Ci sono titoli così fuori di testa e senza logica, che alle volte risulta difficile farne una recensione restando totalmente lucidi. È il caso di sicuramente di McPixel 3, gioco creato da Sos Sosowski e distribuito da Devolver Digital, il quale fa della sua stupidità, immediatezza, situazioni assolutamente non sense, ma soprattutto divertimento, il suo cavallo di battaglia. Seguito di McPixel, titolo uscito su Steam la bellezza di 10 anni fa, questa saga non ha mai ricevuto un capitolo 2, ma si passa direttamente al 3…oh se questa politica si può fare per gli smartphone e per i sistemi operativi, perché non applicarla anche ai videogiochi?
Già da questo dettaglio si può capire che McPixel 3 sarà la fiera del senza senso, ma quanto è stato divertente giocarlo?
Save the day in McPixel 3
In McPixel 3 non c’è una vera storia, sarai semplicemente un personaggio di nome McPixel, il quale vuole diventare un eroe e per farlo si caccerà in situazioni davvero improponibili, come ad esempio un aeroplano militare che sta per schiantarsi, un treno che si avvicina ad un binario morto oppure potrai essere risucchiato da un videogame.
Tutte situazioni che non centrano davvero nulla una con l’altra, ma che in qualche modo funzionano…ah e mentre passi da un livello all’altro potrai dare calci nelle parti basse ai passanti oppure fare pipì a destra e manca…no davvero.
Gameplay più fuori di testa non si può
Mi rendo conto che la parola più ricorrente di questa recensione sarà fuori di testa…perché McPixel 3 è questo! Atterrerai in caduta libera in una città abitata e per accedere ai vari livelli dovrai spendere un certo quantitativo di monete. Una volta fatto questo entrerai nel titolo vero e proprio. Una sequela di mini giochi, proposti in rapidissima successione, che stimoleranno la tua materia grigia. Lo scopo sarà quello di completare ogni sessione per poter passare alla successiva.
Con una struttura del genere è logico pensare, se ci hai giocato, al sistema ideato dalla saga di Wario Ware, ma se sul capolavoro Nintendo la logica era abbastanza chiara, qui per superare le varie prove dovrai ragionare davvero fuori dagli schemi e in maniera particolarmente anticonvenzionale.
Ti faccio un piccolo esempio. Sarai all’interno di un aereo militare che sta per precipitare, se devi salvarti la pelle, la cosa più logica è cercare un paracadute, giusto? No! Sbagliato! Anzi sbagliatissimo! Per non andare incontro a morte certa, dovrai attendere che un militare si butti col paracadute, stordirne un altro grazie ad un ben assestato calcio nelle palle, lanciare una vanga e poi gettarti nel vuoto.
Una volta a mezz’aria afferrerai il militare stordito prima, lo scaglierai contro quello con il paracadute e solo allora glielo ruberai per arrivare agevolmente sulla terra ferma. A questo punto, su un’isola deserta, dovrai prendere la pala che hai scagliato dall’aereo in fiamme e la utilizzerai per scavare un tunnel per arrivare dall’altra parte del globo…tutto ciò in circa 40 secondi. Questo significa che hai impiegato più tempo a leggere queste righe, piuttosto che giocare questa sezione di McPixel 3.
Questo è solo un esempio delle centinaia di situazioni presenti nel titolo e tutte sono abbastanza esilaranti con un tocco di humor nero che davvero non guasta mai. Per arrivare a risolvere ogni mini gioco spesso e volentieri, dovrai provare e riprovare sempre lo stesso livello e ogni volta che sbaglierai sbloccherai una gag.
Ogni gag sbloccata ti darà delle monete utili per sbloccare gli stage successivi. Se questo da una parte da un’incentivazione a riprovare tante volte lo stesso livello, alla lunga stanca perché alcune situazioni saranno davvero difficili da risolvere. Fortunatamente dopo la prima volta si potranno skippare i filmati e passare subito all’azione.
I controlli in generale sono quanto di più semplice si possa immaginare. Lo stick analogico serve per muoverti, un tasto per l’azione, un altro come aiuto per capire quali sono i punti di interesse dello stage e uno per saltare i filmati. Nulla di più e nulla di meno. Ma è proprio in questa sua semplicità che McPixel 3 funziona egregiamente. Non ha bisogno di combinazioni complicate a lui basta farti divertire, tra un calcio nelle palle ad uno sconosciuto e una pisciatina in un vicolo nascosto.
Pixel di nome e di fatto
Da un titolo che si chiama McPixel, come vuoi che possa essere la grafica se non totalmente in pixel art? Questa risulta molto colorata ed una gioia per ogni appassionato di questa tecnica o se sei un giocatore vecchio stampo. Anche le musiche sono ben fatte e non stancano mai, sicuramente un ottimo accompagnamento in questo titolo davvero fuori di testa…oh no, l’ho detto di nuovo!