E se Hades avesse come tematica la mitologia cinese? Bene, la risposta è proprio Lotus Lantern: Rescue Mother. Ovviamente è un paragone pesante e un po’ forzato, ma abbiamo avuto modo di mettere le mani su questo nuovo roguelike action con visuale dall’alto, rimanendo molto colpiti per alcuni aspetti, tra i quali proprio l’ambientazione e i diversi richiami alla mitologia cinese, nonché dal gameplay dinamico e coinvolgente. Addentriamoci quindi nella nostra recensione.
Lotus Lantern: Rescue Mother, una storia di dei e umani
Anche se la sua essenza si basa principalmente sull’esperienza offerta dal gameplay, Lotus Lantern offre al giocatore anche una trama che, per quanto sia stereotipata e sappia di già visto, riesce comunque a tenere alta l’attenzione del giocatore, grazie soprattutto ai vari personaggi che recitano il copione, artisticamente ben realizzati e a tema con la mitologia cinese.
La madre del protagonista, la divinità Sanshengmu, è stata rapita e presa in ostaggio, allontanata così dalla sua famiglia. La sua colpa è quella di essersi innamorata di un mortale, con il quale ha avuto anche un figlio, Chenxiang, neanche a dirlo il protagonista del gioco. Per le divinità, instaurare un rapporto con un mortale è severamente proibito, quindi starà a noi combattere contro chiunque tenti di ostacolarci nel tentativo di riavere nostra madre.
Attraverso diversi livelli suddivisi in stanze e biomi, e dopo diversi tentativi, con i giusti upgrade temporanei e permanenti, riusciremo ad arrivare sempre più avanti nella nostra missione; gameplay che richiama davvero tanto Hades, il che non è affatto un male.
Il Gameplay
Lotus Lantern propone un gameplay rapido e di facile apprendimento, anche se richiederà pratica per essere padroneggiato, a meno che non si abbia già esperienza nel genere; in questo caso la vita ci sarà resa un po’ più facile. Non passerà troppo tempo dall’inizio della partita, che già ci ritroveremo circondati da nemici da abbattere per poter progredire.
Saremo chiamati a compiere tantissime scelte sul piano del gameplay, come lo stile di combattimento iniziale, che ci darà accesso ad attacchi e abilità speciali tutte diverse l’una dall’altra, e i diversi potenziamenti e abilità che troveremo sparsi nei livelli o al completamento degli stessi.
Trattandosi di un roguelike, le nostre scelte non saranno mai vincolanti e, in caso si (molto probabile) dipartita, verremo riportati alla base nella quale potremo scegliere un nuovo stile e abilità, e lanciarci in un’altra run alla ricerca di liberare nostra madre, anche se più si va avanti nel gioco e più dimenticheremo lo scopo della nostra missione, perché i combattimenti catalizzeranno del tutto la nostra attenzione.
Stili di combattimento e personalizzazione
Come da tradizione, e come abbiamo visto nel già citato Hades, anche in Lotus Lantern: Rescue Mother avremo tantissima personalizzazione per il nostro personaggio. Partendo dagli stili di combattimento, ovviamente non tutti disponibili dalle fasi iniziali, potremo scegliere il nostro approccio con stili corpo a corpo, dalla distanza, magici o combinazioni degli stessi.
Ci saranno i tantissimi e immancabili equipaggiamenti e upgrade, utilizzabili per potenziare Chenxiang, alcuni permanenti, come i Power Boost, e ottenibili nella nostra base utilizzando valuta raccolta nelle diverse run, altri che dureranno solo fino alla nostra dipartita, per poi essere persi per sempre.
La Lotus Lantern, equipaggiamento che da il nome al gioco, ci donerà dei poteri incredibili per portare a compimento la nostra missione, come quello di sbloccare potenziamenti permanenti, e anche quello di usare dei potentissimi artefatti, poteri casuali che compariranno durante le nostre partite e dal potere divino, come quello di rallentare il tempo, scaricare devastanti attacchi sui malcapitati nemici e molto altro.
Insomma, le opzioni per personalizzare il nostro stile di combattimento e creare delle build devastanti sono tantissime, ma il giocatore non viene sommerso da questa mole di opzioni. Lotus Lantern infatti propone le diverse opzioni gradualmente, in modo che si possa testare un po’ tutto e capirne il funzionamento.
Il loop di gameplay impiegherà pochissimo tempo a coinvolgere totalmente il giocatore, creando anche una piacevole dipendenza, man mano che si sbloccano opzioni e ci si impratichisce con lo stile di combattimento. Una run tira l’altra e così via, con il fattore casualità che mette tanto pepe al tutto.
Artisticamente e tecnicamente
La prima cosa che colpisce di Lotus Lantern, assieme al gameplay, è sicuramente il suo stile artistico. La mitologia cinese è molto presente nei vari disegni di protagonisti, oggetti e ambienti, e le animazioni rendono i combattimenti ancora più esaltanti.
I vari livelli ci sono piaciuti più a livello artistico che come level design, nel quale si poteva sicuramente fare di meglio, magari mettendo un po’ più di interattività, anche se alla fine il tutto servirà da ring dove affrontare i nemici. I boss sono ben caratterizzati sia nello stile grafico che come pattern di mosse, e offriranno anche un’ottima sfida, soprattutto nelle prime run.
Le tantissime opzioni di personalizzazione si sposano perfettamente con un gameplay immediato e comandi reattivi, combinazione che garantisce a ogni appassionato del genere tantissime ore di divertimento.