Un sognatore rimasto deluso dal suo progetto, arresosi all’evidenza dei fatti, ci spiega come il suo gioco non sarà mai online per tutti noi
Seguire i sogni è una delle cose più belle e naturali che qualcuno possa fare, portandoci ad impegnarci per qualcosa che vogliamo tanto e che bramiamo da chissà quanto tempo. Nonostante la bontà d’animo e la volontà ferrea, però, non sempre i nostri desideri si realizzano; questa dura lezione stavolta viene impartita allo sviluppatore indipendente Josh Parnell, che stava lavorando al suo progetto: Limit Theory.
Partito con estremo entusiasmo, finanziando il progetto con una somma di 187,865 dollari, cifra guadagnata nel lontano 2012 su Kickstarter, lo sviluppatore arriva oggi completamente stremato e senza l’ombra di una speranza; in un suo post recente scrive “Non sono più quello di una volta“, e ancora “Ogni anno che passa mi vede diventare sempre più disperato verso il sogno in cui tutti voi avete creduto“, in fine “Non importa quanto ci provi, non è abbastanza per portare Limit Theory al guadagno“: parole arrese di un uomo abbattuto, cambiato sia a livello fisico che mentale, che ha smesso di credere in sè stesso molto tempo fa.
Non tardano però i fan a scrivere immediatamente sotto il suo post, pubblicando commenti di conforto per cercare di tirarlo su di morale; tra i più commoventi scrive un certo steampunkdomo, affermando “Hai osato seguire un sogno amico mio, non scusarti per questo“, ciò dimostra che anche nel fallimento in qualche modo si è vincenti se si hanno le giuste persone di fianco, anche virtualmente.
Limit Theory, un gioco con meccaniche simili a quelle di No Man’s Sky e un mondo procedurale con un ciclo giorno-notte non apparirà mai sui nostri schermi, ma per chi ha avuto modo di conoscere questo piccolo progetto, avrà forse un rimasuglio di esso nella propria memoria. Secondo voi sarebbe stato un flop come il sopracitato No Man’s Sky o si sarebbe distinto in qualche maniera?