Sviluppato da OPS Game Studio e pubblicato in sinergia con Qubic Games (gli stessi di DIY Makeup di cui puoi recuperare la nostra recensione), Lunar Axe è un’avventura grafica fortemente incentrata nella risoluzione di enigmi di vario genere e dotata di un’estetica molto particolare. Noi abbiamo affrontato un’antica leggenda su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione.
Lunar Axe: un passato incompiuto
Lunar Axe è un’avventura grafica decisamente standard e in quanto tale, segue fedelmente quasi tutti gli elementi classici previsti. Tra questi il bisogno di dover raccontare una storia che possa trainare l’utente fino all’ultimo enigma. La trama in questo caso specifico, è volutamente misteriosa, fatta di pochissimi personaggi ma tanti documenti.
A conti fatti, Lunar Axe è un viaggio che, da documenti legati a un lontanissimo passato, ci trascinano fino al presente. Un presente che viene scosso da un brutale terremoto. Tranquillo, nonostante l’edificio ci crolli quasi in testa, il protagonista sopravvive e i primi passi che andrà a muovere saranno principalmente votati al cercare una via di fuga.
Ed è proprio mentre cerchi di fuggire che t’imbatterai in uno strano individuo che sembra vagabondare fra quelle strane macerie. Ma quell’essere non è l’unica anomalia. Il terremoto non sembra essere un normale terremoto e quella città nasconde una storia decisamente più cupa e misteriosa di quanto potresti immaginare.
L’escamotage di trovare un modo per fuggire si rivela infatti un incipit per intrappolarci in una storia ben più “fantasy” seppur sempre fedelmente classica. Ben presto, infatti, il nostro scopo muterà chiedendoci di trovare frammenti di un oggetto per tentare di trovare una soluzione permanente a un male decisamente più grande di noi.
Non volendo scendere ulteriormente nei dettagli di un titolo la cui longevità è tendenzialmente bassa, tra le 3 e le 5 ore circa, ti basti sapere che Lunar Axe non sorprende più di tanto ma riesce comunque a difendersi grazie all’atmosfera misteriosa, alla cura dei dettagli (soprattutto grafici) e a quel suo essere timidamente in bilico fra reale e irreale, portandoci a chiedere se ciò che il protagonista vede sia frutto di follia o se davvero il mondo può celare sorprese di tale portata.
Un punta e clicca scomodo
Se narrativamente parlando, Lunar Axe si difende con una buona atmosfera, ludicamente l’opera presta il fianco a qualche critica. Il gioco è principalmente un punta e clicca estremamente classico e che non innova assolutamente niente ma che prova, nel suo piccolo, a mutare la formula originale ibridandola alla risoluzione di varie tipologie di enigmi ambientali.
Ma è già nel suo essere da punta e clicca che dobbiamo evidenziare alcune cose. Prima di tutto, per spostarci da uno scenario a un altro, dovremo muovere il cursore in determinati punti dell’area. Solo in quei punti, infatti, il cursore cambia la forma della freccia permettendoci di spostarci. Il problema è che tali punti di spostamento non sono molto intuitivi.
L’opera stessa ne è consapevole e permette di utilizzare un aiuto temporaneo, una lanterna a schermo posizionata vicino all’inventario. Il problema è che tale lanterna ci mostra sì i punti in cui interagire (cambio-area inclusi) ma dopo un po’ i segnali a schermo sfumano e la lanterna si spegne per poi ricaricarsi autonomamente col tempo. L’alternativa più veloce, è quella di spostare a random la freccia finché non cambia forma e procedere.
Non è un gravissimo problema, sia chiaro, ma è comunque un qualcosa che rallenta l’esperienza di gioco e rendendola inutilmente macchinosa. Banalmente, bastava affidare lo spostamento ai tasti direzionali o rendere visibili le zone di spostamento. Ma le criticità continuano. Nelle aree, infatti, ci sono alcuni oggetti che puoi spostare, raccogliere o interagire ma tutti non sono segnati neanche dalla lanterna-aiuto.
Quindi, ti ritroverai ogni tanto a cliccare un po’ tutto con la speranza di ottenere un qualche riscontro vago. Anche perché non sempre il cursore cambia forma. Per fortuna, non tutte le interazioni sono obbligatorie, lasciando alcune unicamente legate a un sistema di “trofei” interno abbastanza fine a se stesso e inutile.
Tanti enigmi ma non tutti coerenti
Passiamo ora agli enigmi, la seconda anima di Lunar Axe. Se da un lato troviamo elementi classici come unire immagini, ricomporre puzzle, ruotare oggetti per liberare passaggi, cercare e posizionare determinate chiavi e quant’altro, dall’altro troviamo alcune tipologia di enigmi semplicemente fuori posto e incoerenti.
Ci riferiamo all’enigma che ci vede impegnato in una schermata fissa piena di oggetti e con la richiesta di identificare e cliccare tutti gli oggetti richiesti sotto. Una sorta di “caccia all’oggetto”. Quest’attività viene vissuta in modo decisamente scollegato dal resto anche perché spesso, l’oggetto che ci serve realmente per proseguire nell’avventura è uno solo e non è neanche necessario spostare chissà cosa per recuperarlo.
Comprendiamo che sia un modo per variare un po’ gli enigmi e le attività ludiche stesse ma la loro presenza, tra l’altro più costante rispetto alle altre tipologie di attività, stona col resto. Funziona invece discretamente bene l’inventario, dove potremo conservare e trasportare diversi oggetti con alcuni che potranno fondersi tra loro. Questi ultimi sono facilmente indicabili da un piccolo segno grafico evitando così di farci fare tentativi inutili di fusioni random.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Lunar Axe è un piccolo gioiellino di stile. L’atmosfera estetica è semplicemente bella, ben realizzata e curata in quasi ogni suo dettagli. Molto buoni i giochi di luce e ombre e alcuni scorci sono veramente ben fatti. Anche le animazioni, seppur poche e fugaci, non stonano col resto. Il sonoro è abbastanza buono nel suo essere originale, risultando meno ispirato e fin troppo pacato se non proprio silenzioso.
Da segnalare la totale assenza della lingua italiana, un peccato considerando che nel titolo sono comunque presenti diverse e corpose fonti scritte che vanno a impreziosire il folklore da cui è ispirato l’intera opera. Infine, Lunar Axe si difende bene in entrambe le modalità dell’ibrida Nintendo con quella portatile sicuramente più consigliata e adatta considerando il genere.