Questo capitolo è, come il resto della serie, fortemente collegato ai capitoli precedenti, con tantissimi richiami a eventi e protagonisti dei capitoli passati, così come alle varie famiglie. Come preannunciato, in Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name vestiremo i panni di Kyriu, nel suo tentativo di nascondersi dal suo passato. L’ex Yakuza non lo ha fatto per una propria scelta, ma per la necessità di proteggere le persone che ama.
Inscenata la sua morte, la famiglia che lo tiene in custodia ha segregato Kyriu all’interno di un monastero, passandogli vitto e alloggio in cambio di piccoli lavori come guardia del corpo. Ma ben presto il passato busserà prepotentemente alle porte della vita del Dragone di Dojima, in una serie di eventi che, senza nessuno spoiler, lo costringeranno a confrontarsi con nuove famiglie, nuove minacce anche a conoscere nuove pseudo alleanze.
Come per il resto della serie, la trama di Like a Dragon Gaiden è matura, cruda, ricca di colpi di scena e anche di argomenti pesanti. In questo capitolo in particolare è forte il senso di diffidenza verso gli altri personaggi, ognuno dei quali sembra interessato a Kyriu ma ovviamente non per bontà ma per i propri bisogni. Localizzato con sottotitoli in italiano, anche le lunghe sequenze narrative risulteranno più leggere e godibili alla massa, alla quale ci sentiamo di ricordare che, nonostante la natura action del titolo, Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name ha come punto di forza la sua narrativa.
Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name, gameplay
Like a Dragon Gaiden offre tantissimi combattimenti, sia contro teppisti camminando per le strade, sia seguendo le vicende narrate dalla storia. Menar le mani sarà all’ordine del giorno e questa volta potremo vantarci solo di due stili di combattimento. Anche se rispetto gli altri capitolo sono un po’ pochi, l’arsenale di mosse che avremo a disposizione non farà quasi per niente rimpiangere queste mancanze.
Oltre al tradizionale stile Yakuza, composto da devastanti arti marziali, si aggiunge uno stile inedito, quello chiamato agente, che basa il suo funzionamento sull’utilizzo di curiosi e utilissimi gadget, come una corda in grado di immobilizzare e lanciare i nostri avversari. I combattimenti si svilupperanno con il classico stile action della serie, dove potremo sfogare la nostra rabbia contro orde di nemici, intercambiando i due stili di combattimento con la semplice pressione di un tasto.
Avremo i classici colpi medi e forti, da combinare per eseguire devastanti combo, la schivata, la parata e la presa. Queste ultime mosse difensive saranno utili soprattutto negli scontri epici contro i boss, nei quali dovremo fare attenzione a evitare col giusto tempismo alcuni loro colpi in grado d infliggere enormi danni.
In conclusione,
Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name nasceva come DLC ma si è rivelato un buon prodotto, in pieno stile dei capitoli precedenti, ricco di azione , cose da fare e una narrazione come sempre superlativa. Vestire nuovamente i panni del drago di Dojima è stato esaltante, e gli avvenimenti che introducono a Infinity Wealth non hanno fatto altro che alzare l’asticella dell’hype.
In definitiva sembra una versione più compressa di un titolo Yakuza, ma oltre questo l’esperienza è la medesima. Peccato che il motore grafico inizi a sentire i suoi anni e per qualche incertezza nella localizzazione italiana.
Questa offerta per la versione Steam è un’ottima occasione per vestire nuovamente i panni del Dragone di Dojima.