la narrazione dalle note steampunk ha ormai preso piede nel mondo videoludico attuale: titoli come Mechanita incarnano appieno il lato giocoso della tecnologia più all’avanguardia, dando vita a mondi fantastici adatti a tutte le età.
Sviluppato ed edito da EastasiaSoft Limited, il titolo si propone al pubblico come un platform 2D breve ma intenso all’interno del quale aguzzare il proprio ingegno sarà più che necessario per arrivare fino in fondo. Scopriamolo meglio in questa nostra recensione per la versione Nintendo Switch del gioco.
L’affascinante mondo “retro” di Mechanita
Il titolo non si lascia andare ai preamboli: i 50 livelli di gioco fungono da tutorial delle varie meccaniche in maniera lineare e continuativa, introducendo volta per volta un sempre maggiore fattore di difficoltà per il giocatore.
Il nostro personaggio può, ovviamente, correre e saltare tra le varie piattaforme, evitare gli spunzoni e attaccare i nemici con la sua speciale arma da fuoco, che permette lo “spegnimento” di questi ultimi, rendendoli inoffensivi.
Il gioco si divide di fatto tra due grandi sezioni, caratterizzate e differenziate tra di loro per il colore dell’ambientazione e la presenza di particolari nemici, esclusivi dell’una o dell’altra metà del titolo. Mechanita può essere completato nel giro di circa 30 minuti, presentando una difficoltà crescente mai avvilente, ma spesso stimolante.
Semplice ma con ingegno
Come dichiarato anche dagli stessi sviluppatori, Mechanita può essere definito un “platform di precisione” dato il suo gameplay non particolarmente ricco di variabili, ma comunque caratterizzato dalla necessità di muovere i tasselli giusti… al momento giusto!
Spostarsi da una piattaforma all’altra, fino al completamento del livello, richiederà al giocatore di compiere movimenti precisi nel tempo, così da, ad esempio, immobilizzare il nemico nel momento migliore per poterlo sfruttare come scalino per raggiungere la piattaforma successiva.
Si tratta di un elemento che permette al giocatore di mantenere alta l’attenzione nel corso della partita: non si può proseguire “spegnendo il cervello”, di base. Questo elemento di sfida non nuoce alla struttura del gioco, anzi, ne esalta tutte le varie caratteristiche senza mai risultare tedioso.
Uno stile artistico intrigante
Nel descrivere le scelte stilistiche e artistiche di Mechanita, possiamo usare termini come “minimale”, “colorato” e “d’effetto”: nella sua semplicità, la struttura cromatica e paesaggistica del gioco riesce nel suo intento senza andare a perdersi in una volontà di ricercatezza che sarebbe stata decisamente inadeguata.
Il titolo gode di queste caratteristiche anche per quanto riguarda la struttura dei menu e della colonna sonora, decidendo (e facendo bene) di non strafare e di non cercare di dimostrare più di quanto è possibile con un tipo di prodotto così breve e semplice.
Al contrario di alcuni prodotti su questa falsa riga, come il precedentemente recensito Skater’s Solstice, Mechanita dimostra di essere un titolo consapevole della sua modestia, ma che non usa quest’ultima come una giustificazione.