Sviluppato e pubblicato da [2.21] in sinergia con Microids (che si stanno anche occupando dell’imminente Amerzone), Little Big Adventure – Twinsen’s Quest è il remake del gioco d’azione e avventure in 3D con visuale isometrica datato 1994 e che ha intorno a sé una nicchia solida e fedele. Il titolo è tornato con una veste grafica totalmente aggiornata e diversi accorgimenti extra presi anche dal sequel ufficiale. Noi abbiamo vissuto l’avventura di Twinsen su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione!
Little Big Adventure – Twinsen’s Quest quasi come prima
Little Big Adventure – Twinsen’s Quest è un remake del capitolo originale del 1994 di cui recupera praticamente tutto apportando diversi accorgimenti e modifiche sia ludiche che narrative. Chi è amante dell’originale, non deve comunque temere nulla, l’atmosfera e le fila narrative principali sono rimaste immutate, così come gran parte delle location e dei macro eventi a esse collegati. Eppure la più grande differenza del titolo la vediamo già dall’incipit, completamente rielaborato e reso più “soft” e accessibile.
Tale introduzione è affidata al personaggio inedito: Luna, la nostra piccola sorellina. Ed è proprio Luna che stravolge in parte il racconto prendendo il posto della fidanzata del protagonista, tale Zoé, e assumendo lei il ruolo della “ragazza da salvare”, lasciando invece a Zoé una evoluzione più matura e autosufficiente. Cambia quindi la donna da salvare ma non il percorso in sé, né gli incontri che andremo a fare nel corso dell’avventura che permane lineare e perfettamente coerente con l’originale (salvo qualche battuta inedita e qualche elemento di contorno aggiuntivo).
Insomma, per farla breve, gli sviluppatori hanno sì messo mano sul materiale originale senza però stravolgerlo più di tanto e quindi, chi ha amato l’originale, si ritroverà perfettamente a suo agio. Inutile dire quindi, che il titolo in esame ha un fortissimo potere nostalgico nonostante un lieve ammodernamento dei comandi (intervento più che necessario). Tornando invece alla storia, per chi non conoscesse Little Big Adventure, è bene soffermarci sulle prime vicende e soprattutto sul setting!
Le avventure di Twinsen sono ambientate su un pianeta fantastico che ha una caratteristica particolare: ha ben due soli, con tanto di conseguenze morfologiche molto peculiari. Il nostro protagonista è un eroe modello e, come Zoè (la fidanzata) e Luna (la sorella) appartiene a una delle cinque razze che convivono pacificamente tra loro. Purtroppo, tale idilliaco mondo viene ben presto sottomesso dal potere tecnologico di uno scienziato esaltato: il Dottor FunFrock. Costui padroneggia ben due tecnologie rivoluzionarie: il teletrasporto e la clonazione.
Forte di ciò, ha creato un suo personale esercito, minando gli equilibri dei popoli e imponendosi con fare dittatoriale e sempre più meschino e brutale. Ecco quindi che Twinsen, nonostante il suo impegno per mostrarsi come cittadino modello, si ritrova ben presto nei casini. Casini che porteranno la sua sorellina a essere rapita dall’esercito del folle dottore. Intenzionato a partire alla ricerca di Luna, Twinsen entra in possesso di uno strano artefatto legato a sua volta al padre (figura misteriosa di cui avrete modo di approfondire il background).
Take artefatto è una palla magica con cui Twinsen può atterrare i nemici e difendersi dagli innumerevoli assalti. Inizia così la storia di Twinsen, fatta di missioni e spedizioni che ricordano per stile e modus operandi, le avventure grafiche dei bei vecchi tempi, con tanto di background alla disperata ricerca di cosa fare per poter far progredire la narrazione. Quest’ultima, come avrai potuto intuire, non brilla per complessità e anzi, i nostalgici potranno notare alcuni tagli e interventi sul tono generale delle battute che potrebbero non essere graditi.
Un gameplay rinnovato ma imperfetto
Little Big Adventure – Twinsen’s Quest è un action adventure in 3D con visuale isometrica improntato su esplorazione, risoluzione di semplici enigmi e combattimenti prevalentemente a distanza. Inutile dire che i comandi legnosi (il così detto “tank mode”) sono stati in gran parte rivisti e semplificati per rendere il titolo più moderno e accessibile (affidando il controllo agli analogici).
Esplorare il mondo di Twinsen e amici è quindi più comodo, immediato e piacevole, amputando tempi morti e migliorandone anche la precisione nell’interazione con gli oggetti (nonostante diversi bug). Quello che non è migliorato molto, purtroppo, è il combattimento. Escludendo un attacco ravvicinato che spesso combacia con il suicidio, Twinsen è armato della già citata palla magica che può lanciare a discrete distanze.
Little Big Adventure – Twinsen’s Quest ci offre sia la possibilità di effettuare un lock sui nemici sia di variare la portata del lancio (possiamo eseguire una sorta di “pallonetto”) con tanto di previsione del tiro. Il problema è che tale previsione non sempre viene rispettata con molti lanci che, anche se finiscono sul nemico, non hanno l’effetto compiuto. Riassunto: il nostro attacco è impreciso. Il che, ironicamente, va a favore della scarsa IA nemica che, ahinoi, è rimasta immutata nel tempo.
I nemici, infatti, sono dei totali idioti e spesso potrai passarci davanti senza troppe difficoltà, sfruttando la schivata o saltellando allegramento per schivare eventuali proiettili vaganti. L’unico nemico che ci da realmente problemi, è quello con i proiettili che ci inseguono. Ovviamente, abbiamo escluso i nemici in grado di catturarci con un colpo, pensati semplicemente come ostacolo da superare in altro modo (aprendo magari vie alternative o distraendoli per fargli abbandonare l’area e così via).
Per quanto riguarda la struttura delle aree, questa mantiene la fedeltà dell’originale, con sezioni divise in sottosezioni e una struttura verticale da non sottovalutare. Il tutto impreziosito da uno stile nuovo e colorato che aiuta non poco l’esplorazione. Da segnalare anche la possibilità di interagire con alcuni oggetti da cui puoi recuperare monete, cuori o trifogli. I cuori sono la nostra energia vitale mentre i trifogli fungono da vite “extra” e si consumano al consumarsi dell’energia vitale.
Little Big Adventure – Twinsen’s Quest non è quindi un titolo da sottovalutare (a patto di non farti abbattere dal backtracking inevitabile), forte di un fascino e di un gameplay vecchio stile e fortemente identitario che però viene indebolito da una serie di bug e glitch di cui tener conto. Tra personaggi che si bloccano in elementi degli ambienti, decorazioni che si ricaricano in ritardo, rallentamenti di vario genere e animazioni che non partono costringendoci a ricaricare vecchi save, il titolo pubblicato da Microids necessita palesemente di più di una patch.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Little Big Adventure – Twinsen’s Quest si difende molto molto bene, con un restyling totale, uniforme, coerente e molto gradevole che ne esalta la varietà e l’originalità del mondo di gioco. Anche le animazioni, seppur semplici, funzionano, salvo per i già citati glitch che ne spezzano la magia nostalgica.
Il sonoro è tanto evocativo quanto gradevole, in linea con il titolo originale ma rivisitata e resa più moderna. Buono anche il doppiaggio in inglese, ben recitato e coinvolgente. Da segnalare, infine, la graditissima presenza dei sottotitoli in lingua italiana, nonostante qualche piccolo errore (niente di grave).