L’obiettivo della nuova riforma, approvata ieri dal Governo Federale Tedesco, è quello di tenere il più lontano possibile i minori da giochi in cui è incentivato l’acquisto di pacchetti a pagamento. A livello pratico questa normativa mira anche a frenare l’espansione delle cosiddette loot box, il cui utilizzo è effettivamente aumentato negli ultimi anni.
Come sicuramente saprai, le loot box altro non sono che oggetti virtuali contenenti premi con il quale il giocatore può non solo migliorare l’aspetto del proprio personaggio, ma spesso anche aumentarne la potenza o l’esperienza. Si tratta di acquisti che vanno fatti esclusivamente tramite moneta reale e, quindi, in maniera facoltativa.
Il problema vero è che il contenuto della box stessa è a sorpresa: si tratta di un acquisto al buio con la speranza di ottenere il premio migliore che spesso si riduce, invece, con il ritrovarsi per le mani una semplice skin o un oggetto dalle basse potenzialità. Ecco quindi che questa componente basata esclusivamente sul caso e sulla fortuna rende il tutto troppo simile a veri e propri giochi d’azzardo.
Il dibattito sull’utilizzo delle loot box e la sempre maggiore presenza in ogni tipo di gioco continua da molto, ma come sempre è la Germania a prendere seriamente in considerazione l’idea di mettere i bastoni tra le ruote alle varie software house. Famoso per aver già censurato o addirittura bandito innumerevoli giochi, negli anni, ora il governo tedesco ha preparato il terreno per un nuovo colpo anche a titoli più innocui, basti pensare al recentissimo FIFA 21.
Il famoso gioco di simulazione calcistica al momento non prevede limiti di età, ma il problema si palesa nella modalità di raccolta Ultimate Team, che offre la possibilità di acquistare carte con un funzionamento che, per l’appunto, si ispira a quello delle loot box. Per poterlo vendere anche ai bambini e ai ragazzi tedeschi, EA potrebbe quindi trovarsi a dover disattivare questa opzione di base e segnalare chiaramente a cosa si va incontro. “Vogliamo simboli chiari che indichino il rischio di violenza o costi nascosti” ha dichiarato Franziska Giffey, a capo del Ministero della Famiglia.
La nuova legge, inoltre, non distingue più in base al dispositivo usato per giocare, sia esso una console, uno smartphone o un PC, e nemmeno in base a come effettivamente il gioco viene messo sul mercato, che sia download o tramite supporto fisico come DVD. Un altro aspetto caro al governo tedesco è la protezione dei minori anche su internet e, nello specifico, nei social network, nella quale non ci dilunghiamo ma di cui è possibile leggere, in tedesco, a questo link.
È chiaro che l’esistenza delle loot box e le loro modalità di utilizzo, presto o tardi, verranno sicuramente affrontate anche in Italia, in quanto il tema della protezione dei giovani e dei soggetti più deboli è sempre più importante e centrale, indipendentemente che vengano effettivamente qualificate come gioco d’azzardo o meno.