Usciva nell’ormai lontano 2004 Metal Wolf Chaos, un titolo nato dalla voglia di Microsoft di entrare a piedi uniti nel mondo videoludico giapponese. Chi ha vissuto quell’epoca probabilmente ricorderà un certo Ninja Gaiden del Team Ninja, al soldo di Xbox.
Questo gusto per l’orientale dei primi anni 2000 di Microsoft permise alla casa di Redmond di lavorare a stretto contatto con l’autore dell’allora rinomato Armored Core, From Software, oggi conosciuti per i Soulslike. Metal Wolf Chaos segue proprio la scia stilistica di Armored Core, una particolare serie incentrata sui mecha che puntava tutto sulla simulazione, ma sopratutto sul divertimento del gameplay, una caratteristica rimasta di casa in From Software. Se però Armored Core aveva un sapore tipicamente orientale, Metal Wolf Chaos era incentrato su quello americano, in maniera così esagerata e stereotipata da diventare volutamente comico, fuori dagli schemi, parodistico e, se vogliamo, anche un po’ grottesco.
Suona e deve suonare paradossale il fatto che, nonostante il suo focus a stelle e strisce, Metal Wolf Chaos non sia mai uscito dal Giappone. I fan di Armored Core che volevano provare Metal Wolf Chaos hanno quindi dovuto, in quegli anni, limitarsi alla visione di materiale video o spendere grandi quantità di denaro per ottenere il videogioco in giapponese. Grazie a Devolver Digital, le persone che volevano mettere le mani sul gioco (e i curiosi) possono recuperare una copia migliorata di Metal Wolf Chaos a un prezzo ragionevole e senza doversi indebitare.
Una trama fuori di testa
L’aspetto più controverso di Metal Wolf Chaos XD è da ricercarsi nella sua trama. Nei panni del quarantasettesimo Presidente degli Stati Uniti, Micheal Wilson, ci ritroveremo più volte in situazioni fuori da qualsiasi ordinario immaginabile, in una folle riconquista del Nord America. Un Nord America che, tradendo il presidente, ha tradito se stesso dando ascolto all’antagonista di turno, l’invidioso e folle vicepresidente Richard Hawk. A parte il nostro centro di comando dovremo affrontare l’intera Nazione, i media, l’esercito e l’opinione pubblica, tutti ingannati dal vicepresidente traditore. Saremo armati “soltanto” di un mech super avanzato e della tamarragine che, nell’universo di gioco, è il marchio distintivo del presidente. Con il procedere della narrazione si avvicenderanno scene sempre più folli ed esagerate, fino a raggiungere dei climax letteralmente deliranti e grotteschi.
Qui si apre il più importante punto della recensione: nonostante questo senso del grottesco sia contestualizzato in modo magistrale, serve un gusto particolare per amare ed apprezzare questo titolo, un gusto per l’esagerato e per il trash che decisamente non è da tutti. Valuta bene quindi l’acquisto di questo titolo soprattutto in base a questo, considera Metal Wolf Chaos XD solo ed esclusivamente se cerchi un gioco scanzonato e se sei appassionato di questo genere di esplosiva “americanata”. Se sei indeciso e non gradisci una narrazione che sia estremamente sopra le righe, gira al largo perché Metal Wolf Chaos XD è così, prendere o lasciare.
Un gameplay vecchio, nel bene o nel male
Nonostante i toni sopra le righe possano essere una delle componenti trainanti della produzione, il vero gioiellino di Metal Wolf Chaos XD è da ricercare nel suo gameplay. Il mech del nostro presidente è davvero formidabile e diventerà sempre più potente nell’incedere dell’avventura. Con una gestione libera della visuale e la possibilità di modificare e potenziare le armi a nostra disposizione, Metal Wolf Chaos XD riprende parecchio di ciò che erano gli sparatutto in terza persona di quegli anni, ma ci aggiunge del suo. Infatti per mirare basterà centrare gli avversarsi nel riquadro davanti al nostro personaggio e poi, una volta agganciati sparare per seminare morte; l’ampiezza di questo riquadro varia in base alla portata delle varie armi. Questa sorta di auto-aim, rende il gameplay facile e intuitivo, donando al titolo una frenesia particolare, non votata alla precisione, ma all’azione pura e cruda.
La varietà delle armi disponibili poi è quasi soverchiante e fa impallidire anche i tripla A odierni: il nostro mech, chiamato Metal Wolf può equipaggiare simultaneamente dieci armi differenti per braccio. Con un solo comando è possibile dispiegare letteralmente una ruota delle armi dalle braccia e scorrere tra le bocche di fuoco che abbiamo equipaggiato prima di andare in missione, in una sorta di menù diegetico che personalmente ho trovato una scelta design estremante azzeccata per l’epoca. Nel caso ti piacesse sentirti un’armeria ambulante, From Software ti ha accontentato: a furia di sconfiggere avversari vedrai riempirsi un indicatore e, una volta colmato, potrai scaricare il caricatore di tutte le armi equipaggiate simultaneamente in un glorioso tripudio di proiettili. Nonostante inizialmente il numero di armi sia estremamente esiguo, con il completamento di missioni principali e non, la ricerca sul campo della tecnologia e un sistema di sviluppo simile a quello già visto in The Phantom Pain, si arriva a più di un centinaio di armi, tutte potenziabili più e più volte, quasi tutte in grado di restituire un feeling differente l’una dall’altra.
La distruttibilità di alcuni punti degli edifici ben si sposa con l’atmosfera esplosiva del gioco ed è una vera chicca per un titolo del 2004, peccato soltanto che sia una feature del gioco invecchiata malissimo ai tempi odierni, dato la distruttibilità parziale delle strutture. Una delle feature a essere invecchiata peggio però è l’intelligenza artificiale, che rende gli avversari inetti e storditi come fossero dei nemici di un mosou, una pecca che per fortuna mina limitatamente l’esperienza di gioco.
Sempre tipica di quell’epoca la gestione delle missioni, separate l’una dall’altra e affrontabili quasi sempre in un ordine casuale. Ognuna di queste prevede quasi sempre il completamento di obiettivi, cose da sbloccare e collezionabili. In totale stile arcade, è presente anche un sistema di punteggio che varia in base alle performance ottenute in game.
Una remastered esplosiva
Se ti sei domandato con quale qualità Devolver Digital ha portato sulle nuove console e su Steam a nuova vita questa remastered di Metal Wolf Chaos, ho buone notizie per te. Metal Wolf Chaos vanta un lavoro di restauro più che buono. Il titolo difatti ha la possibilità di essere giocato persino in supporto al 4k con un supporto ai 16:9 e, nonostante sia sempre da tenere a mente che il gioco ha più di 15 anni sulle spalle (parliamo di due generazioni fa), il lavoro compiuto riesce a smussare non poco il senso di obsolescenza che altrimenti avrebbe inficiato pesantemente sul feeling generale dell’esperienza. Probabilmente però il discreto budget per questa riedizione è stato investito tutto per l’aspetto grafico, perché invece il comparto audio è piuttosto mediocre: gli sviluppatori hanno giustificato il riciclaggio dei file audio originali dicendo che questa manovra è stata pensata per mantenere lo stesso feeling del gioco originale. Una dichiarazione alquanto imbarazzante considerato il successo di remake come Crash Bandicoot o Shadow of the Colossus. Il gioco peraltro, a testimonianza di un basso bugdet, gode solamente della localizzazione in inglese.