Sviluppato da Airo Games in sinergia con Daedalic Entertainment (gli stessi di Deponia di cui puoi leggere la nostra recensione per Nintendo Switch) e pubblicato da questi ultimi, Life of Delta è un’avventura grafica in 2D punta e clicca ambientata in un mondo post-apocalittico e infarcita di puzzle ed enigmi di vario genere. Noi abbiamo vissuto questo interessante ed emozionante viaggio su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione!
Life of Delta – un mondo a misura di robot
Life of Delta deve molto, moltissimo, all’impatto estetico, alla costruzione del mondo e soprattutto dei personaggi. Le vicende narrative, infatti, più che per l’originalità e la complessità dell’intreccio di eventi, spicca per la visione su schermo. Un’atmosfera non di certo inedita in quanto parliamo di un mondo post-apocalittico dove l’umanità si è auto-estinta con l’abuso dell’atomica applicata soprattutto nella guerra.
Come spesso si immagina, quindi, l’umano si è autodistrutto e al suo posto sono rimasti i tragici segni del suo passaggio. L’atomica, infatti, non ha solo estinto il suo creatore ma ha anche dato vita a esseri mutanti inediti (il cui aspetto assomiglia un po’ ai cattivoni delle Tartarughe Ninja) e crudeli che hanno deciso di prendere possesso del pianeta.
Non solo, tali creature hanno imposto il loro dominio sui robot. Questi, creati dall’uomo, sembrano quindi essere condannati a un’esistenza totale di sfruttamento eppure, anche per loro sembra esistere la libertà. Delta, il protagonista, si ritroverà in viaggio praticamente alla scoperta di un modo per essere libero ma soprattutto per trovare Joe. Chi è Joe? A te scoprirlo. Ma torniamo un attimo all’atmosfera generale di Life of Delta.
Sì, il fatto che al mondo siano sopravvissuti i robot ricorda palesemente il doppio episodio presente nella mini serie antologica di corti animati targata Netflix e dal titolo Love, Death & Robots ma non solo. C’è anche qualcosa di Star Wars in quelle dune sabbiose le cui tinte e strutture abitative rievocano con prepotenza Tatooine. Eppure, nonostante richiami più o meno palesi, Life of Delta riesce a catturare e a trascinare fino ai titoli di code.
Parliamo comunque di un’avventura dalla durata moderatamente bassa: bastano meno di 5 ore per completare tutto. Inoltre, essendo un punta e clicca standard, non ci sono scelte o finali alternativi ma un’unica storia lineare la cui difficoltà tende decisamente verso il basso risultando particolarmente accessibile anche a chi non è pratico del genere.
Un cursore poco cursore
Come più volte detto, Life of Delta è un’avventura grafica punta e clicca decisamente standard e nostalgica. Questo significa che noi impersoneremo sì Delta ma lo sposteremo tramite un cursore. E qui nascono già i problemi di natura tecnica: il cursore è poco pratico, risultando legnoso e impreciso. Niente di esagerato ma può richiedere un po’ di familiarità e, nonostante ciò, ti capiterà di indicare oggetti particolarmente piccoli ricevendo in cambio tutt’altra azione.
Escludendo questo inciampo, Life of Delta non offre alcun tipo di innovazione ludica che possa rendere il titolo diverso dai suoi congeneri, anzi, si limita a fare quanto basta offrendo anche un inventario leggermente più ridotto della media. Questo si traduce in meno oggetti da raccogliere e trasportare e quindi meno problemi nell’individuare l’oggetto giusto. Perché sì, in Life of Delta l’attività principale per proseguire è quella di trovare, raccogliere e utilizzare l’oggetto giusto nel posto giusto.
Andando oltre il sistema ludico da punta e clicca standard, Life of Delta prova a variare l’esperienza inserendo una serie di piccoli puzzle game che, seppur apprezzabili per varietà, anche in questo caso non risultano innovativi. Parliamo di attività semplici come indovinare combinazioni, collegare elementi e quant’altro. Attività anche abbastanza intuitive da risolvere ma che difficilmente annoiano.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Life of Delta riesce a regalare qualche sorpresa. Il mondo di gioco, fondali inclusi, è ben realizzato. In alcuni momenti anonimo, ma comunque coerente e piacevole da vedere. Discorso analogo per i vari personaggi dove spiccano soprattutto i robot impreziositi da una caratterizzazione gradevole e che saprà coinvolgere. Lo stile grafico complessivo regala quindi un impatto notevole, fluido ed efficace a metà tra distopia e fiaba. Un mix interessante e ben riuscito.
Anche il sonoro non è affatto male, offrendo tracce orecchiabili e in linea con quanto avviene a schermo. Gradevoli alcuni effetti atmosferici che vanno a rendere l’avventura più coinvolgente. Purtroppo, bisogna segnalare la totale assenza dei sottotitoli in lingua italiana anche se la mole di testo non è eccessiva è comunque necessario conoscere l’inglese per godere appieno dell’esperienza.