Se negli anni ’90 eri già nato e frequentavi quei luoghi di perdizione chiamate sale giochi, il nome Data East non ti sarà nuovo. Una casa di produzione che, almeno fino al 2003, ha sfornato capolavori senza tempo come ad esempio Windjammers, la saga di Joe & Mac, BurgerTime e Magical Drop.
Ed è proprio di quest’ultimo che parliamo oggi, visto che, nonostante la bancarotta della software house giapponese nel 2003, i diritti sono stati acquisiti da Forever Entertainment, la quale ci da Magical Drop VI ovvero il sesto capitolo di questa saga che ha sempre cercato di contrastare Puzzle Bobble di Taito. Saranno riusciti a darci quelle vibes tipiche degli anni ’90? Prosegui nella lettura e scoprilo.
Non gioco ad un puzzle game per la trama
Un bel giorno, nel mondo di Magical Land, succede qualcosa che fa perdere l’equilibrio tra il bene e il male. Toccherà a te eroe preoccupatissimo per questa situazione, metterci una pezza e sistemare questo importantissimo equilibrio per proteggere la bellissima terra delle favole dove viviamo. Dici che la trama non ha detto praticamente nulla? Beh è quello che penso anch’io, ma diciamocela tutta, serve davvero una storia in un puzzle game, per di più principalmente competitivo? Direi di no, se c’è, la seguiremo in maniera molto annoiata, ma se è assente non ne faremo tutto questo dramma.
Magical Drop VI prendi tre palle e mettile insieme
Se non sai in cosa consiste il titolo, dovrai prendere delle sfere e rilanciarle nel campo di gioco per abbinarne tre, facendo così scomparire tutte le sfere adiacenti dello stesso colore. Facendo questo potrai generare reazioni a catena e, visto che nella maggior parte delle modalità giocherai contro qualcuno (CPU o un altro giocatore) potrai creare combo devastanti per sconfiggere il tuo avversario. Per vincere avrai due possibilità ovvero raggiungere la quota di palline scoppiate oppure far arrivare le sfere del tuo avversario al di la della sua linea al limite del campo di gioco.
Magical Drop VI, nonostante abbia lo stesso identico concept del titolo uscito nel 1995, riesce a reinterpretare questa formula per un pubblico moderno, mantenendo il suo classico gameplay, ma con alcune meccaniche che potrebbero risultare abbastanza sbilanciate. Infatti se nei capitoli passati il gioco tendeva a premiare i giocatori che volevano fare più combo possibili, in questo sesto capitolo sarà preferibile essere il più veloci possibile.
Paradossalmente se sei un giocatore di vecchia data di Magical Drop, troverai questo nuovo approccio abbastanza frustrante e ti ritroverai a perdere anche al primo livello, con la modalità impostata su facile. Ovviamente è solo questione di riprenderci la mano, ma è strano che in un gioco simile si premi di più la velocità, piuttosto che la precisione.
Magical Drop VI offre diverse modalità di gioco. La classica modalità storia nella quale dovrai affrontare una serie di sfide fino a raggiungere lo scontro finale e questa è interessante, visto che questa ti darà l’opportunità di scegliere le tue missioni lungo il percorso, grazie alla mappa ramificata presente.
Certo, come già detto prima, la trama è totalmente dimenticabile, tuttavia è bello poter avere la possibilità di decidere. Man mano che si avanza nella modalità Storia, potrai sbloccare nuovi avversari per la modalità Match, che detta in due parole è la modalità Arcade. Oltre a questi potrai cimentarti in modalità Survival, ovvero gioca finché riesci e una dove ti verranno presentati dei puzzle da dover risolvere entro un tempo limite e ultimo, ma non ultimo, l’imprescindibile modalità multiplayer in locale o online per due giocatori.
Dagli anni ’90 con furore
Graficamente il gioco è quello che ti aspetteresti da un titolo del genere, ovvero visuali in 2D, grafica iper colorata e personaggi che sembrano usciti da un manga o da un anime. Questa risulta molto pulita e senza sbavature. L’unica cosa che avrei preferito, visto che lo stile grafico lo permette, dei personaggi animati durante i dialoghi della modalità storia al posto delle classiche figurine stampate, ma questo ammetto essere un vezzo mio.
Dal punto di vista audio siamo di fronte alla saga del riciclo. Questo perché la maggior parte delle canzoni dei personaggi sono riprese in toto dai vecchi capitoli di Magical Drop, mentre le altre, sono semplicemente versioni remixate delle originali. Alcuni di questi brani sono ottimi e orecchiabili, mentre altre sono facilmente dimenticabili. Piccolo appunto per quanto riguarda il doppiaggio, il quale sarà a tratti abbastanza irritante, è ovviamente tutto in giapponese…c’era da aspettarselo.