Facebook e la sua dura lotta alle fake news
Facebook ieri ha rivelato la sua ultima tattica per combattere la diffusione di fake news. Saranno gli utenti stessi di decidere quali siano le fonti affidabili. Il gigante dei social media esaminerà i pareri degli utenti per identificare le notizie di “alta qualità”, nel tentativo di limitare il sensazionalismo e la disinformazione.
A livello pratico, agli utenti di Facebook verrà chiesto se hanno familiarità con una determinata fonte di notizie che appare nei loro feed e se ne hanno fiducia.
In America, forse più che in Italia, il problema delle fake news è molto presente. Facebook, conta oltre due miliardi di utenti mensili, per cui la diffusione di una notizia falsa può avvenire in brevissimo tempo. In particolare si è battuta per arginare l’alluvione delle cosiddette fake news e bufale che hanno perseguitato le elezioni presidenziali americane del 2016. Zuckerberg ha dichiarato di volere che gli utenti del sito – piuttosto che i dirigenti di Facebook o esperti esterni – decidano in che modo le notizie si classificano in termini di affidabilità.
“C’è troppo sensazionalismo e disinformazione nel mondo di oggi”, ha scritto su un post di Facebook. “I social media consentono alle persone di diffondere informazioni più velocemente che mai, e se non affrontiamo specificamente questi problemi, finiamo per amplificarli. Ecco perché è importante che News Feed promuova notizie di alta qualità”.
Saranno gli USA a testare la nuova funzionalità
Il cambiamento verrà testato per la prima volta negli Stati Uniti dalla prossima settimana. Riguarderà i post dei media e le notizie che le persone condividono.
La qualità delle notizie su Facebook è stata messa in discussione dalla campagna elettorale degli Stati Uniti del 2016. In quel periodo su Facebook circolavano notizie come Papa Francesco approvava Donald Trump e la morte di un agente federale che indagava su Hillary Clinton. Si ritiene che alcune delle notizie false provenissero da fonti russe, mirate ad influenzare la campagna elettorale.