Metal Slug Tactics è un titolo che parte da premesse strane: prendere il classico gameplay della serie e traslarlo in qualche modo in uno strategico tattico dal feeling arcade. Parliamo quindi di un cambio di genere molto interessante, che per certi versi riesce a spiazzare.
Vediamo quindi se vale la pena imbracciare il fucile per correre e sparare, ma in modo diverso dal solito, in questa recensione!
Tanto per cominciare, la storia di Metal Slug Tactics è un semplice pretesto: il solito generale Donald Morden ha preso possesso di un territorio, che ora utilizza per le sue ambizioni di conquista. Vista la sua crudeltà, nessun esercito vuole contrastarlo…eccetto la banda di scapestrati costituita dai nostri protagonisti.
Ecco quindi che il gruppo si nasconde sul luogo, facendo partire una serie di operazioni di sabotaggio e distruzione. Un pretesto semplice che, visto il genere di riferimento, si dimostra come una scelta azzeccata.
Run and Gun… a turni, in Metal Slug Tactics!
Il loop gameplay di Metal Slug Tactics è quello di un roguelite vero e proprio, che presenta il tipico loop del genere: da un HUB centrale si inizia una missione generata proceduralmente, si concludono gli obiettivi, oppure si muore. Poi si ricomincia con nuove missioni.
Il gameplay di queste missioni, però, è quello di uno strategico tattico a turni, simile a titoli come Final Fantasy Tactics o Into the Breach. La differenza con questi, però, sta nella grandissima accessibilità delle meccaniche di gioco, così come nella velocità generale dell’azione. Ma andiamo con ordine.
Ogni partita si svolge innanzitutto su una mappa di gioco, che rappresenta un’area divisa in nodi. Questi rappresentano missioni generate proceduralmente, che di fatto sono i combattimenti tattici veri e propri. Come accade in titoli come Slay the Spire, ai vari nodi corrispondono diverse ricompense in grado di aiutare nella partita in corso e sta al giocatore scegliere come proseguire.
Tra le varie missioni ci troviamo anche davanti a un ottimo sistema di progressione, composto da nuovi personaggi, abilità da sbloccare, potenziamenti vari, armi e così via. In pratica, in ogni missione selezioniamo tre personaggi. Questi tre elementi, però, vengono potenziati (o sbloccati) poco alla volta lungo tutto il corso del gioco, tramite i vari acquisti disponibili tra le missioni.
Combattiamo!
Ma il vero succo del gameplay di Metal Slug Tactics è, appunto, il sistema di combattimento. Indipendentemente dal nodo scelto, infatti, il giocatore si ritrova di fronte a uno scenario diviso a griglia, dove si svolge uno scontro a turni.
Ogni personaggio posizionato sulla griglia ha sostanzialmente due azioni base: il movimento (per un numero designato di caselle) e l’utilizzo delle abilità. Queste ultime si dividono nell’arma primaria e secondaria. Entrambe le armi hanno a loro volta un raggio specifico, di un certo numero di caselle.
Come sempre, quindi, in ogni turno si seleziona un personaggio, una casella dove muoversi, poi l’arma con cui sparare, e si sceglie il bersaglio. A queste basi si aggiungono però una serie di meccaniche, immediate ma decisamente interessanti.
Tanto per cominciare, la componente RUN del genere è stata tradotta in una grande enfasi sui movimenti: muoversi di un numero maggiore di caselle vuol dire generare punti schivata, che riducono letteralmente i danni subiti. Sempre il movimento genera anche punti adrenalina, che poi possono essere utilizzati per attacchi speciali devastanti.
Non solo: piazzare i personaggi a distanza del raggio di arma primaria consente loro di effettuare attacchi a catena: quando il personaggio controllato dal giocatore attacca un nemico, anche gli altri si uniscono all’offensiva, causando danno extra.
Ecco quindi che la componente legata al movimento acquisisce una profondità tutta nuova, che riguarda non solo la necessità costante di spostarsi il più possibile ogni turno, ma anche quella di piazzare i personaggi a distanza di “sparo” per triggerare gli attacchi concatenati.
Se a questo aggiungiamo la presenza, negli scenari, di cover (in grado di fornire punti che si uniscono a quelli schivata per mitigare i danni) e di oggetti interagibili (come interruttori che attivano trappole), si capisce quanto il titolo sia interessante.
A questo si aggiunge poi l’utilizzo delle armi, che possono cambiare in base al personaggio, il quale ad esempio utilizza le granate al posto del fucile.
Menzione d’onore va fatta poi ai boss, che modificano in modo consistente le carte in tavola, presentando al giocatore meccaniche che lo costringono a cambiare il suo stile di gioco, per esempio muovendosi a tempo con piattaforme girevoli.
In sintesi, Metal Slug Tactics propone un gameplay tattico interessante, immediato e velocissimo; dove si premia uno stile di gioco rapido e “movimentato”. Il giocatore è spinto a muoversi sempre, spesso circondato da tanti nemici, mentre utilizza le varie meccaniche che il titolo mette a disposizione.
Il risultato non solo funziona benissimo, ma si distingue anche da altri titoli simili, grazie alla sua unicità e per via di un’immediatezza assolutamente non scontata. Prima apprezzare Into the Breach, per esempio, bisogna comprendere a fondo varie meccaniche. In questo caso, invece, bastano poche partite per comprendere le basi.
Tecnicamente interessante
Il comparto tecnico di Metal Slug Tactics è ottimo. Sprite e scenari sono dettagliati e belli da vedere, così come le animazioni e i vari effetti che compongono le battaglie. Il comparto artistico è semplicemente spettacolare, dato che richiama la serie Metal Slug classica tramite scenari, animazioni, situazioni e design generale dei nemici.
Allo stesso modo, il comparto sonoro richiama quello della serie, con le classiche musiche ormai leggendarie e con i soliti effetti sonori cartoon.