Mancano poco meno di due settimane all’uscita di Metroid Dread e gli appassionati di tutto il mondo non vedono l’ora di mettere le mani su questo nuovo capitolo della serie storica Nintendo. Poter nuovamente indossare i panni di Samus in un capitolo 2D, è un elemento che sicuramente affascina giocatori vecchi e nuovi ma che potrebbe incutere un minimo di timore.
Il numero cinque, anticipato dalla scritta Metroid, ha infatti spaventato una porzione degli utenti di Nintendo Switch, facendoli desistere dall’acquisto del titolo. In molti casi poi, data l’assenza dalle scene di ben diciannove anni, in molti non hanno proprio avuto modo di approcciarsi a Metroid.
Altri invece si sono fatti spaventare da un ipotetico monte di ore insormontabile per poter recuperare la saga. Non devi però preoccuparti perché la durata dei singoli capitoli di Metroid, se non si punta al completismo, è abbastanza breve e i titoli riescono a scorrere tutt’oggi in modo abbastanza fluido.
I capitoli fondamentali per comprendere al meglio Metroid Dread sono unicamente quattro e fanno parte della cerchia dei Metroid 2D, l’espressione più classica del genere metroidvania. La loro durata invece oscilla dalle cinque alle otto ore per gioco, portando il tempo necessario per fruire i titoli che precedono la storia di Metroid Dread circa 25 ore.
In questo articolo andrò a spiegarti in quale ordine giocare i capitoli, su quale console e quali sono le differenze tra le varie versioni di uno stesso titolo. Questa breve lista renderà dunque molto più semplice l’impresa di addentrarti per la prima volta nell’universo di Metroid.
Le quattro tappe fondamentali per arrivare preparati a Metroid Dread
Metroid, uscito nel 1986 per NES, è il primo titolo da giocare e anche il primo capitolo in assoluto della serie di Metroid. Prodotto da Gunpei Yokoi e diretto da Yoshio Sakamoto, nasce dall’idea di proporre al pubblico un titolo che generasse un senso di solitudine e costante minaccia durante l’avventura.
Metroid centra l’obiettivo sfruttando delle tinte di colore diametralmente opposte rispetto a Super Mario e The Legend of Zelda, inserendo il giocatore in un mondo labirintico e pieno di mistero. A conti fatti però il titolo non ha superato la prova del tempo e alcune meccaniche potrebbero risultare, almeno per alcuni, tediose e frustranti.
Nel primo Metroid, Samus è impegnata in una missione spaziale per conto della Federazione Galattica. I pirati spaziali hanno trovato il modo di sfruttare la specie dei Metroid come un’arma biologica mortale. Il compito di Samus Aran quindi quello di fermare i pirati spaziali prima che sia troppo tardi.
È possibile giocarsi l’originale grazie all’abbonamento online di Nintendo Switch, oppure armarsi di un Game Boy Advance o di un Wii U per fruire di Metroid: Zero Mission, un validissimo remake che amplia la storia e svecchia grafica e il sistema di controllo. Quest’ultima versione è sicuramente quella più indicata per assaporare al meglio il titolo.
In Metroid II: Return of Samus la cacciatrice di taglie è stata inviata sul pianeta SR388, terra natale dei Metroid, per sterminare la specie e porre fine una volta per tutte a quello che si potrebbe rivelare una minaccia per la galassia.
Questo capitolo, un po’ come il precedente, può essere recuperato in due differenti versioni. La prima è quella uscita nel 1991 per Game Boy, la seconda invece è il remake uscito nel 2017 intitolato Metroid: Samus Returns e sviluppato da MercurySteam, software house a lavoro anche su Metroid Dread. Entrambi i titoli sono disponibili su 3DS.
In questa sede mi sento anche di menzionare AM2R, acronimo di Another Metroid 2 Remake. Il titolo, com’è facilmente intuibile dal nome, è un remake del secondo capitolo della serie, sviluppato tramite un progetto completamente gratuito da Milton Guasti.
AM2R risulta essere un prodotto estremamente curato che mostra in ogni minimo dettaglio un’amore incondizionato per Metroid. In molte delle sue parti questo titolo è addirittura più godibile rispetto al remake ufficiale di MercurySteam. Il progetto è stato fatto chiudere da Nintendo a causa della violazione di copyright ma sul web è possibile recuperarne facilmente una copia.
Super Metroid è il terzo capitolo della serie ed è considerato da molti uno dei più bei giochi per Super Nintendo e di tutta l’epoca dei 16bit. Anch’esso è incluso con l’abbonamento online di Nintendo Switch e in alternativa può essere recuperato sulla Virtual Console di Wii U.
Il titolo vede Samus Aran occupata nella ricerca di uno degli ultimi esemplari di Metroid, rubato in una base della Federazione Galattica da Ridley, capitano dei pirati spaziali. Questa avventura riporterà la cacciatrice di taglie ad esplorare Zebes, pianeta in cui si sono svolte anche le vicende del primo Metroid. Le varie aree saranno però estremamente mutate e avremo accesso ha numerose zone inedite del pianeta.
Metroid Fusion è forse il titolo più difficile da recuperare, ma anche quello più importante nell’ottica di Metroid Dread. Infatti il gioco è attualmente disponibile solo per Game Boy Advance. Un’alternativa è quella di sfruttare, anche in questo caso, la Virtual Console di Wii U e acquistare il gioco tramite lo shop della console.
In Metroid Fusion, Samus viene infettata dal pericoloso Parassita X. Per salvarle la vita, la Federazione Galattica crea un vaccino utilizzando del tessuto di un Metroid, predatore naturale del parassita che ha infettato la nostra eroina. La nostra missione sarà indagare su questa nuova minaccia e individuarne l’origine.
Se dovessi consigliarti un unico titolo tra quelli elencati consiglierei proprio questo, essendo Metroid Dread un seguito diretto di questo capitolo. Inoltre Metroid Fusion è il primo capitolo 2D in cui sono presenti sostanziosi dialoghi, interiori e non, inseriti per mandare avanti la narrazione e approfondire determinati personaggi.
Metroid Dread sarà disponibile su Nintendo Switch a partire dal prossimo 8 ottobre ed è possibile acquistarlo sia in un’edizione da collezione, attualmente esaurita, che in versione standard.