Marble Maid continua la tradizione del super prolifico publisher EastAsiaSoft, il quale propone a dozzine di giochi dal gameplay innocente, ma li condisce con qualche pillola di erotismo. Per questo titolo, creato dal team di Shady Corner, abbiamo una sottospecie di clone di Super Monkey Ball, dove al posto delle scimmie saranno presenti delle maid intente a pulire i vari livelli di gioco.
Se non hai la più pallida idea di cosa sia una maid, sappi che si tratta di una moda, tipicamente giapponese, dove in locali dedicati verrai servito e riverito da donzelle vestite in abiti da governante e adornate da pizzi e merletti. La cosa, com’era prevedibile, è sfociata ben presto nel mondo dell’hard ed è qui che parecchie opere ne hanno tratto ispirazione (infatti, oltre a Marble Maid, avremo a che fare con queste cameriere anche nel ben più blasonato Persona 5).
Ma a parte la parte hentai (se così si può chiamare, visto che nonostante il titolo sia categorizzato come Mature) c’è della ciccia, dicasi divertimento, in questo puzzle game alla Super Monkey Ball? Sì, ma non troppo…e i problemi veri non sono nemmeno li.
Puliamo tutto!
Come detto nell’incipit e com’è facilmente intuibile dal titolo Marble Maid, saremo una Maid, intenta a pulire una casa piena di insidie. Per farlo dovremo rotolare all’interno della nostra sfera. E qui si ferma la trama del gioco, non avremo chissà quali quest oppure obiettivi, solo pulire e girovagare per i livelli proposti.
L’atmosfera è particolarmente giocosa adattandosi perfettamente al ritmo scanzonato del titolo e la cosa viene amplificata dalla grafica particolarmente colorata, ma di questo parleremo dopo nel paragrafo dedicato.
No, non ti serve scopa e paletta
Come dicevo prima l’obbiettivo di Marble Maid è quello di pulire tutto rotolando nella nostra sfera. La polvere e la sporcizia, sarà rappresentata da dei conigli e per passare uno dei 50 livelli proposti, dovrai catturarne almeno tre su cinque nascosti. Se riuscirai a prenderli tutti, oltre che passare allo stage successivo, ti si sbloccherà un artwork dedicato al gioco.
Ogni livello avrà un tempo massimo e per muoverci non verranno utilizzati i controlli motion tipici di Nintendo Switch, ma lo stick analogico sinistro. Se da una parte questo rende accessibile a tutti la fruizione di Marble Maid, dall’altra parte si poteva implementare l’utilizzo dei Joy Con staccati per muovere la sfera e aggiungere un po’ di pepe al gameplay.
Oltre a muoverti dovrai lanciarti o saltare tra le varie piattaforme e per farlo potrai premere A per il salto e X per caricare un lancio (alla Sonic per capirci, più terrai caricato, più lo spin sarà potente). Infine lo stick analogico destro sarà dedicato a muovere la telecamera particolarmente ballerina. Infatti uno dei problemi più grossi del titolo targato EastAsiaSoft è sicuramente il fatto di avere delle visuali non adeguate alla situazione e in un gioco che sta a metà tra un puzzle game e il platform, questo va per forza di cose ad incidere sul gameplay.
Durante i livelli, oltre che trovare i coniglietti di polvere, dovremo passare attraverso i checkpoint, i quali, in caso di morte prematura, non ti faranno re-iniziare daccapo; tuttavia nonostante questo, il timer non verrà azzerato, ma ripartirà dal momento in cui ti sei fermato e questo non è un per nulla male, anzi, aggiunge un certo tasso di sfida.
Ad aggiungere ulteriore varietà a Marble Maid ci sarà la possibilità di raccogliere le clessidre le quali, manco a dirlo, aumenteranno il tempo del livello. Queste non sono fini a sé stesse, ma saranno davvero utili soprattutto nei livelli avanzati.
Disseminati per i livelli ci saranno degli ostacoli rappresentati da oggetti di uso comune, soprattutto in una casa. Tra tostapane che non ci faranno passare e altre insidie a forma di fornetto, la tua vita da domestica non sarà sempre semplice (anzi, quasi mai).
Tecnicamente si poteva fare di più
Il problema più grande di Marble Maid sta sicuramente nella sua grafica. Se da una parte può anche essere gradevole e azzeccata, visto che fa ampio utilizzo di colori e accesi e sparati, è sulle texture che proprio non ci siamo. Il personaggio e le varie aree di gioco saranno quanto di più povero si possa pensare. La maid protagonista sembra uscita da un qualsiasi titolo alla fine dell’era prima PlayStation, mentre gli ambienti saranno davvero troppo spogli. Un po’ di particolari in più davvero non avrebbero guastato a Marble Maid.
Anche dal punto di vista sonoro c’è da ridire, visto che nonostante il doppiaggio sia particolarmente “Kawaii” (anche se in inglese), le musiche sono davvero troppo ripetitive e dopo poco ti verrà voglia di mutare la tua fida Nintendo Switch.