Avevamo già provato la beta di Marvel’s Avengers e, per dirla senza mezzi termini, era quasi riuscito a convincerci. Per quanto mi riguarda in prima persona, da buon amante del mondo Marvel, nutrivo buone speranze per un progetto che mostrava una campagna interessante fin dai primi minuti di gioco, un gameplay con grandi potenzialità e allo stesso tempo un comparto tecnico deludente.
Perlopiù la versione finale di Marvel’s Avengers non ha fatto altro che confermare le prime impressioni, in alcuni frangenti andando oltre le aspettative e in altri deludendole appieno. Se con la beta il titolo poteva godere di un occhio chiuso per le carenze dell’aspetto tecnico, il gioco finale è un vero e proprio disastro di ottimizzazione, un errore – o orrore, che dir si voglia – imperdonabile per una produzione dalle grandi potenzialità come questa.
Una trama coinvolgente – seppur con i suoi alti e bassi – e un gameplay divertente e ben strutturato, sono due degli elementi portanti che riescono a sorreggere un prodotto penalizzato da un impianto da game as a service derivativo e decisamente da perfezionare. Vediamo insieme nel dettaglio di cosa stiamo parlando!
Una storia Marvel
La campagna narra la storia della giovane Kamala Khan, un’inumana costretta a nascondersi dall’AIM, un’organizzazione che ha di fatto preso il posto degli Avengers come protettrice dell’umanità dopo l’incidente dell'”A-Day”.
Durante quest’evento celebrativo la situazione è volta al peggio quando l’Helicarrier degli Avengers è esploso per via di un misterioso incidente, inondando San Francisco con nebbia “Terrigen“. Chiunque sia stato esposto ai frammenti del cristallo Terrigen – che alimentava la nave – ed è sopravvissuto, ha sviluppato dei superpoteri e viene definito Inumano.
L’AIM, con la scusa dei danni che individui dotati di superpoteri potrebbero arrecare alla società, dà la caccia a questi Inumani con il vero scopo di condurre loschi esperimenti su di essi. Per contrastare questa minaccia, dovremo aiutare la giovane Kamala a radunare i membri degli Avengers, scioltisi dopo essere stati incolpati dell’increscioso incidente avvenuto all’A-Day.
La campagna principale non ci metterà soltanto al comando di Kamala, ma della squadra completa dei 6 vendicatori, anche se non tutti godono dello stesso screen time. Dura all’incirca 10 ore e si rivela tanto coinvolgente quanto spettacolare, in alcuni momenti davvero epica e ripiena di citazioni che gli appassionati sapranno apprezzare. Phil Sheldon ti dice nulla?
Alcuni dialoghi e colpi di scena si rivelano un pochino banali, ma non c’è poi molto di cui sorprendersi; in fin dei conti si tratta di un prodotto Marvel. Che si tratti di fumetti o film, sono la semplicità e l’immediatezza a creare da sempre quel fascino che la “La Casa delle Idee” ha costantemente esercitato su di noi, fin da quando siamo piccolini.
Nonostante la godibilità, la campagna difetta dell’effetto montagna russa, con alti e bassi dovuti perlopiù a missioni riempitive che grideranno a gran voce monotonia.
Caratterizzate da pochissimi pattern di risoluzione, queste missioni si svolgono in ambientazioni sempre troppo simili e sono molto poco interessanti. Per carità, all’interno della campagna queste missioni sono anche piuttosto digeribili; spezzano sì il ritmo, ma ti permettono di trovare equipaggiamento adeguato o di familiarizzare con le nuove abilità che hai sbloccato.
Per fortuna vista la distribuzione intelligente di queste missioni, potresti non sentirti minimamente appesantito. Tuttavia, la situazione si incrina quando ci si rende conto che sarà questo tipo di missione la base del multiplayer e dell’endgame. A meno che tu non abbia una buona tolleranza al grinding o degli amici con cui giocare, questi due aspetti di Marvel’s Avengers potrebbero finire per deluderti profondamente.
Un buon combat system inchiodato da un Game as a Service
Se la trama può essere una buona ragione per giocare a Marvel’s Avengers, una motivazione più che sufficiente lo si potrebbe trovare nel sistema di combattimento tramite cui si controllano gli eroi. Se nella beta ci era sembrato di vedere un gameplay molto simile per tutti i personaggi disponibili – il che ci aveva terribilmente preoccupato – dopo aver sbloccato un buon numero di abilità abbiamo tirato un sospiro di sollievo.
Tutti e 6 i personaggi sono magnificamente caratterizzati, dotati di un gran numero di abilità diverse in grado di renderli utili in ambiti diversi all’interno di un combattimento. Per esempio, chi ha capacità di volo come Iron Man e Thor sarà un alleato perfetto in caso di nemici aerei o torrette posizionate in luoghi sopraelevati.
A spalleggiare personaggi che possono fare da tank in mezzo alla mischia come Hulk e Cap, sono presenti delle vere e proprie abilità di supporto, come la granata in grado di rendere invisibile di Vedova Nera o la cura di Kamala.
Grazie alle statistiche e alle abilità speciali donate dagli equipaggiamenti, la possibilità di personalizzare le mosse speciali (seppur in maniera molto embrionale) e vere e proprie passive chiamate maestrie, è possibile creare delle vere e proprie build. Grazie a questa diversificazione di base dei personaggi e la successiva personalizzazione degli stessi in una fase avanzata di gioco, in co-op si possono costruire delle squadre ben organizzate ed equilibrate.
Per quanto riguarda gli equipaggiamenti, come nella beta anche nella versione finale di gioco non saranno esteticamente visibili sul personaggio. A dispetto però di quanto sembrava all’inizio, il sistema di loot, seppur palesemente derivato da quello di Destiny, riesce a regalare profondità alla costruzione del personaggio, con equipaggiamenti di alta rarità in grado di donare abilità o di potenziare quelle che già si hanno.
Gestito da un sistema di potere praticamente identico a quello della luce di Destiny, raccogliere equipaggiamento sempre più potente sarà l’unico vero motore che ti spingerà a proseguire il gioco una volta finita la campagna.
A proposito di somiglianza con il titolo Bungie, oltre che per la gestione dell’inventario Marvel’s Avengers prende anche il sistema delle fazioni, con annesse taglie per aumentarle di grado. Aumentare di grado una determinata fazione (Pym o Shield) ci consentirà di acquistare equipaggiamento sempre più potente dai loro vendor, oltre a fornire materiale utile al potenziamento degli equipaggiamenti.
Proprio come un game as a service, Marvel’s Avengers prevede un contenuto endgame per cui è necessario arrivare all’attuale cap di potere. Se consideri che verso la fine della campagna avrai il tuo personaggio di punta all’incirca sui 20 di potere, dovrai giocare parecchio per poter accedere a missioni speciali che ne richiedono più di 200.
Oltre alle missioni iconiche disponibili per ogni personaggio e alle sfide Harm, dovrai lanciarti nelle sfide (settimanali e non) proposte nel multiplayer e/o reperibili nel tavolo strategico dell’HUB di gioco, l’Helicarrier degli Avengers. Peccato che, come dicevamo prima, le missioni saranno sia nelle dinamiche che nella risoluzione, molto simili alle missioni riempitive della campagna.
Riteniamo perciò che nonostante il loot, a più di qualche giocatore potrebbe scendere lo stimolo di giocare ben prima di arrivare all’endgame; in sintesi, Crystal Dynamics deve lavorare al più presto su questo punto. Anche se sono meno invasive di quanto avremmo sospettato, le microstransazioni possono evitare questo grinding sfrenato, un aspetto molto caro ai game as a service che avremmo voluto evitare di vedere.
L’ottimizzazione non è un optional
Se i problemi elencati finora potrebbero essere tollerabili (in base alla sensibilità di ognuno), l’aspetto tecnico di Marvel’s Avengers è davvero qualcosa su cui non si può soprassedere. I problemi che affliggono il titolo sono molteplici e sono tutti dovuti ad una scarsa ottimizzazione.
Su PlayStation 4 i cali di frame sono all’ordine del giorno, fin troppo frequenti e talvolta ingiustificati. Per farti un esempio, in zone con un discreto numero di nemici i frame calano vistosamente, anche più di quanto non accade in fasi più concitate.
Una situazione paradossale se si pensa a titoli già approdati sulla console Sony e graficamente molto più pesanti. I problemi tecnici non si limitano soltanto a sezioni di gioco aperte e movimentate, ma anche a cutscene della campagna e al comparto audio. Nelle cutscene, oltre a cali di frame inspiegabili, capita spesso un vistoso ritardo nel caricamento delle texture.
Per quanto riguarda il comparto audio, in alcune (ma per fortuna poche) sezioni parte inspiegabilmente il doppiaggio inglese o addirittura manca del tutto. Un vero peccato, vista la qualità sia del doppiaggio italiano che di quello anglofono.
Anche levando i problemi di ottimizzazione, Marvel’s Avengers non fa gridare al miracolo. Il colpo d’occhio generale è molto buono, ma la continua ripetizione di laboratori AIM e di zone che si assomigliano un po’ troppo, rivela una direzione artistica piuttosto pigra, ad eccezione di momenti specifici della trama. Preparati perciò nel comparto multiplayer a mappe molto simili fra loro, con assets e sfondi estremamente ripetuti.
Problemi risolvibili con delle patch e con un po’ di supporto da parte dello sviluppatore? Vedremo, ma almeno per quanto riguarda l’ottimizzazione, un titolo di questo calibro non dovrebbe essere così al lancio!