In un’era dove la maggior parte dei giochi cerca di catturare l’attenzione degli utenti grazie a grafiche ultra pompate e trame degne del miglior film di Hollywood, ecco che spunta un titolo come Linelight il quale può essere definito come la classica voce fuori dal coro. Non ci sono eccessi, nulla che ti possa distrarre dalle meccaniche di gioco e dagli ostacoli che ci verranno proposti. Una presentazione estremamente minimale, fatta con delle semplici linee sia per il gioco in sé, ma anche per quanto riguarda il nostro personaggio (se così si può chiamare) e i nemici proposti. Un concetto tanto semplice che diventa quasi disarmante, tuttavia è proprio questa l’essenza dei puzzle game: concetti semplici che stimolano la nostra materia grigia.
Niente storia, solo un’atmosfera estremamente tranquilla
In Linelight non c’è una storia e nemmeno un pretesto del perché stiamo facendo questo. Saremo una semplice linea, la quale dovrà districarsi all’interno dei mondi di gioco e arrivare alla fine dei livelli superando i numerosi ostacoli proposti.
Inizialmente dovremo semplicemente guidare questa linea dall’inizio alla fine dello stage, magari attivando un interruttore, ma man mano che proseguiremo nella nostra avventura i puzzle si faranno sempre più difficili, con altre linee ad ostacolare il nostro percorso e magari a costringerci in un angolo, per arrivare ad un inevitabile game over e a dover ripetere il livello.
Poca apparenza, ma buona sostanza
Nonostante nei livelli più avanzati gli enigmi diventino sempre più complessi, i controlli di Linelight non sono mai difficili da capire, anzi, la loro semplicità aiuta moltissimo il gameplay. Non solo, il gioco fa un eccellente lavoro nel guidarci sul come giocare. Per ogni nuovo mondo, avremo una piccola spiegazione, mai invasiva, che ci introdurrà alle meccaniche di quella serie di livelli, tramite l’utilizzo di semplici puzzle da risolvere e questo aiuta il non avere mai la sensazione di essere in tutorial, ma di essere sempre ingame.
Tuttavia Linelight, non è tutto rose e fiori, infatti, spesso e volentieri, dovremo capire com’è strutturato un livello e vedere gli ostacoli che ci verranno proposti e questo, a volte, può portare a frustrazione poiché si tradurrà in un inevitabile trial & error. I livelli che ci faranno spremere di più le meningi sono, paradossalmente, quelli che sembrano più semplici, tuttavia non ci sarà margine di errore e anche una mezza mossa sbagliata ci porterà a dover ripetere lo stage. Certo, a volte, potremo provare ad andare un po’ a casaccio, ma è una strategia che funziona in pochissimi casi e il più delle volte falliremo nel nostro intento. Meglio sempre fermarsi un minuto per pensare e studiare cosa abbiamo di fronte e nel caso ci trovassimo di fronte a morte certa, potremo tranquillamente premere un tasto e riprovare daccapo.
I mondi di Linelight saranno in totale sei e all’interno di essi, oltre che arrivare sani e salvi alla fine di ogni stage, dovremo collezionare anche delle gemme. Alcune potranno essere trovate facilmente all’interno dei livelli, ma alcune saranno più difficili da trovare. Queste saranno posizionate in punti raggiungibili solo deviando il nostro percorso gioco e spesso dovremo affidarci al classico fattore fortuna visto che queste saranno davvero ben nascoste. Esempio: invece che svoltare nella nostra strada, potremmo provare a tirare dritto, qui potrebbe accadere di trovare una serie di livelli nascosti che ci premieranno con una gemma. Questi saranno opzionali e non necessari per portare a termine Linelight. Tuttavia il collezionare queste gemme è un obiettivo fine a sé stesso, non avremo nessun benefit dal loro accumulo se non quella di essere orgogliosi di averle tutte.
Il problema di Linelight è purtroppo l’essere molto corto, infatti in un paio di sessioni, abbastanza lunghe, può essere tranquillamente portato a termine. L’unica cosa che ne può aumentare la longevità è il fatto di cercare questi livelli nascosti di cui parlavamo prima. Una volta portati a termine gli stage di gioco, questi verranno sbloccati a parte, tuttavia il giocare i singoli livelli toglie quell’effetto di continuità che Linelight riesce a trasmettere in maniera ottima.
Tecnicamente c’è poco da dire
Tecnicamente c’è pochissimo da dire, stiamo parlando di una grafica quasi assente con delle linee. Il tutto risulta molto pulito, ma nulla che fa gridare al miracolo. Sfondi neri con delle righe disegnate di diverso colore e anche a livello sonoro le musiche sono fatte bene, ma non danno nulla di più all’esperienza di gioco. Tuttavia, dal principio, non è quello a cui Linelight punta, anzi, qui il fulcro del titolo è la giocabilità e l’effetto assuefazione che viene trasmesso.
Concludendo
Linelight è un gioco che può essere tranquillamente consigliato a tutti, ma il giocatore non deve aspettarsi il colossal tripla A che ci farà perdere la testa. Siamo quasi ai livelli di un mobile game, di quelli che facciamo partire nei momenti di estrema noia quando non sappiamo cosa giocare.
Ideale per la classica partita mordi e fuggi, estremamente rilassante, ma purtroppo davvero troppo corto. Anche a livello tecnico c’è poco da dire visto che non c’è sfoggio di grafiche super pompate o musiche epiche cui vale la pena di ascoltare in continuazione. Tuttavia è nel gameplay classico da puzzle game che Linelight mostra la sua forza, semplice, ma fatto bene. Modesto, ma non per questo non meritevole di almeno un’occhiata.