Sviluppato e pubblicato da Trampoline Tales in sinergia con Fangamer, Luck be a Landlord è solo apparentemente un gioco di slot machine, dietro si cela un puzzle game con elementi da deck building e, soprattutto, roguelike che si mette nella stessa sottocategoria tanto irradiata da Balatro. Un gioco d’azzardo che rivoluziona le sue stesse regole ma sempre con l’elemento fortuito a metter il bastone tra le ruote. Noi abbiamo pagato l’affitto e siamo stati sfrattati più e più volte su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione.
Luck be a Landlord di affitti e slot machine
Luck be a Landlord non ha una trama vera e propria eppure ci fornisce uno scopo per continuare a far girare i rulli della slot machine, ancora, ancora e ancora! Il motivo è semplice: dobbiamo pagare l’affitto a un fantomatico proprietario che puntualmente ci riempie lo schermo con le sue fastidiose mail. Mail dove ci indica la cifra da dover incassare ed entro quanto (in termini di turni di gioco) trovare quella cifra.
Non ci è dato sapere molto altro ma a scriverci non sarà solo il proprietario ma anche dei fantomatici “fan” che, oltre a frasi di incoraggiamenti, ci doneranno anche alcuni bonus ludici da poter utilizzare a nostro piacimento. Il tutto mentre continuiamo a giocare d’azzardo, scommettendo la nostra permanenza a “casa” giocando con la slot. Ma non è una slot qualsiasi, oh no… si tratta di una slot machine i cui elementi sui rulli saranno stabiliti proprio da noi (seppur sempre condizionato dalle proposte casuali del gioco stesso).
In linea di massima, ci troviamo quindi su un percorso narrativo vago e fumoso, perfettamente in linea con titoli simili come il premiatissimo Balatro. Come quest’ultimo, infatti, anche Luck be a Landlord punta tutto sul proprio gameplay recuperando qualcosa di estremamente conosciuto, come la slot machine, e traslandola in chiave roguelike con una forte componente casuale e una serie di bonus e malus tutti da scoprire e soprattutto da cercare di concatenare.

Scegli e gira!
Ludicamente parlando, Luck be a Landlord non è altro che una slot machine fissa da far girare continuamente, turno dopo turno. Ma è una slot machine dotata di un fascino indiscutibile. Un fascino non legate al suo aspetto estetico (tutt’altro che accattivante) ma al suo lato ludico. Già le slot machine riescono ad attrarre un buon numero di utenti, figuriamoci una slot personalizzabile e con possibilità di combo e di guadagni altissime.
Ogni turno di gioco di Luck be a Landlord è diviso in due fasi: quella della preparazione e quella della “girata”. La preparazione ci vede selezionare una delle tre figure proposte dal gioco. Ogni figura ha un suo bonus ed eventuale malus. Inoltre, ogni figura ha un suo valore in denaro. Denaro che incasseremo ogni volta che uscirà quella data immagine sullo schermo. Il potere attrattivo nonché l’anima da roguelike di Luck be a Landlord è tutto nelle immagini da selezionare.
Queste, infatti, sono molte e soprattutto, possono essere legate tra loro. Banalmente, l’immagine del topo e l’immagine del formaggio, se escono vicine, permetteranno di avere un bonus extra in denaro (perché il topo mangia il formaggio, eliminando però l’immagine dal rullo). Discorso simile per le api e il fiore (ma quest’ultimo non verrà rimosso dal rullo). Le variabili in gioco sono davvero tantissime e vanno ad espandersi di run in run includendo anche soggetti “umani”, mistici o banali strumenti, arrivando fino alla cassaforte (e indovina chi può scassinarla?).

Esistono anche oggetti a scadenza come alcuni punti neri che per venti turni non danno alcun punto in denaro per poi tramutarsi in diamanti preziosi. Esistono anche altre immagini, come le lumache, che danno punti maggiori ma dopo diversi turni a vuoto e così via. Tutto perfettamente chiaro su schermo e accompagnato da descrizioni per ogni immagini sintetiche e intuitive.
Inutile dire che l’elemento casuale di Luck be a Landlord è molto prepotente ma non annienta la strategia del giocatore che, anzi, deve studiare bene cosa inserire nella propria slot considerando che, più la s riempie e meno possibilità avrà di far uscire determinate combo (inclusi i famigerati tris di immagini). Ed ecco che intervengono i bonus dei nostri amici “misteriosi” citati nel paragrafo precedente. Questi bonus sono di due tipi e sono entrambi consumabili. Il primo ci permette di cambiare le immagini proposte dal gioco mentre il secondo di eliminare un’immagine dalla slot.

Accessori speciali per ancora più strategia
Ma non finisce qui, per rendere le cose ancora più stratificate e varie, Luck be a Landlord inserisce un sistema di accessori “esterni” alla slot che influenzano passivamente il gioco. Si tratta di modifiche ludiche che possono influenzare uno o più tipologie di immagini come il loro punteggio in denaro o l’effetto di una o più combo. Scegliere quindi cosa inserire nella slot e con quali accessori potenziare il tutto, è la chiave per poter progredire nel tempo e restare nella casa il più tempo possibile (garantiamo che si arriva a pagare cifre davvero folli per restare in quella casa).

Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Luck be a Landlord è estremamente essenziale presentando una slot praticamente anonima, un enorme riquadro dove ci sono immagini che ruotano. Immagini a loro volta molto grezze, spixellate, anonime. Anche l’interfaccia è molto rudimentale ed essenziale. Un minimalisma che si piega all’immediatezza ludica ma che rende il titolo molto anonimo. Sarebbe bastato davvero poco per renderlo più accattivante e coinvolgente, considerando anche il potenziale ludico a sua disposizione.
Buone le animazioni dell’esecuzione delle combo anche se risultano comunque estremamente semplici . Il sonoro, d’altro canto, non è molto memorabile ma in compenso non risulta ridondante o fastidioso. Da segnalare infine la graditissima presenza dei sottotitoli in lingua italiana, essenziali per comprendere al meglio ogni effetto delle singole immagini e poter quindi studiare una strategia col botto.