Mahokenshi è uno di quei titoli che, grazie alla sua combinazione di generi ed elementi caratteristici, è riuscito ad attirare la mia attenzione e quella di molti appassionati di titoli deckbuilder e strategici. Infatti è proprio l’intrigante mix di questi due generi a caratterizzare il titolo sviluppato da Game Source Studio, che risulta essere un piacevole e non banale connubio anche se non proprio originale. Procediamo con ordine e andiamo a vedere come si è comportato il titolo.
Mahokenshi: un’isola celestiale e 4 casate di samurai
Il non originalissimo incipit di Mahokenshi, ci vedrà scegliere una delle 4 potenti case di samurai, ognuna devota al proprio spirito guida, e intraprendere un viaggio attraverso le terre di quella che una volta era una terra pacifica, ma che ultimamente sta vivendo diversi tumulti, causati sia dagli stessi abitanti che da una più forte e misteriosa entità.
Le quattro casate che avremo a disposizione saranno la robusta Zaffiro, l’astuta Topazio, la misteriosa Giada e la feroce Rubino. Ognuna delle casate avrà il proprio stile di gioco, ma non abbiamo avuto modo di poter approfondire queste differenze perché la versione che abbiamo potuto provare, obbligava nella scelta della casa Rubino.
Come detto prima, Mahokenshi è un mix di genere; non appena iniziata la partita, avremo modo di muoverci più o meno liberamente sulla mappa, composta da caselle esagonali, e interagire con i diversi contenuti delle caselle, nonché di utilizzare carte sia per compiere determinate azioni che per ingaggiare i nemici in combattimento.
Punti energia, mappa caselle
I punti energia saranno la spina dorsale sulla quale si baserà il gameplay del titolo, visto e considerato che per compiere qualsiasi azione in Mahokenshi servirà farne uso. I movimenti su terreni semplici costeranno solo un punto, mentre attraversare montagne e deserti ne costeranno molteplici. Fortunatamente il nostro mazzo di carte conterrà anche delle utility, fra le quali troviamo delle carte le quali ci permetteranno di spostarci su una casella pagando solo un punto energia, qualunque sia il terreno, aumentando il livello di strategia generale del titolo.
Muovendo i primi passi, saremo introdotti nel tutorial il quale ci spiegherà le basi del gioco. Cliccando una volta col tasto destro del mouse sulle caselle, comparirà una finestra con la descrizione della stessa, comprensiva di quanti punti energia servono per muoversi su di essa, eventi attivi e bonus alle statistiche in combattimento.
Alcune di esse conterranno delle pergamene evento, le quali ci racconteranno una breve storia dove avremo a disposizione alcune scelte che influenzeranno il corso degli eventi e le eventuali ricompense; in altre potremo trovare alcune carte fra le quali potremo aggiungere una a nostra scelta nel mazzo, mentre su altre avremo a disposizione dei negozi nel quale spendere l’oro ottenuto dai combattimenti e non solo. Ovviamente le caselle non contengono solo queste situazioni, ma se ne presenteranno sempre di diverse.
Mahokenshi, combat system strategico a turni
Una volta ingaggiato il nostro nemico, avremo a disposizione diverse azioni e abilità che potremo usare per cercare di vincere lo scontro, ma saranno tutte fornite dalle carte che avremo accumulato nel nostro deck fino a quel momento, rendendo così molto importante la fase esplorativa del titolo.
Ogni carta per essere giocata, richiederà un costo in punti energia, e una volta effettuate tutte le azioni possibili, sarà il turno dei nostri avversari. Ovviamente per vincere lo scontro dovremo ridurre i punti ferita dei nostri avversari a zero prima che lo facciano loro, impresa che sarà resa un po’ più ardua dall’armatura dei nostri nemici la quale andrà a ridurre i danni che infliggeremo. Per ovviare a questo avremo carte incantesimo che ignoreranno la difesa avversaria e molte altre abilità che verranno apprese mano a mano che procederemo con il gioco.
Ovviamente i primi scontri saranno molto semplici, con uno o due avversari per volta, con pochi punti ferita e difesa, ma le cose non saranno sempre così semplici, soprattutto contro i boss dei vari livelli. Mahokenshi ci farà ragionare su come spendere le nostre carte, sia nella mappa che nei combattimenti, anche se fortunatamente a ogni turno, le carte utilizzate andranno nuovamente nel mazzo, con la possibilità di essere pescate nuovamente.
Da questo segue che ci vorrà una buona cura nella creazione del mazzo per fare in modo che a ogni nostra pescata, le possibilità di trovare carte utili aumenti, sia in combattimento che durante l’esplorazione della mappa.
Mahokenshi mi ha tenuto compagnia per la sua breve durata in modo molto divertente, anche se un po’ limitato per la sua natura da demo, però stuzzicando ancora di più il mio interesse per la versione finale. Graficamente la mappa e le varie animazioni si presentano in modo molto piacevole, il gameplay sembra profondo e divertente e non ho rilevato nessun inghippo tecnico di sorta.
Sperando che le quattro diverse case offrano un’esperienza abbastanza differente fra loro stesse, e che la varietà di situazioni e carte sia molto buona, Mahokenshi potrebbe davvero rivelarsi una bella scoperta per gli appassionati del genere.