Sviluppato da Thousand Games e LUJA Studio e pubblicato in sinergia con Kemco (di cui puoi leggere anche la nostra recensione di Grace of Letoile), METRO QUESTER è un gioco di ruolo in 2D in cui sarai impegnato ad esplorare un enorme dungeon post apocalittico pieno di creature mostruose. Noi abbiamo cercato di sopravvivere il più possibile su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione. Pronto a partire per una spedizione letale?
METRO QUESTER – alla ricerca di cibo
Siamo oltre il duemila, in un anno imprecisato. Un futuro prossimo. Distopico. Apocalittico. Un virus misterioso e mortale ha dilaniato il mondo. Un mondo che sta morendo. L’aria è inquinata, l’acqua e le altre risorse scarseggiano. Come se non bastasse, il mondo è invaso da creature mostruose e violente. L’umanità si è quasi estinta eppure alcuni sopravvivono.
Si tratta di persone dotate di speciali attitudini, soprattutto legate al combattimento ma non solo. Esseri dotati anche di stravaganti poteri. Ebbene, queste persone, sono coloro incaricate di addentrarsi nei dungeon alla ricerca di viveri. Sono i “cercatori”, coloro che possono prolungare la sopravvivenza della razza umana. Ma il tempo stringe e più si procede in profondità, più i pericoli si moltiplicano.
METRO QUESTER è un gioco di ruolo ma non ha una trama articolata e profonda come lascia immaginare e sperare. Tolto l’incipit, infatti, sarai abbandonato al gameplay nudo e crudo incastrato in un sistema ciclico e con pochissimi aggiornamenti narrativi. Senza parlare della lore, davvero ridotta all’osso e che coinvolge un cast di personaggi che, se esteticamente risultano accattivanti, sono completamente privi di carattere non comunicando quasi per niente.
Un enorme colossale peccato considerando il potenziale alla base del titolo. Non ti nascondiamo che abbiamo sperando in qualche stravolgimento di trama, magari coi boss, ma il risultato ci ha abbastanza deluso considerando anche il tempo richiesto per arrivare fino alla fine fatto di cicli che non sempre riuscirai a completare e che quindi sarai costretto a rifare da zero più e più volte. Ma procediamo con calma e scopriamo insieme come si può sopravvivere in METRO QUESTER!
Esplora prima che sia troppo tardi
METRO QUESTER è un RPG a turni incentrato sull’esplorazione di dungeon e ingabbiato in un sistema a tempo la cui penalità è quasi da roguelike. Il titolo si focalizza prevalentemente sul gameplay e quindi non sorprende che ci ritroveremo prima di tutto ad avere a che fare con un’interfaccia rudimentale e volutamente nostalgica, se non arcaica.
L’obiettivo di METRO QUESTER è trovare un determinato numero di viveri prima che scadano i giorni a disposizione. Per farlo, sarai chiamato a esplorare un dungeon le cui dimensioni si amplieranno sempre di più. In questo dungeon, ogni cosa che farai, dal muoverti, al fuggire dai nemici, all’interagire con oggetti o muri friabili, costa dei punti. Questi punti, sempre visibili a schermo, ci costringeranno, una volta esauriti, a uscire subito dal dungeon e a far passare un giorno.
Bisogna quindi studiare attentamente quando e come muoversi all’interno del dungeon. E questo riguarda anche i nemici da affrontare. Queste creature sono sempre visibili a schermo e si muovono non appena c’avvistano. Il loro colore, però, ci anticipa se saranno dei nemici ostici o meno. Esempio: se sono blu, saranno nemici facili da affrontare mentre, se sono rossi, sono quasi impossibili da abbattere.
Perdere contro un nemico significa uscire istantaneamente dal dungeon e subire anche una perdita del cibo e delle varie risorse accumulate. Il cibo, come detto, è il nostro obiettivo principale. Tocca accumularlo e conservarlo fino allo scadere dei giorni previsti. Se allo scadere dei giorni avrai raggiunto l’obiettivo, il titolo andrà avanti. In caso contrario, i giorni s’azzerano e ricominci l’esplorazione. Tranquillo, gli upgrade e l’esperienza del tuo team sarà conservata.
Il cibo, però, può anche essere utilizzato per spostare il camper, e quindi il nostro team. Questi può essere spostato in alcuni punti dopo che li avremo scoperti nel dungeon e funge da posto in cui iniziare l’esplorazione. è essenziale spostare il camper a seconda della zona da esplorare in modo da conservare punti ed evitare così passi inutili. L’esplorazione in METRO QUESTER, seppur esteticamente poco accattivante, diverte e funziona.
Il merito è dovuto ai segreti, ai muri friabili, alle innumerevoli risorse da scoprire e a percorsi comunque non sempre prevedibili, considerando che i nemici variano le loro apparizioni in modo casuale e non sono quindi fissi nei rispettivi punti. Anzi, alcune volte ci è capitato di ritrovarvi circondati da nemici rossi e per evitare il game over abbiamo consumato punti fuggendo di continuo fino alla conclusione istantanea del giorno.
Combattere per la vita
Il combattimento di METRO QUESTER è a turni ma nemici e protagonisti possono effettuare più di un attacco. Questo è dovuto a una barra che ci dice letteralmente quante azioni poter fare. Esempio: una barra da cinque frammenti può permettere una mossa da due frammenti e una da tre o due da due e una da uno. A seconda dei frammenti abbinati a ogni singola mossa o abilità.
Attenzione però, ci sono abilità che oltre ai frammenti richiedono anche specifiche risorse extra altrimenti non potrai utilizzarle. Occhio quindi a decidere che mossa utilizzare. Per quanto riguarda le tipologie di attacchi, questi variano e sono legate sia alle armi quanto, soprattutto, alle classi di personaggi (ne sono in totale 8). I personaggi in questione, inizialmente solo 4, andranno sbloccati man mano e ognuno ha un proprio set di mosse.
Per salire di livello basterà combattere e accumulare risorse da poter poi investire una volta usciti dal dungeon. Un buon tipo, ben variegato e con un set di equipaggiamento idoneo, può portare diverse soddisfazioni. Ma occhio, METRO QUESTER è un titolo dal primo impatto ostico e spaesante. Il tutorial non è esaustivo e ti ritroverai smarrito tra descrizioni, opzioni, risorse e un sistema ludico non molto intuitivo.
C’è da dire che il titolo inizia bene ma presto mostra il fianco a una ripetitività eccessiva che però può anche creare una certa dipendenza del tipo: ancora una volta e smetto… e non smetti. Ti ritroverai davvero a fare sempre le stesse cose, ancora e ancora e l’esplorazione del dungeon, una delle poche reali attrattive del gioco, ossia scoprire zone e nemici nuovi, è rallentata dalla necessità di trovare cibo. Da segnalare anche lo scarso numero di nemici unito a una scelta grafica ed estetica che non piacerà a tutti.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, METRO QUESTER non è per tutti. Ammettiamo che il primo impatto ci ha intrigato. Molto, troppo, stilizzato, nostalgico, pochi bit, pochi colori, pochi dettagli. Eppure tutto estremamente chiaro e intuitivo. Accompagnato tra l’altro da artwork statici dei protagonisti che lasciava ben presagire. Eppure, alla lunga tutto questo stanca. Il dungeon, è sempre uguale così come i nemici hanno poca variabilità.
Anche il sonoro alla lunga diventa ripetitivo, variando davvero poco. Anche se non diventa mai fastidioso o ridondante. Da segnalare l’assenza dei sottotitoli in lingua italiana, utili più che altro per comprendere bene le varie abilità e relativi effetti, visto che narrativamente parlando c’è molto poco da leggere. Infine, METRO QUESTER si difende bene in entrambe le modalità dell’ibrida Nintendo con quella portatile decisamente più consigliata data anche lo stile grafiche adottato.