In un panorama videoludico ricco di multiplayer online, Lightphobe entra con un concept innovativo e abbastanza originale. Il gioco della Mutant Realm Entertainment si presenta molto accattivante, anche se attualmente è solo in fase beta. Sarà interessante vedere come si evolverà nella sua fase finale, nel frattempo ecco le nostre prime impressioni.
Lightphobe, luce contro oscurità
La trama di Lightphobe è ancora avvolta da un velo sottile, al momento sappiamo relativamente poco, ma abbastanza per comprendere le fazioni coinvolte.
Da un lato, c’è l’esercito composto da soldati umani equipaggiati con una gamma di armi e gadget speciali basati sulla luce, progettati per eliminare i Lightphobe. Questi ultimi sembrano essere entità simili a fantasmi, antichi e temibili, il cui punto debole è chiaramente la luce, come suggerisce il loro nome, forse coniato dai soldati o dagli scienziati che li studiano.
Questa è la storia che ci guiderà all’interno delle nostre battaglie, dove impareremo a difendere il mondo dall’oscurità, oppure attaccarlo per far sì che le tenebre scendano sull’umanità.
Gameplay e meccaniche
Il gioco si presenta molto semplice, con un tutorial abbastanza esaustivo, intuitivo e graficamente apprezzabile che spiega le funzionalità e i comandi delle due fazioni.
La modalità di gioco sarebbe una sorta di controllo del punto segnato, dove bisogna rimanerci per almeno cinque secondi per prenderne possesso. Il nostro obiettivo è impedire assolutamente l’ingresso di qualsiasi lightphobe in quel punto.
Le meccaniche non sono complicate, ma potrebbero cambiare durante le varie evoluzioni del gioco. La grande differenza tra le due fazioni sta nel gameplay: FPS per i soldati e terza persona melee per l’altra.
L’esercito può infliggere danni ai Lightphobe solamente quando sono esposti alla luce, utilizzando una varietà di armi tra cui fucili d’assalto, fucili a pompa e fucili da cecchino.
Potremo utilizzare gadget speciali, come la barricata impregnata di luce, che aggiunge un elemento tattico significativo al gameplay, richiedendo più strategia anziché pura abilità di mira.
Per quanto riguarda i fantasmi, ci sono due tipi di attacco corpo a corpo disponibili insieme a varie abilità speciali. Ad esempio, si può impostare un punto di respawn temporaneo di 10 secondi, aumentando la profondità strategica del gioco e mettendo in risalto le nostre abilità di movimento e posizionamento.
È disponibile anche una modalità speciale chiamata Arena, incentrata su questo aspetto. Qui potremo metterci alla prova allenandoci come lightphobe, imparando così a sfruttare al meglio il momento giusto per colpire i nemici.
Le torrette, che agiscono da sostituti dei nemici, ci distruggeranno non appena incroceranno lo sguardo col nostro pg, rendendo la sfida ancora più intensa, ma anche abbastanza frustrante.
Molto su cui lavorare
Nonostante presenti un concept di gioco con delle potenzialità interessanti, Lightphobe soffre di numerosi difetti che influenzano negativamente l’esperienza complessiva di gioco.
Uno dei problemi più gravi è il sistema di controllo dei punti, che favorisce eccessivamente i Lightphobe. Se anche solo uno di essi entra nel punto di controllo, la percentuale degli eserciti umani si ferma automaticamente e riparte quella della fazione opposta.
Questo costringe l’esercito a mantenere un’iper-vigilanza costante, rendendo il gioco frustrante e poco equilibrato. Sebbene i fantasmi siano vulnerabili quando esposti alla luce, la necessità di una riflessione più approfondita su questo aspetto è evidente.
Un altro difetto evidente riguarda il sistema di shooting, che risulta poco soddisfacente e si avvicina più a un semplice punta e clicca.
La presenza di un fucile da cecchino risulta poco logica, considerando che l’unico modo efficace di uccidere i Lightphobe è sotto la cupola di luce.
Inoltre, la fisica dei movimenti dei personaggi lascia a desiderare, si nota un’eccessiva levitazione nei movimenti, che potrebbe andare bene per i fantasmi, ma meno per gli umani.