The Legend of Zelda è stato pubblicato in Giappone nel febbraio del 1986 come “esclusiva” su Famicom. All’epoca non c’era molta competizione per le console domestiche.Il titolo ha dato origine a 26 ulteriori videogiochi, considerando i giochi originali, i remake e i port.
Nel 1932 è stata fondata da Ole Kirk Christiansen la ditta di produzione giocattoli LEGO. A partire dal 1958 LEGO ha iniziato a produrre i mattocini colorati che ben conosciamo. Il marchio ha dato origine a innumerevoli linee ispirate a film, generi letterari e, recentemente, videogiochi.
Dall’incontro di queste due proprietà intellettuali, le cui origini spesso vengono storpiate o dimenticate, è nato qualcosa di incredibile.
Legend of Zelda secondo Ian Roosma
In un’intervista rilasciata a Kotaku, Ian Roosma, ideatore e progettista svela i dettagli dell’impresa. Per riempire una parete vuota in casa sua, Roosma voleva qualcosa che avesse un’importanza particolare nella sua infanzia e allo stesso tempo fosse difficile da creare. Tra l’assemblaggio e la progettazione gli ci sono voluti 4 mesi. Quale miglior soggetto, se non il primo gioco mai giocato?
6,5 Kg di LEGO
Nel caso ci fossero altri temerari che volessero tentare una simile impresa, verrà riportata la “ricetta” qui di seguito.Considerando il peso medio di 0,25 g per ciascun pezzo, oltre alle basi per la costruzione, 25.000 pezzi ammontano a circa 6500 grammi. Se non fosse per l’estensione dell’opera sarebbe tutto sommato maneggevole.
Per quanto riguarda le specifiche, usando Bricklink, sito di venditori indipendenti, le parti necessarie (1400 cilindri verdi; 1400 coni verdi; 2800 cerchi verdi e 2800 cerchi marroni solo per gli alberi). Essendo la mappa ricreata in 3D, questa mappa particolare fornisce letteralmente una dimensione aggiuntiva che il gioco originale non era in grado di dare.
Non è ben chiaro se l’ispirazione sia venuta a Roosma dalla recente linea LEGO basata su Super Mario 64, oppure dalla stessa mappa ricreata su Animal Crossing. Non è chiaro nemmeno se Nintendo intenterà causa per copyright infringement. Quello che è certo è che entrambi i prodotti sono incastonati nella nostra memoria collettiva e non sarà l’ultimo progetto di questo tipo.