LUNA The Shadow Dust è il primo progetto di Lantern Studio, un piccolissimo team di sviluppo fondato nel 2015 con il dichiarato intento di volersi concentrate sui videogiochi indie più “creativi.” Di questo progetto si sente parlare fin dal 2016 quando riscosse un enorme successo su Kickstarter dove lo studio cercava di raccogliere fondi per la produzione della loro prima idea e non a caso è finito anche nella nostra lista dei giochi indie più attesi quest’anno. Una produzione che ha richiesto quattro anni, ne sarà valsa la pena? Scopriamolo insieme.
To Light a Candle is To Cast a Shadow
La frase qua sopra può essere tradotta in “Accendere una candela è come gettare un’ombra”, ma ho deciso di lasciarla in inglese essendo molto più evocativa. Le luci e l’ombra sono il filo conduttore di un viaggio in un mondo misterioso, sconosciuto, antico e dal sapore esotico. Un mondo che possiamo solo intuire nel momento in cui andremo a vestire i panni di un ragazzo che cade nel nulla, salvandosi solo grazie ad una misteriosa luce blu. Davanti a lui si erge una minacciosa e contorta torre nera.
Il mondo intorno è grigio, morto, come se fosse stato privato della luce stessa che però brilla ancora dalle finestre del misterioso luogo. Chiaramente l’obiettivo del ragazzo è scalare quella struttura, ma perché? Cosa lo attende in cima ad essa? Quale è il suo reale obiettivo? Sono risposte che arriveranno con il tempo, proseguendo nella nostra avventura. Un’esperienza che non ci vedrà affrontare i pericoli della torre da soli visto che presto troveremo, come compagno di viaggio, un misterioso e bizzarro gatto (o comunque qualcosa che assomiglia tanto ad un gatto) che ci darà una mano, ma ci porterà a farci ancora più domande: perché tiene così tanto a noi?
L’Unione Fa la Forza
LUNA The Shadow Dust è un’avventura punta e clicca classica, come si facevano un tempo. Premendo sullo schermo è possibile far muovere il personaggio in quella direzione (se possibile) ed il cursore ci verrà in aiuto cambiando forma in concomitanza di oggetti e luoghi con cui possiamo interagire. Sfruttando l’ambiente e le capacità dei protagonisti dovremo superare le 17 stanze della torre fino ad arrivare all’agognata cima.
Il primo twist presente nel gameplay di LUNA è proprio questo: non ci troveremo ad usare un solo personaggio, ma due. Il ragazzo ed il suo compagno animale hanno capacità diverse e dovranno collaborare per poter superare determinati ostacoli e puzzle. Quest’ultimi sembrano inizialmente abbastanza facili, ma crescono in difficoltà rapidamente ed obbligheranno a cercare di pensare costantemente fuori dagli schemi.
Proprio l’originalità dei puzzle è secondo me uno dei grossi punti di forza dietro un gioco che, di base, è molto lineare. In uno di questi dovrai spostare il tuo compagno nelle ombre di una stanza mentre il ragazzo cerca di eliminare gli ostacoli interferendo su luci e oggetti “reali”. In un altro vagherai nello spazio in cerca di indizi su come comporre una serie di figure ed in un terzo dovrai alternare il consueto ciclo delle stagioni per far avvenire “cose” che influenzeranno lo stato del mondo. Sarai spinto ad andare costantemente avanti per scoprire cosa avranno ideato i creatori del gioco come prossimo ostacolo e, alla fine, quasi dispiace quando ci si trova al termine del nostro viaggio.
Se tuttavia pensi che avrai vita facile nel risolvere i vari enigmi, ti consiglio di ripensarci. Alcuni di questi sono decisamente complessi. A volte ci saranno dei suggerimenti “nascosti” nelle decorazioni delle stanze, ma questo non avverrà sempre e a volte saranno talmente criptici che ci troveremo comunque a cliccare a caso per il luogo sperando che succeda qualcosa. Soprattutto l’ultima prova, la Torre dell’Orologio, è davvero ostica. Credo di aver perso due ore e mezzo a cercare di risolvere esclusivamente quella.
Arte in Movimento
Fortunatamente la frustrazione di essere rimasti bloccati in una stanza sarà stemperata da una direzione artistica a dir poco fenomenale. E’ assurdo pensare che dietro ai clamorosi disegni a mano e alle musiche che rendono vivo e pulsante questo mondo misterioso, c’é un gruppo di persone piccolissimo (quattro). Considerando il risultato a schermo, quattro anni di sviluppo sembrano persino pochi e non stupisce nessuno scoprire che esiste una versione “Deluxe” del gioco che comprende anche un artbook ed una soundtrack. La qualità è così elevata che meritano di poter essere rivissuti anche al di fuori del gioco stesso.
La resa grafica e musicale non sfigurerebbe minimamente in un cortometraggio animato qualitativamente all’altezza di uno Studio Ghibli. L’esperienza generale del gioco è proprio questa, l’idea di star più guardando un corto che giocando ad un videogioco, nel senso più positivo di questi termini. Lantern Studio ha mantenuto la parola di mettere la creatività al primo posto nei suoi prodotti andando a raccontare una storia emozionante e raffinata… usando solo musica e disegni.
E questa è l’altra grande caratteristica di LUNA The Shadow Dust: non vi è testo, né tanto meno ci sono dei dialoghi. A creare l’atmosfera di un mondo misterioso, silenzioso, cupo e luminoso allo stesso tempo, sono unicamente, come detto, le musiche ed i disegni. Quest’ultimi soprattutto contribuiscono a generare una serie di scenari mistici e dal sapore esotico, narrando una storia per immagini grazie ai numerosi affreschi presenti nella torre. Forse la direzione artistica generale stona un po’ con il resto quando si esce dalla struttura, in un ambiente che mi ha ricordato a tratti il Piccolo Principe, ma il risultato finale è comunque piacevole e spettacolare.
Un altro piccolo difetto, ma si tratta veramente di voler guardare il pelo nell’uovo, è da ricercarsi forse nell’eccessivo silenzio dei protagonisti. Mi va bene che questi non parlino perché contribuisce alla poetica generale del gioco, ma a volte avrei voluto sentirli di più, anche solo con un urlo, un gemito o un’espressione di sorpresa. Semplici onomatopee che li avrebbero resi più vivi, soprattutto all’interno delle spettacolari sequenze animate. Una mancanza che non comprendo visto che molti altri suoni sono invece presenti.
Luce e Ombre
Concludendo il nostro discorso, LUNA The Shadow Dust più che un videogioco, è un’esperienza unica. Nel bene e nel male. Sicuramente si verrà trascinati dall’atmosfera, dalle musiche, dall’aura di mistero e dall’innovazione degli indovinelli a percorrere fino alla fine il nostro primo viaggio tutto di un fiato. Una volta concluso quello, però, cosa resta? Niente. LUNA è un’esperienza unica ed in quanto tale ha ben poca rigiocabilità. Giusto una fantomatica area segreta ed un finale aggiuntivo possono attrarre il giocatore a rimettere mano a questo titolo (aiutato dal fatto che si può scegliere la stanza della torre da cui ripartire), ma è comunque abbastanza poco. Questo è comunque il più grande difetto di un gioco che, per il resto, rasenta la perfezione. Una mancanza perdonabile a fronte del risultato.
LUNA The Shadow Dust è disponibile all’acquisto dal 13 Febbraio per Windows, Mac e Linux ad un costo pari a 19.99 euro. Un prezzo sicuramente non basso vista la misera longevità del titolo, ma che viene bilanciato dall’elevata qualità artistica. Lo puoi trovare su GOG, Humble Store, Mac App Store e, ovviamente, Steam . E’ inoltre disponibile per l’acquisto anche una versione Deluxe che per 25 euro ti permetterà di ammirare gli splendidi artwork del titolo e di riascoltare la fenomenale colonna sonora originale. Per soli 5 euro in più è un prezzo tutto sommato accettabile, anche solo per ringraziare Lantern Studio dell’impegno speso su questo loro primo progetto.