata di Old But Gold, abbiamo riesumato un grande classico per la prima PlayStation ovvero Alundra, in questa puntata restiamo sempre sulla stessa console, ma ci spostiamo di qualche anno più tardi, ovvero il 1999, con Legacy of Kain: Soul Reaver di Crystal Dynamics. Una storia di vendetta e vampiri, che al tempo della sua uscita riscosse un grandissimo successo, tanto da ricevere la bellezza di due sequel (ma di quelli ne parleremo più avanti, perché prima o poi arriverà anche il loro turno). Seguito del non proprio capito, Blood Omen: Legacy of Kain del ’96, Soul Reaver è un titolo molto differente rispetto il suo predecessore, ma sicuramente più riuscito ed apprezzato
Raziel perché ti sei fatto le ali?
Sei nella immaginaria Nosgoth, la quale vede la presenza dei vampiri comandati da Kain (ovvero il protagonista del gioco originale). Prenderai i panni di Raziel, uno dei vampiri più fidati del cattivissimo Kain, peccato che avrai la, non proprio brillante idea, di farti un paio di ali e quindi superare in capacità il tuo capo.
Kain non la prende benissimo e quindi decide di strapparti le ali, ma soprattutto di gettarti nella buca dell’oblio. Qui Raziel non morirà, ma resterà addormentato per centinaia e centinaia di anni (alla faccia della pennica) e verrà risvegliato dalla voce dell’Anziano Dio, il quale ti dirà prenditi la tua vendetta verso Kain, nel frattempo mi fai pure un favore a me nel farlo fuori, prenditi la Soul Reaver (ovvero la spada che fece conquistare Nosgoth a Kain) e non risparmiare nessun vampiro. Da qui inizierà la tua avventura nella città, martoriata, di Nosgoth.
Si impalano e si bruciano i nemici
Come gli altri capitoli della saga di Legacy of Kain, anche Soul Reaver è un action-adventure, tuttavia pone un’enfasi inferiore sulla componente RPG per concentrarsi principalmente sull’azione più pura. Il titolo ha una prospettiva in terza persona, con la telecamera posizionata dietro Raziel, ma avrai la possibilità di ruotare il punto di vista intorno al personaggio utilizzando i tasti R1 e L1, elemento che, purtroppo, non ha fatto invecchiare benissimo l’avventura.
Nel gioco principalmente dovrai passare tra il piano Materiale e quello Spettrale per superare le diverse aree. Sebbene l’interazione con gli oggetti sia limitata nel Piano Spettrale, questo può risultare vantaggioso, poiché Raziel può attraversare facilmente l’acqua e passare attraverso cancelli altrimenti invalicabili, visto che il protagonista sarà vulnerabile a questa, ma solo nel mondo Spettrale. Tuttavia, blocchi, porte e interruttori possono essere manipolati solo nel mondo fisico.
Molti enigmi sfruttano le differenze tra i due piani, ad esempio, piattaforme e elementi dell’ambiente in un piano possono assumere forme diverse e sbloccare nuovi percorsi nell’altro. Gli enigmi basati sui blocchi sono la maggior parte e ti richiederanno di ruotare, capovolgere o spostare grossi oggetti per progredire, spesso entro un limite di tempo, ma soprattutto mentre eviti i nemici.
Il sistema di combattimento di Legacy of Kain: Soul Reaver è praticamente un antesignano del genere hack-and-slash, visto che dovrai usare combinazioni di attacchi diversi prima di eseguire uno spettacolare colpo finale. I nemici di Raziel potranno essere umani, creature spettrali e soprattutto vampiri.
Tra gli umani si trovano gli abitanti dei villaggi, cacciatori di vampiri e adoratori dei vampiri. Nel piano Spettrale, invece, ti cimenterai con nemici minori chiamati Sluagh oppure le anime dei vampiri deceduti che sono diventate spettri. Ogni stirpe di nemici vampiri possiede abilità uniche, simili a quelle del loro capoclan. Gli umani e le creature spettrali possono essere uccisi con gli artigli di Raziel o con qualunque arma, mentre i vampiri dovrai prima storditi e poi eliminarli impalandoli, bruciandoli, gettandoli sotto la luce del sole o l’acqua (come diceva Quentin Tarantino, la violenza è molto divertente).
Quando farai fuori un nemico, questo lascerà dietro di sé delle anime che ricaricheranno la tua barra della salute, la quale nel piano Materiale si esaurisce automaticamente col tempo, mentre nel piano Spettrale aumenta.
Graficamente bellissimo per il tempo
Stiamo pur sempre parlando di un gioco del 1999 e ovviamente abbiamo una grafica che non tiene il passo con quello che abbiamo oggi, ma ti posso assicurare che per il tempo Legacy of Kain: Soul Reaver era qualcosa di veramente spettacolare. Il gioco si presenta totalmente in 3D e la nebbia tipica della prima PlayStation, da un colpo d’occhio molto più spettrale (trucchetto utilizzato, pure di più, anche da Silent Hill).
I dettagli, con l’occhio di chi ha giocato questo gioco all’uscita, sono molto alti, ma pecca forse nella poca presenza di nemici, visto che avrai 2 al massimo 3 avversari per volta. Questo, sicuramente, è stato fatto per non appesantire il gioco e non dargli vistosi cali di frame rate (infatti il gioco non rallenta mai e fila sempre liscio).
Nonostante siamo negli anni dei doppiaggi più che terribili (sì Metal Gear Solid, sto parlando proprio di te), Soul Reaver ha delle voci più che buone, ovviamente parlando degli standard del ’99, il che da un taglio nettamente più cinematografico al tutto. Anche i rumori ambientali sono davvero niente male, ma peccano leggermente in quanto un po’ ripetitivi e metallici, ma ripeto, per il ’99 siamo di fronte a oro colato.
Legacy of Kain sei invecchiato bene?
La più grande pecca di giocare a Legacy of Kain: Soul Reaver, nel 2024 è senza ombra di dubbio il dover inghiottire la terribile telecamera. Infatti questa appare ballerina e assolutamente non in linea con gli standard odierni. Ti capiterà, infatti, di perdere più e più volte solo perché non vedrai un nemico arrivare e tutto per colpa di quest’ultima, ma se riuscirai a chiudere un occhio su questa cosa Legacy of Kain mantiene, oggettivamente, un suo fascino.
Questo perché il protagonista Raziel è indubbiamente molto carismatico e l’antagonista Kain è il classico super cattivo da film. Non si può restare indifferenti a cotanto carisma e non mi sorprende che si vociferi così tanto un suo remake a breve…davvero schifo non farebbe.