Quali tumori sono interessati dal test?
Nei giorni scorsi si è parlato di un esame del sangue, volto a rilevare otto diverse tipologie di tumori. Tra essi, quello alle ovaie, al fegato ed al pancreas.
Ad oggi, il tumore rappresenta una patologia grave che richiede terapie debilitanti per il corpo (chemio o radioterapia) ed interventi invasivi. Per questo, affidare una parte della prevenzione ad un esame del sangue, rappresenta un passo avanti molto importante che renderà l’iter diagnositico e la terapia più semplice.
Vantaggi dello studio
Osservando come il fattore tempo abbia spesso un ruolo determinante ai fini della lotta al tumore, permettere la diagnosi ancor prima che i sintomi siano rilevabili dagli strumenti diagnostici, potrà garantire un intervento tempestivo con conseguenti prognosi migliori.
L’esame in questione sarà in grado di rilevare sia il DNA mutato proprio della patologia, sia le proteine prodotte dalle cellule tumorali.
Ad oggi, l’esame è stato proposto ad un campione di 1005 pazienti. In base all’analisi dei dati post-studio, è possibile affermare che il test ha correttamente rilevato la patologia in un range che va dal 33 al 99%.
Inoltre, è necessario notare che alcuni tumori rilevabili con questo esame non dispnevano di alcuna possibilità di screening. In particolare, il tumore al pancreas è noto per essere particolarmente insidioso e letale.
Trattandosi di un test relativo a malattie importanti, è doveroso chiedersi: quanti casi di falso positivo si sono verificati? Anche in questo caso, i dati sono incoraggianti: meno di 10 casi su un campione superiore ad 800 persone.