Gli sviluppatori indie Tower Five hanno voluto cimentarsi nel gioco strategico in tempo reale (RTS) con visuale isometrica con Lornsword Winter Chronicles, riuscendo, ma non senza problemi. Questo titolo non è solo un RTS, ma porta con sé azione e trama. È stato rilasciato per Xbox One, PC e PlayStation 4.
Fratello contro fratello
Prenderemo il comando del valoroso guerriero di Lorn, Corun Lan Kan, che possiede la Lornsword ed è incaricato di proteggere i confini dell’impero. Diverremo Capitani appena preso il comando del personaggio e dovremo fermare con tutte le nostre forze Markash ed il suo esercito. Quest’uomo non è altro che il fratello del Re, e vuole distruggere o convertire tutti i sacerdoti degli Elementi.
Isometria portami via
Lornsword Winter Chronicles è gestito a livelli: raggiungendo un determinato obiettivo (la maggior parte saranno “distruggere l’edificio x nemico”), si avvia un caricamento e si passa al “livello” successivo. Questo è tanto un bene quanto un male, visto che se si dovesse fallire o spegnere la console per qualche motivo, si dovrà ricominciare da capo, non c’è alcun tipo di checkpoint e non è possibile salvare la partita manualmente. È anche vero però, che questi scenari hanno una media e breve durata, ma soprattutto all’inizio, a causa del tutorial, paiono davvero lunghi e tediosi, visto che ti sarà spiegato tutto per filo e per segno da balloon non doppiati. Strano, visto che le piccole cutscene presenti nel titolo lo sono.
Il fulcro del gameplay si trova tutto nel campo: è il punto iniziale di ogni singolo livello. Qui bisognerà costruire tutto ciò che servirà per la sopravvivenza. Partiamo dal più semplice: il tempio, al quale bisognerà assegnare un Elemento (aria, pietra, fuoco o acqua). Poi bisognerà costruire una torre di controllo, la fortezza e molto altro. La prima servirà per proteggere il quartier generale, le altre due servono per far spawnare soldati. Purtroppo non fa differenza quale tipo di soldato si faccia spawnare, ma si differenziano in arcieri e spadaccini, i quali possono essere potenziati, se miglioriamo il punto di spawn.
Per potenziare bisognerà utilizzare l’oro, una risorsa di cui possediamo una piccola quantità all’inizio del livello, ma che possiamo aumentare grazie alle miniere che si trovano nella mappa. I soldati hanno anche bisogno di cibo, che si procurerà costruendo delle fattorie trovate in determinati punti della mappa, come le miniere.
I nemici cercheranno di attaccare te e le tue truppe per arrivare a distruggere il tuo quartier generale, se questo dovesse accadere, bisognerà ricominciare il livello dall’inizio.
Il titolo ha anche una componente co-op locale, basterà accendere il secondo pad e premere il tasto X, nel caso della versione PlayStation 4. In questo caso l’oro ed il cibo sarà condiviso, e bisognerà dunque stare attenti alle scelte ed alla strategia da attuare.
A sinistra dello schermo si avranno i punti salute e subito sotto si avrà una barra che funge da stamina e mana, quindi non bisogna correre troppo, altrimenti non si riuscirà ad eseguire le summon degli Elementi. Le summon permettono di far spawnare delle armate dell’Elemento scelto, queste faranno semplicemente molti più danni rispetto alle truppe normali. A destra, invece, si avrà sott’occhio l’oro ed il cibo.
Lornsword Winter Chronicles permette di portare con sé al massimo 15 soldati, reclutabili premendo R2. Questa scelta infelice costringe a fare avanti ed indietro molto spesso, cosa che distrugge il gameplay, in quanto si è costretti in tutti i livelli a portare i soldati nei punti da attaccare, creando una certa ripetitività. Certo, anche il nostro protagonista può attaccare, ma non conviene, poiché la telecamera isometrica non permette di distinguere i nemici dagli amici. I primi si possono identificare solo perché una volta colpiti, il loro modello lampeggerà di rosso.
Tecnicamente imperfetto
Partiamo dall’inizio. Le opzioni sono troppo poche, nel menù iniziale si hanno solo la gestione dell’audio e dei controlli, ma questi ultimi riguardano solo la potenza della vibrazione del pad.
In questo menù sarà anche possibile riguardare le cutscene vissute. Queste sono semplicemente dialoghi accompagnati dal comparto artistico davvero particolare e ben fatto del titolo, senza voler parlare del doppiaggio davvero ottimo, solo in qualche scena cala un po’. Per quanto riguarda la colonna sonora, è impressionante e spesso azzeccata.
Le animazioni sono ben fatte ma difficili da scorgere a causa dell’isometricità di Lornsword, vista la distanza che si ha tra la telecamera ed i modelli, ed è uno spreco, visto che – come già detto – il comparto artistico è davvero bello.
Giocandolo è possibile che il software abbia dei lievi cali di frame, ma a volte sono successivi e fanno sembrare che il videogioco scatti.
La difficoltà è tutto?
Era da tanto che non si vedeva un RTS di questo tipo. Giocandolo ricorda molto i vecchi videogiochi, come Age of Empires, ma solo per determinati aspetti. Anche se è una piccola pietra grezza, è un ottimo modo per far avvicinare quei videogiocatori che si sono sempre spaventati alle parole “strategico in tempo reale”, questo grazie ai comandi comodissimi.
In più la trama è piuttosto interessante, non brilla, ma rimane una cosa particolare avere un RTS story driven. Le sue meccaniche troppo semplici però, fanno allontanare quei membri della community di videogiocatori che vogliono la sfida, vogliono la difficoltà rinomata di questo genere. Ma ad essere sinceri: un titolo deve per forza essere difficile?