Cancellare il passato e ricominciare da zero, tagliando i ponti con tutto ciò che ha plasmato la propria vita fino a quel momento. In Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name, Kazuma Kyriu, storico protagonista della serie Yakuza, cerca proprio di mettere in pratica queste parole, non per propria scelta, ma per tutta una serie di eventi che non gli hanno lasciato altra scelta.
Purtroppo però quando la tua fama ti precede, quando sei conosciuto come il Dragone di Dojima, leggenda della Yakuza, lasciarsi alle spalle il proprio passato è davvero improbabile, soprattutto se è quest’ultimo a darti la caccia, in maniera implacabile, con nuovi attori ma seguendo lo stesso copione.
Non tutti sanno che, Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name, inizialmente era stato progettato come un corposo DLC per il prossimo capitolo della serie, ovvero Like a Dragon: Infinite Wealth (in uscita il prossimo 24 gennaio), per collegarne gli effetti con il predecessore Yakuza: Like a Dragon, ma nonostante questo ci troviamo di fronte a quello che è a tutti gli effetti un capitolo completo della serie.
Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name – trama
Questo capitolo è, come il resto della serie, fortemente collegato ai capitoli precedenti, con tantissimi richiami a eventi e protagonisti dei capitoli passati, così come alle varie famiglie. Come preannunciato, in Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name vestiremo i panni di Kyriu, nel suo tentativo di nascondersi dal suo passato. L’ex Yakuza non lo ha fatto per una propria scelta, ma per la necessità di proteggere le persone che ama.
Inscenata la sua morte, la famiglia che lo tiene in custodia ha segregato Kyriu all’interno di un monastero, passandogli vitto e alloggio in cambio di piccoli lavori come guardia del corpo. Ma ben presto il passato busserà prepotentemente alle porte della vita del Dragone di Dojima, in una serie di eventi che, senza nessuno spoiler, lo costringeranno a confrontarsi con nuove famiglie, nuove minacce anche a conoscere nuove pseudo alleanze.
Come per il resto della serie, la trama di Like a Dragon Gaiden è matura, cruda, ricca di colpi di scena e anche di argomenti pesanti. In questo capitolo in particolare è forte il senso di diffidenza verso gli altri personaggi, ognuno dei quali sembra interessato a Kyriu ma ovviamente non per bontà ma per i propri bisogni. Localizzato con sottotitoli in italiano, anche le lunghe sequenze narrative risulteranno più leggere e godibili alla massa, alla quale ci sentiamo di ricordare che, nonostante la natura action del titolo, Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name ha come punto di forza la sua narrativa.
I combattimenti all’ordine del giorno
Like a Dragon Gaiden offre tantissimi combattimenti, sia contro teppisti camminando per le strade, sia seguendo le vicende narrate dalla storia. Menar le mani sarà all’ordine del giorno e questa volta potremo vantarci solo di due stili di combattimento. Anche se rispetto gli altri capitolo sono un po’ pochi, l’arsenale di mosse che avremo a disposizione non farà quasi per niente rimpiangere queste mancanze.
Oltre al tradizionale stile Yakuza, composto da devastanti arti marziali, si aggiunge uno stile inedito, quello chiamato agente, che basa il suo funzionamento sull’utilizzo di curiosi e utilissimi gadget, come una corda in grado di immobilizzare e lanciare i nostri avversari. I combattimenti si svilupperanno con il classico stile action della serie, dove potremo sfogare la nostra rabbia contro orde di nemici, intercambiando i due stili di combattimento con la semplice pressione di un tasto.
Avremo i classici colpi medi e forti, da combinare per eseguire devastanti combo, la schivata, la parata e la presa. Queste ultime mosse difensive saranno utili soprattutto negli scontri epici contro i boss, nei quali dovremo fare attenzione a evitare col giusto tempismo alcuni loro colpi in grado d infliggere enormi danni.
Tantissime attività secondarie
Anche in questo caso Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name prende a piene mani dai suoi predecessori. Le strade saranno piene di attività e missioni secondarie, e svolgerle mentre si bastonano gruppi di nemici qui e là è un ottimo modo sia per fare denaro che per spezzare il ritmo del gioco. Il denaro servirà sia per gli acquisti di oggetti ed equipaggiamento, sia per acquisire nuove abilità di combattimento, acquistabili sottoforma di manuali.
Diverse sale giochi metteranno a disposizione famosi titolo SEGA del passato, assieme ad altre attività ludiche come freccette, Mahjong a davvero molte altre. Sarà possibile consumare pasti per boost alle nostre statistiche, comprare vestiti per modificare l’aspetto di Kyriu e via dicendo. Insomma, camminare per i vicoli di Sotenbori, Osaka, sarà come sempre visivamente piacevole e ricco di cose da fare.
Dal punto di vista tecnico, graficamente Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name risulta solido, affascinante, fluido anche nelle sezioni più concitate ma inizia a sentire il peso degli anni, anche se questo al momento non inficia la godibilità del gioco. Il doppiaggio in lingua originale aumenta l’immersione, così come l’ottima colonna sonora.
La localizzazione in lingua italiana, come detto prima, è presente, completa ma presenta anche qualche tentennamento. Il gameplay è immediato e coinvolgente, e l’azione si spezza benissimo con le parti narrative. Forse l’esperienza generale è risultata un po’ più facile dei capitolo precedenti.