Enslaved – Odyssey to the West è stato pubblicato nel 2010 per PlayStation 3, Xbox 360 e, nel 2013, per PC. Il titolo è edito da Bandai Namco e sviluppato da Ninja Theory. Pur essendo, oggi come allora, un ottimo gioco di avventura in terza persona, Enslaved ha goduto di un successo limitato e subito una rapida scomparsa da scaffali e ricordi dei videogiocatori. L’obiettivo di questa rubrica è riportare sotto i riflettori quei titoli che meritano di essere giocati, anche a distanza di anni dall’uscita. Cominciamo!
Perchè recuperare oggi Enslaved – Odyssey to the West?
Il titolo di Ninja Theory aveva, e ha ancora, diverse frecce al suo arco. La trama è semplice ma funzionale e vede due personaggi principali, Monkey e Trip, intraprendere un viaggio per tornare a casa e successivamente vendicare alcuni compagni. Nella parte finale della storia si aggiunge un terzo personaggio, Pigsy, che arriverà con noi fin quasi all’epilogo dell’avventura. Il fiore all’occhiello di Enslaved è proprio la caratterizzazione dei protagonisti che passa attraverso una mimica facciale eccellente e migliore a tanti titoli d’oggi. Monkey, in particolar modo, riesce a esprimere molte emozioni anche solo attraverso le espressioni che propone a schermo. L’ambientazione del titolo è a carattere futuristico e post-apocalittico, in un mondo popolato da persone e robot ostili. Monkey e Trip si conoscono durante la fuga da una nave schiavista. Successivamente Trip, attraverso una fascia, obbliga Monkey a seguirla e proteggerla durante il suo ritorno a casa.
Enslaved – Enslaved – Odyssey to the West non si risparmia nel proporre una moderata componente di ruolo, attraverso alcune celle di energia che è possibile recuperare durante i livelli. Con l’aiuto di Trip queste celle sbloccheranno una serie di potenziamenti dedicati alle diverse capacità di Monkey. Il titolo include anche semplici enigmi da risolvere ma, per la stragrande maggioranza del tempo, la nostra azione principale sarà combattere contro i robot e muoverci per gli scenari di gioco. Per combattere Monkey può utilizzare un bastone in due differenti modi: come arma melee e come una sorta di fucile laser. La bella Trip potrà invece aiutarci distraendo alcuni tipi di Robot e le torrette armate con mitragliatrici.
Graficamente Enslaved tiene bene il corso degli anni grazie appunto alla modellazione ed espressività dei personaggi. Gli ambienti, invece, risultano oggi abbastanza poveri anche se il buon level design sopperisce in parte a questo normale invecchiamento del lato tecnico. Ricordo che il titolo è nato su console e, per questo motivo, non può contare su un impianto grafico al passo con i migliori titoli PC del 2010. Le cut-scene sono realizzate direttamente col motore grafico del gioco e sono presenti in gran numero a sottolineare le parti salienti dell’avventura. Il doppiaggio in italiano è di ottima fattura e comprende sia testi che voci.
Namco sperava di vendere almeno 1 milione di copie del titolo ma è dovuta accontentarsi di 800.000. A causa di questo relativamente ridotto successo, la software house giapponese ha interrotto il supporto a Enslaved molto presto e cancellato eventuali progetti dedicati a sequel della prima avventura. Un vero peccato perchè, seppur non originale, la trama e il finale ben si sarebbero prestati per una continuazione dell’avventura di Monkey e Trip.
Enslaved – Odyssey to the Westt è disponibile su Steam al prezzo, oggi, di 19,99 €. La durata della campagna è di circa 8 ore. Non è presente la modalità multiplayer mentre sono inclusi i trofei di gioco. Ti lascio al trailer e alla pagina wikipedia del titolo ma… pericolo spoiler!
Bellisimo gioco secondo me, purtroppo sottovalutato. Trama un po’ lenta ma con un ottimo finale!
Sono perfettamente d’accordo con te!