MiceGard è un titolo a suo modo originale, che si pone quasi come uno strategico action in tempo reale, dove i riflessi del giocatore vanno necessariamente affiancati a una buona consapevolezza del posizionamento e delle meccaniche di gioco. Vediamo se vale la pena aiutare i nostri amici pelosi nella nostra recensione.
La storia di MiceGard parte da premesse buone e interessanti, che però non vengono sfruttate pienamente. Tutto inizia durante il festival di Beltene, in un periodo di pace. Una pace che viene interrotta dal rapimento di alcuni bambini, proprio durante la festa.
Il protagonista e un manipolo di guerrieri si mettono quindi alla ricerca dei poveri topi scomparsi, riuscendo a trovarli in poco tempo. Al loro ritorno, però, il villaggio è distrutto e gli abitanti sono scomparsi. Questo diventa l’incipit per una trama che mescola la mitologia norrena ad elementi fantasy dal tono fiabesco ben riusciti.
Peccato solo che il titolo non riesca a evolversi oltre il concept iniziale, presentando al giocatore un’atmosfera interessante e ricca di fascino, ma terribilmente poco sfruttata nella narrativa.
Tutti per uno, uno per MiceGard!
Il gioco presenta un gameplay semplice ed efficace: si parte da un HUB centrale, il villaggio, da cui si accettano missioni. Queste ultime sono piccoli livelli lineari discretamente vasti, dove completare vari obiettivi.
La gestione dell’HUB centrale si dimostra un fulcro importante, ma troppo semplice del gameplay. Nelle missioni si ottengono monete, che possono essere spese per acquistare nuovi edifici. Questi danno potenziamenti passivi o nuove abilità.
Un concept interessante, che però non viene mai approfondito a dovere: pochi edifici e abilità, uniti a una mancanza di meccaniche gestionali (anche semplici come quelle di Cult of the Lamb o Dave the Diver), rendono questa componente di gameplay acerba e poco sviluppata.
Dall’altro lato del comparto ludico troviamo invece le missioni. Queste sono livelli abitati da nemici di ogni tipo, dove completare obiettivi specifici. Il tentativo di completare questi ultimi, chiaramente, ci porta a esplorare il livello stesso, dove si combatte. E tanto anche.
Il sistema di combattimento di MiceGard è infatti il perno attorno a cui ruota l’intero gameplay. Il giocatore controlla infatti una piccola formazione di topi guerrieri, che possono essere predisposti in tre diverse formazioni: distanza, difesa e libera.
La prima vede i topi posizionarsi in un triangolo, dove gli arcieri sparano a distanza. Premendo un tasto è poi possibile eseguire un dash verso i nemici, sfondando le linee di difesa.
La formazione difensiva vede i topi posizionarsi in cerchio alzando gli scudi, riducendo i danni subiti. Premendo un tasto è invece possibile eseguire un colpo di scudo, che respinge i nemici.
Infine, la formazione libera consente a ogni elemento del gruppo di muoversi velocemente e liberamente, ingaggiando i nemici.
Gli scontri, come si intuisce, si basano quindi sull’alternanza continua di queste formazioni e sull’utilizzo delle loro abilità. E’ per esempio possibile partire a distanza lanciando frecce, per poi dashare, cambiare con la formazione difensiva e respingere i nemici, per poi finirli a colpi di spada.
I controlli sono di base molto semplici: un tasto per attaccare, uno per l’abilità di formazione e le frecce per alternare le formazioni stesse. Tutta la complessità e il divertimento della struttura di gioco sta nel modo in cui il giocatore può sfruttare ciò che ha a disposizione.
Il level design e il posizionamento dei nemici, peraltro, invita spesso a sfruttare le meccaniche di gioco, creando un gameplay divertente. Peccato solo che queste meccaniche non vengano mai sfruttate a dovere.
MiceGard rimane infatti arroccato nella sua idea di base, senza aggiungere strati di complessità necessari a rendere più interessante il gameplay nelle fasi finali dell’avventura. Un problema, questo, che affligge anche la narrativa, fin troppo blanda.
In pratica, il gioco si dimostra come un buon action strategico diviso a livelli, che parte da una buona idea, la quale non viene tristemente approfondita. Questo vale tanto per la storia, quanto per le meccaniche di gioco.
Tecnicamente altelenante
Il comparto tecnico di MiceGard è buono, ma non eccellente. Il titolo vanta buoni sprite e ambientazioni, che però sono affiancate da animazioni ed effetti blandi.
Il comparto artistico è invece eccellente, grazie all’atmosfera che unisce sapientemente mitologia norrena ed estetica fiabesca, creando un mondo di gioco unico e riconoscibile, in grado di donare lustro persino alla grafica poco elaborata.
Infine, il comparto sonoro è buono, con musiche adatte alle varie occasioni.