La super prolifica Eastasiasoft, dopo averci dato parecchi giochi abbastanza spinti, con leggere tinte hentai, ci propone un qualcosa di differente con Mastho is Togeter, ovvero l’avventura di un marshmallow, creato in grafica 2D estremamente minimalista, che deve superare dei livelli pieni di insidie.
Sviluppato da Kid Cat Games, il titolo si pone come un’alternativa a titoli più blasonati come ad esempio Super Meat Boy, ovvero una branca del genere platform dove il trial and error la fa da padrone. Saranno riusciti a darci in pasto un buon titolo che sa divertire? Continua nella tua lettura e lo scoprirai.
Niente storia
In Mastho is Together prenderemo i panni di un marshamallow che dovrà girare dei livelli e superare delle insidie. Non abbiamo nessun incipit iniziale, né uno straccio di trama. Non sappiamo perché questa dolcissima caramella si dovrà districare nei livelli proposti evitando i vari ostacoli che cercheranno di trasformarci in una poltiglia.
Questo è davvero un peccato perché il tipo di gioco si presta davvero bene a un accenno di trama, tuttavia i problemi più grossi di questa opera a bassissimo budget non stanno tanto nell’assenza di storia, ma più che altro nel gameplay.
Controlli davvero troppo imprecisi
In Mastho is Together, come accennato a inizio di questa recensione, dovremo superare dei livelli pieni di ostacoli. Una sola mossa sbagliata e ripartiremo daccapo o dall’ultimo check point toccato. Questo tipo di platform, particolarmente ostico e punitivo, nonché basato tantissimo sul trial and error, ricorda particolarmente Super Meat Boy.
Per portare a termine questo compito potremo utilizzare due mosse, ovvero il salto e lo slancio, più lo stick analogico per poterci muovere. Ed è qui che partiranno i primi problemi. In un titolo del genere, la precisione dei controlli è di vitale importanza; tuttavia se a monte questi tendono ad essere ballerini e gli input dati, spesso e volentieri, non vengono presi, parte il temutissimo effetto frustrazione.
Ad esempio, se proveremo a fare un salto in diagonale dovremo premere su più destra (o sinistra), al momento opportuno, per arrivare alla piattaforma desiderata (cosa che capita in tantissimi platform, sin dai tempi del primo Super Mario Bros.). Purtroppo, il comando buona parte delle volte non verrà letto, facendoci arrivare a morte certa. Questo creerà nel giocatore che si approccia a Mastho is Together fortissima frustrazione e voglia di chiudere il titolo.
Gli ostacoli sono pochi e mal caratterizzati. Avremo degli spuntoni disseminati lungo tutto il percorso, dei laser che dovremo schivare e delle piattaforme verdi che ci faranno saltare più in alto, ma se non staremo attenti ci porteranno verso il fallimento della missione, poiché, il più delle volte, queste saranno posizionate in prossimità di un’insidia.
Unica cosa decente di Mastho is Together sono i numerosi check point sparsi, i quali non ci costringeranno ogni volta a ripetere sempre le stesse porzioni di livello…fidati ne avrai bisogno.
Anche la longevità del titolo non è nulla di che, avremo a disposizione 40 livelli in totale, i quali potranno essere portati a termine, agevolmente, in un paio di giorni di gioco abbastanza intenso. Una volta finiti non avremo molto altro da fare, se non ripetere all’infinito quelle sezioni di gioco.
Tecnicamente mediocre
Ammetto di essere un grande fan della grafica in pixel art. Adoro quando un titolo riesce ad emozionarmi, nonostante non utilizzi delle visuali foto realistiche. Questa mi fa tornare indietro con la memoria ai bei tempi che furono, tuttavia anche se si utilizza una grafica semplice, voglio che questa sia curata. Mastho is Together ha una grafica estremamente basilare, la quale lo fa apparire come un vecchio titolo per Atari.
Purtroppo non riesce a darmi quella botta di feels che un gioco del genere vorrebbe provare a darmi a partire dal personaggio, il quale sulla carta è una marshmallow, ma a conti fatti è solo un rettangolo bianco che si muove. Anche gli ostacoli si riducono a dei semplici spuntoni o a delle macchie rosse o verdi. Fare una grafica semplice non vuol dire non curata, anzi. Questo tipo di lavoro mi da proprio l’idea di poco impegno.
Anche le musiche sono quanto di più ripetitivo si possa pensare e più volte mi è capitato di azzerare il volume della mia Nintendo Switch a causa della monotonia che il brano mi stava trasmettendo.