Prima di partire con la recensione vera e propria di Little Shopping per Nintendo Switch, credo sia doveroso da parte del sottoscritto fare una piccola premessa. La vita dei redattori non è sempre rose e fiori come spesso si crede, anzi… le rose e i fiori ci sono ma, come in questo caso, sono ricoperti di spine. Nel momento in cui ho ricevuto l’incarico di recensire questo singolare titolo ho pensato immediatamente ad uno scherzo, quando invece poi ho realizzato che era tutto vero ho dovuto fare un bel respiro profondo e accettare il fatto compiuto.
Partiamo dal presupporto che Little Shopping non è un titolo per tutti, anzi… se la tua età supera i 6-7 anni, potresti rischiare seriamente di piazzarlo già ben al di sotto della tua soglia d’attenzione. Se invece sei un genitore che cerca un giochino per intrattenere il proprio pargolo per qualche minuto, allora questo potrebbe essere il titolo adatto.
Fatte le dovute premesse, possiamo partire per il nostro tortuoso viaggio! Sei pronto? Ottimo!
Si va a far compere!
Dopo aver avviato per la prima volta Little Shopping sulla nostra fidata Nintendo Switch, vieni immediatamente catapultato nel quartiere di gioco (definizione voluta, mondo di gioco era decisamente troppo) senza se e senza ma. Non ci sono introduzioni e non c’è nulla che ti spieghi perchè sei lì o dove ti trovi. Sei in una zona non ben definita di una città qualsiasi dove troverai non uno, non due, non tre ma ben quattro negozi pronti ad accoglierti (in realtà dovrebbe essercene anche un quinto, ma si sa che i giovani vanno abituati già da subito al crudele mondo videoludico), ognuno di essi con dei prodotti differenti da vendere, ovviamente.
Il gioco si pone l’obiettivo di provare ad insegnare ai più giovani i primi rudimenti del calcolo semplice in maniera spensierata e fantasiosa, tuttavia non tutte le ciambelle riescono col buco, e questo è probabilmente proprio uno di quei casi. Ma andiamo più nel dettaglio a vedere quali sono le meccaniche di gioco all’interno dei simpatici locali.
Salve, può consigliarmi cosa comprare?
Una volta all’interno di uno dei negozi scelti, verrai sorpreso da una mole di merce da acquistare, con tanto di lista della spesa. Al di sotto di ogni prodotto puoi notare, inoltre, il cartellino del prezzo. Il tuo compito sarà quello di trovare l’oggetto corrispondente sugli scaffali e portarlo sapientemente all’interno del tuo fidato cestino. Attenzione però: potrai prenderne soltanto tre per volta. Non preoccuparti di sbagliare, dato che il gioco ti vieterà di inserire oggetti non previsti dalla lista; quindi potrai continuare a dormire sonni tranquilli e fare la tua spesa senza timori.
Fatto tutto correttamente? Perfetto, adesso sarebbe davvero grandioso se la cosa finisse qui, ma anche nelle favole più belle non sempre c’è il lieto fine. Eh si, è arrivato l’incubo di qualsiasi compratore, il nemico giurato di qualsiasi buon risparmiatore, ovvero il momento di presentarsi alla cassa! Qui è dove si consumano le peggiori disgrazie economiche che l’uomo abbia mai conosciuto, anche se fortunatamente non è il nostro caso (almeno per stavolta).
Arrivati dinanzi alla cassiera, dovrai trascinare gli oggetti da te acquistati e la gentile signora ti darà il triste resoconto delle tue spese. A portata di mano avrai sempre e soltanto delle monete del valore di 1, 2 e 5 e, aiutandoti con queste cifre, dovrai raggiungere quanto richiesto dalla negoziante; la quale ti informerà con uno squillante “Bla bla bla” (no, non sto scherzando). Fatto ciò, saremo premiati con un sorriso della dolce commessa e il nostro compito qui sarà bello che terminato. Si torna in città!
Alla scoperta… del resto?
Cominciamo ad arrivare alle note dolenti di questo titolo, tornando purtroppo alla cruda realtà. Finora ci ho volutamente giocato un po’, ma a conti fatti questo è quanto c’è da fare su Little Shopping, nè più nè meno. Si cambia negozio, cambiano i prodotti, ma non varia assolutamente nient’altro. L’unica triste consolazione sarà quella di vedere la richiesta diversa della merce sulla lista della spesa ed, ovviamente, il risultato finale chiesto dalla signora. Stop. La scoperta del gioco in sè si conclude nel giro di circa 2-3 minuti.
Come già anticipato all’inizio, sono pienamente consapevole che questo sia un prodotto riservato ad un pubblico decisamente giovane, ma credo che anche un pupetto rientrante in quella fascia d’età potrebbe trovare qualcosina di più divertente e interessante da fare. Complici la ripetitività delle azioni da compiere e la mancanza di originalità di situazioni, Little Shopping poteva essere qualcosa di più ma non si è sforzato minimamente di esserlo.
Uno sguardo al comparto tecnico
D’accordo, forse il prodotto in sè non è eccezionale, ma almeno ha un lato tecnico di tutto rispetto… No, purtroppo il titolo di Baked Games non brilla affatto nemmeno sotto questo aspetto. Oltre alla totale assenza di qualsiasi tipo di tutorial e l’uso di comandi troppo poco intuitivi (ad esempio, un bambino dovrebbe arrivare a capire da solo che per trascinare i prodotti dagli scaffali al carrello bisogna tenere premuto il tasto B del joycon destro e muovere contemporaneamente la levetta analogica del joycon sinistro, dato che i tasti direzionali funzionano soltanto per muoversi tra gli oggetti), soffre di tanti altri problemi legati all’aspetto sia ludico, che di contorno.
All’interno del gioco, come se non bastasse, vi è una sola, incessante, musichetta che a lungo andare rischia di diventare martellante, facendo soltanto venir voglia di disattivare l’audio o di chiudere tutto completamente. Forse potrebbe piacere ad un bimbo, ma sono quasi convinto che perfino un giovanissimo potrebbe trovarla disturbante. Ciliegina sulla torta a completare l’opera, infine, sono i comandi touch che spesso e volentieri risultano poco precisi o, in alcuni casi, addirittura inutili.
Se proprio si volesse salvare qualcosa, si potrebbe dire che la grafica fatta di disegni stilizzati e un po’ cartooneschi utilizzati da Little Shopping potrebbe catturare l’attenzione a primo impatto, facendo risultare il tutto simpatico e giocoso. L’unica piccola peculiarità consiste nella reazione degli oggetti all’esterno dei locali quando vengono toccati, ma tolto questo, non c’è molto altro di cui parlare.
In conclusione
Little Shopping vuol essere un gioco divertente ed istruttivo per i più piccoli, ma forse è troppo limitato anche per questi ultimi. Imparare divertendosi, secondo mio modestissimo parere, equivale anche ad offrire qualcosa di veramente costruttivo che possa permettere di apprendere cose sempre nuove, senza ricadere nell’eccessiva ripetitività e soprattutto senza vedere un’obiettiva mancanza di idee. Un bel tentativo, molto poco riuscito.