Il panorama videoludico Indie non sempre riesce a realizzare titoli di un certo spessore: vuoi per i loro mezzi limitati, vuoi per le idee poco innovative, ma in linea generale sono pochi i titoli indipendenti che vanno oltre una buona sufficienza (almeno in relazione alla mole di titoli prodotti). Prima di lanciarci in questa recensione, ti rimando al nostro articolo sul mondo Indie, nel caso in cui volessi approfondire la questione.
Con Legend of Keepers Career of a Dungeon Manager, lo studio di sviluppo Goblinz Studio (tra l’altro, publisher di se stesso, sotto l’etichetta di Goblinz Publishing) è tuttavia riuscito a rientrare in quella piccola percentuale di titoli indie dall’altissimo spessore videoludico.
Mischiando sapientemente un GDR tattico a turni ed elementi da strategico, con una grafica in pixel art ben realizzata ed una narrativa leggera e divertente, questo titolo risulta essere davvero una piccola perla nel panorama videoludico moderno, soprattutto nella sua versione per Nintendo Switch che andrò a recensire oggi.
Legend of Keepers Career of a Dungeon Manager: è dura essere un boss di fine livello
La trama di Legend of Keepers Career of a Dungeon Manager è tanto semplice quanto geniale: nei panni di un boss di fine livello/dungeon, saremo chiamati a gestire lo schieramento delle truppe e delle trappole all’interno dello stesso, per impedire agli eroi di turno, in cerca di fama, gloria e ricchezza, di rubare il tesoro nascosto al suo interno.
Il nostro obiettivo ci verrà presentato come un vero e proprio lavoro: i vari mob che potremmo schierare all’interno delle varie camere del dungeon, saranno a tutti gli effetti dei nostri dipendenti. Per farli livellare non servirà a nulla farli vincere nelle battaglie contro gli eroi, ma bisognerà mandarli a dei veri e proprio corsi di specializzazione, oppure pagare un addestratore durante le settimane dedicate al team-building. Persino le trappole da poter piazzare contro i nostri nemici verranno considerate come strumenti di magazzino.
A fine anno verremo valutati in base ai risultati ottenuti, e riceveremo esperienza come dungeon manager: a quel punto si ricomincia, con nuovi dungeon da difendere e nuovi dipendenti da comandare con il pugno di ferro.
Legend of Keepers Career of a Dungeon Manager: GDR a turni con elementi strategici, un mix vincente!
Il gameplay di Legend of Keepers Career of a Dungeon Manager mixa ottimamente un’esperienza di combattimenti a turni e meccaniche strategiche. La campagna si dividerà in due fasi alterne:
- Fase gestionale in cui potremo mandare avanti i nostri affari da dungeon manager: addestrare i nostri mostri/dipendenti, mandarli in missioni esterne (rendendoli indisponibili per alcune settimane) per ottenere diversi tipi di ricompense, potenziare le nostre trappole e persino incappare in eventi particolari che ci potrebbero fornire indistintamente dei bonus o dei malus.
- Fase di combattimento: per questa specifica fase, andremo a parlare del combat-system del gioco.
Nel momento in cui ci appresteremo a difendere il nostro dungeon, quest’ultimo sarà diviso in varie stanze: in 2 di queste potremmo schierare fino ad un massimo di 3 pedine da combattimento, altre 2 saranno invece dedicate alle trappole (Max 1 per stanza), un’altra ancora rimarrà vuota, dandoci la possibilità di colpire il trio di eroi nemico con una magia specifica del nostro dungeon manager. L’ultima stanza , quella in cui è conservato il bottino, sarà quella in cui prenderemo diretto possesso del boss finale (lo stesso dungeon manager, per l’appunto), in quanto ultimo baluardo di difesa.
Ovviamente, questa disposizione sarà quella disponibile nelle prime fasi del gioco, ma progredendo nello stesso, i dungeon diventeranno più grandi ed imprevedibili, con molte più stanze.
Il combat-system di Legend of Keepers Career of a Dungeon Manager è un classico turn-based system, in cui prenderemo il comando dei 3 membri schierati nella stanza: ciascuno di essi avrà 1 o 2 attacchi disponibili, tali attacchi non potranno essere indirizzati nei confronti di un nemico specifico, ma dovranno attenersi alla linea di posizionamento.
Alcuni attacchi potranno colpire solo l’eroe in prima linea, altri solo quello schierato in fondo, altri ancora saranno ad area. Sarà quindi fondamentale scegliere l’ordine di posizionamento dei nostri sottoposti anche in relazione alle loro caratteristiche, dal momento che gli eroi nemici ci attaccheranno tramite lo stesso sistema.
N.B. Non dimenticare mai una cosa quando giocherai a Legend of Keepers Career of a Dungeon Manager: il ruolo dei nostri dipendenti è quello di difendere il tesoro anche (anzi, soprattutto) a costo della loro vita, fatto che si presenterà spesso e volentieri. Non aspettarti di sconfiggere gli eroi già alla tua prima linea di difesa. Contro i nemici meno temibili riuscirai a non chiamare in causa il dungeon manager, ma contro gli eroi più ostici, il suo intervento sarà indispensabile, e, a volta, persino non sufficiente.
Una volta protetto il dungeon, potrai reclamare la tua ricompensa, e dedicarti per qualche settimana alla gestione del tuo esercito di mostri; almeno fino alla prossima invasione di eroi rompiscatole.
Legend of Keepers Career of a Dungeon Manager: anche l’occhio vuole la sua parte…per non parlare delle orecchie!
Lo stile grafico dell’opera di Goblinz Studio è senza dubbio uno dei suoi pregi: l’ambientazione ed i modelli in pixel art di mostri ed eroi risultano davvero ben fatti, simpatici da vedere ma definiti e chiari nelle animazioni.
Il titolo scorre liscio come l’olio, senza cali di frame rate evidenti, sebbene in modalità portatile scopra il fianco ad alcune incertezze: se in modalità dock il gioco è piacevolissimo da vedere, in portabilità l’occhio del giocatore tende ad affaticarsi un po’ troppo. Senza mezzi termini, sullo schermo da 6,2 pollici della Nintendo Switch, Legend of Keepers Career of a Dungeon Manager risulta essere quasi microscopico, con qualsiasi linea di testo che ci costringerà a spalmare la nostra faccia sul display.
Poco male, una buona illuminazione e sessioni di gioco non troppo lunghe risolveranno (in parte) il problema.
Sul versante audio, parlando di colonna sonora, si toccano vette altissime: le musiche in stile synthwave ci accompagneranno per gran parte della campagna, senza mai risultare invadenti, ed anzi, variando leggermente di volta in volta che si compie un’azione ed integrandoci perfettamente nell’atmosfera dark-fantasy del titolo. Tenderanno poi ad esplodere durante le battaglie più ardue, regalandoci perle dello stesso livello di titoli come Doom Eternal: stili musicali come il già citato synthwave, si uniscono a sonorità metal, dubstep e djent, per creare un ibrido musicale incredibile, il quale mi ha costretto ad interrompere la mia sessione di gioco a Legend of Keepers Career of a Dungeon Manager solo per poterla apprezzare appieno.
Legend of Keepers Career of a Dungeon Manager: un dungeon tira l’altro
Alla fine dei conti, Legend of Keepers Career of a Dungeon Manager risulta essere, come già detto in apertura di articolo, uno dei migliori titoli Indie presenti sul mercato attuale: ben realizzati sotto tutti i punti di vista, sia tecnici che ludici. Le meccaniche di gioco risultano fresche e veloci da imparare, ed una volta iniziata una sessione di gioco risulterà difficile dire basta. Giocando a questo titolo mi sono ritrovato a rispolverare una classica frase da gamer che non utilizzavo da tempo: “solo un’altro dungeon e poi spengo”. Magari fosse così semplice!