Che Microsoft e Xbox abbiano cambiato direzione, rispetto a quanto fatto all’inizio della last-gen di console (Xbox One), è palese e sotto gli occhi di tutti, sia addetti ai lavori come publisher e sviluppatori, sia noi utenti finali dei prodotti videoludici. Distogliere lo sguardo o addirittura negare gli sforzi lavorativi ed economici, soprattutto sulla divisione gaming dell’azienda di Redmond, sarebbe un puro esercizio di disonestà intellettuale.
Ne hai conferma grazie ai numeri registrati nell’ultimo trimestre 2020, nel quale Microsoft ha incassato ben 15,5 miliardi in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e un bel 40% in più dei ricavi pervenuti da Xbox contando xCluod e servizi annessi (Game Pass).
La recente acquisizione poi di un publisher come Zenimax, affare che gira intorno ai 7,5 miliardi di dollari, e il supporto costante a studi interni, fanno sì che quella Microsoft sia una delle più importanti e vantaggiose offerte per i videogiocatori negli ultimi anni. Nonostante la line up di lancio della nuova generazione di console abbia sofferto della mancanza di una killer-app all’altezza di quanto mostrato dalla concorrenza -infatti, Sony dalla sua ha avuto almeno due titoli esclusivi (Demon’s Souls, Godfall) pensati e sviluppati per la sola PlayStation 5- questa situazione non ha sortito effetti altamente negativi per Xbox, che complice anche il lancio delle due console di nuova generazione, è riuscita ad incrementare i numeri del 2019.
Il lancio di Xbox Series X/S è stato il migliore della storia Microsoft, e pensa a cosa sarebbe potuto accadere se non ci fossero stati problemi di produzione e il fenomeno del bagarinaggio, coadiuvati anche da una pandemia.
Fatto sta che, tutti questi bei numeri, questi lanci, queste acquisizioni, hanno non solo sorpreso il pubblico e la critica specializzata, ma hanno dato adito a numerose teorie, rumor vari, voci di corridoio, e speculazioni a non finire.
Proprio su questo argomento ho scritto un pezzo l’altro giorno, riportando la notizia che vede Microsoft protagonista di un’altra acquisizione importante, del tutto simile a quella annunciata a settembre 2020 con Zenimax. In quell’articolo non mi sono spinto ad ipotizzare chi possa essere la prossima azienda acquisita dal colosso informatico, né sul come, ho soltanto riportato l’indiscrezione di un’insider, lasciando le speculazioni per questo articolo.
According to an Insider, Microsoft will be acquiring Studios on the same sort of calibre of Bethesda this year.
Sounds like a few people might be upset this year. pic.twitter.com/krYXRyXNi8
— LH (@Liam4J) January 27, 2021
Voglio infatti provare ad esporti le teorie e speculazioni su quelle aziende, publisher o software house, che a mio parere, potrebbero essere le più probabili a “subire” un’acquisizione o con le quali si stringerebbe una collaborazione. Ti descriverò la loro situazione attuale e il perché possono o non possono essere le protagoniste di questa presunta operazione.
Microsoft Ubisoft?
La prima delle aziende di cui voglio parlarti è Ubisoft, anche se nello specifico si tratterebbe non di una vera acquisizione come per Zenimax, ma più un accordo di collaborazione tra le parti per un servizio in abbonamento (Ubisoft+) incluso nel Game Pass di Xbox. In un recente tweet anche il giornalista Jez Corden si è espresso sulla faccenda dicendo:
“Ho visto dei rumor sull’eventualità che Ubisoft + si unisca a Xbox Game Pass Ultimate. Penso che ci siano grandi possibilità che questo possa essere vero, da ciò che ho sentito anch’io. Immagino che possa trattarsi di una raccolta o di una selezione di giochi non molto recenti, ma in fin dei conti sono successe cose anche più folli”
I imagine it would be a vault or smaller slice of older games, but crazier things have happened. I always thought EA Play would be an extra tier of Game Pass, but they just rolled that bad boy right in. Guess we'll see.
— Jez (@JezCorden) December 30, 2020
Così come è stato per EA Play, anche Ubisoft potrebbe entrare a far parte del servizio Microsoft, consentendo così a tutti gli abbonati al Game Pass di fruire dei propri titoli. Microsoft non è nuova a tali tipi di collaborazioni, il già menzionato EA Play non è l’unico, ci sono a fargli compagnia anche servizi come Spotify e Disney+ con prove gratuite di 6 mesi per il primo e di un mese per il secondo.
Perché si: vista la quantità di rumor e l’attendibilità delle fonti, gli altri servizi già inclusi, potrebbe essere davvero un’operazione possibile.
Perché no: Ubisoft rimane comunque un publisher in salute e non ha la necessità di fare un’operazione del genere; senza contare il costo dell’Xbox Game Pass che potrebbe aumentare con un asset così forte incluso. Questi motivi mi fanno pensare che potrebbe non essere nelle intenzioni di ambo le parti, dar vita a questo tipo di collaborazione.
Microsoft Konami?
Seppur da un punto di vista prettamente economico, il publisher giapponese navighi in acque piuttosto tranquille, Konami si trova ad affrontare una delicata situazione dal punto di vista mediatico. Il 15 gennaio scorso la notizia riportata sul sito ufficiale dell’azienda nipponica, riguardante la chiusura delle tre divisioni di sviluppo di videogiochi, ha destato scalpore tra la stampa e gli appassionati.
La smentita non è tardata ad arrivare, con un comunicato Konami ha specificato che non si tratterebbe di chiusure definitive ma di una ristrutturazione interna voluta per rendere più efficienti le divisioni dedicate alla produzione.
È vero, comunque, le strategie aziendali di Konami sono cambiate moltissimo negli ultimi anni, e al momento l’azienda sembra non puntare più allo sviluppo dei titoli che tanto l’hanno fatta amare dagli utenti. Ad oggi la casa di Osaka sta puntando tutti i suoi sforzi sui pachinko e sul mercato mobile, con giochi pay-to-win, lasciando sempre di più nell’ombra IP come Metal Gear Solid, Silent Hill, Castelvania, Contra.
Se è vero quindi che Konami non sia in vendita, diversa potrebbe essere la situazione che riguarda le sue IP. Ed è qui che entra in gioco Microsoft, infatti, potrebbe puntare all’acquisizione dei franchise più che dell’azienda per intero.
Perché si: potrebbe essere più facile puntare alle IP piuttosto che all’azienda intera come acquisizione e Konami sembra concentrata su altri obiettivi rispetto ai titoli che l’hanno resa grande.
Perché no: la casa giapponese non sembra avere queste intenzioni, Microsoft neanche, l’unica davvero interessata all’evolversi degli eventi è Sony, la quale, con molti dei quei titoli ha costruito la sua forza.
Microsoft CD Projekt Red?
Come ben saprai, vista l’enorme esposizione mediatica negli ultimi 2 mesi, CD Projekt Red non sta passando il miglior periodo della sua esistenza come software house, a causa dei problemi riscontrati fin dal lancio del suo Cyberpunk 2077. Le enormi perdite in borsa, le cause legali contro di essa, i continui rinvii di DLC e degli aggiornamenti next-gen, hanno dato fondo a speculazioni di ogni genere.
Addirittura, la DFC Intelligence, fornitore di analisi e previsioni di mercato per il settore dei videogiochi, il 15 gennaio scorso ha pubblicato sul proprio sito un’analisi che vede la software house polacca come bersaglio di una possibile acquisizione. Nell’analisi è scritto:
“Sfortunatamente, la reputazione di CD Projekt è stata appannata. La compagnia ora è da tenere d’occhio come candidata per un’acquisizione. Un’acquisizione sarebbe una scommessa rischiosa. Anche se le sue azioni sono crollate, CD Projekt è valutata all’incirca come ZeniMax o il publisher francese Ubisoft. Comunque, ci potrebbero essere alcune compagnie intenzionate a correre quel rischio”.
Microsoft potrebbe essere interessata a un affare di questo tipo, se non per la quantità di giochi da inserire nel Game Pass (CD Projekt Red ne pubblica pochi e a distanza di molti anni), quanto per la potenza e il blasone del nome, che a mio parere supererebbe di gran lunga quello di Zenimax (Bethesda) e porterebbe all’interno del gruppo un pezzo da novanta dell’industria videoludica.
Ci sarebbero dei vantaggi anche per la casa polacca che, sotto l’ala protettiva di Microsoft, si vedrebbe meno esposta dal punto di vista mediatico e si potrebbe concentrare su quello che le riesce meglio, fare giochi meravigliosi, senza la pressione di investitori, pubblico, critica. Basta vedere quello che è successo con 343 Industries, che costretta a rimandare il lancio di Halo Infinite di un anno almeno, è stata comunque protetta e messa nelle condizioni di poter lavorare, in serenità e sicurezza, al titolo che doveva essere il protagonista della line-up di lancio delle nuove Xbox Serie X/S.
Perché si: sarebbe un affare che dal punto di vista economico si aggirerebbe sulle stesse cifre di quello Zenimax, quindi in linea con quanto riportato dall’insider King Ragnar pochi giorni fa, sarebbe un punto di svolta per entrambe le società.
Perché no: CD Projekt Red potrebbe non voler perdere la sua autonomia e proprio negli ultimi giorni sembra essersi ripresa quello che aveva perso in borsa, tornando ai livelli di novembre 2020, pre-lancio Cyberpunk 2077.
Microsoft SEGA?
Arrivo alla fine con quella che sembra essere davvero la più probabile e consistente delle speculazioni: l’acquisizione di SEGA da parte di Microsoft. Dico la più probabile, perché nell’ultimo anno sono giunti una quantità enorme di indizi sotto forma di messaggi, tweet, e per ultima ma non meno importante, la recente notizia di una ristrutturazione interna a SEGA, che vede la compagnia scindersi in due divisioni.
La prima dedicata alla produzione di videogiochi per console e PC, mentre la seconda dedicata alle attività “secondarie” come pachinko ed arcade. Entrambe le divisioni rimarranno sotto il controllo di SEGA Sammy Holdings Inc. il tutto votato ad un approccio sul mercato che sarà in grado di soddisfare tutte le richieste con maggior efficienza.
Questa riorganizzazione potrebbe significare che Microsoft sarebbe davvero in procinto di acquisire SEGA, magari non l’intera azienda, piuttosto, quella divisione dedicata ai videogiochi per PC e console, lasciando il controllo del settore dedicato all’arcade e pachinko a SEGA Sammy. A dar man forte a questa ipotesi ci sono i continui scambi di riferimenti tra le aziende, come a suggerire un accordo “segreto”.
Su Reddit un utente ha anche notato una cosa curiosa spulciando il Game Pass di Xbox, ossia che SEGA ha una sezione dedicata ai propri titoli. Cosa ancor più curiosa è che all’interno di questa sezione siano pubblicizzati delle produzioni che non sono disponibili attualmente su Xbox Series X. Questo ha subito messo in moto teorie e ipotesi che vedono l’annuncio imminente di una partnership tra i due colossi, volta a portare sul Game Pass l’offerta SEGA e continuare il processo avviato con la serie Yakuza.
Perché si: i continui “ammiccamenti” tra le compagnie, la ristrutturazione interna a SEGA, le speculazioni di insider attendibili come King Ragnar, fanno pensare proprio a questa come la più probabile delle operazioni.
Perché no: in questo caso mi rimane difficile trovare una motivazione valida a sostegno del “No”, proprio per i motivi del “Si”, ma se dovessi scommettere potrei pensare che, visto e considerato che SEGA è una società quotata in borsa, a differenza di Zenimax, potrebbe risultare più complicato portare a termine un affare di questo tipo.
Beh, che dire, con questa concludo la mia personale lista di speculazioni teorie e ipotesi su quelle che potrebbero essere le società acquisite da Microsoft, ma a prescindere dalla riuscita o meno di queste presunte operazioni, non cambia il fatto che la compagnia di Redmond stia davvero modificando pian piano le strategie che la riguardano direttamente e quelle del mercato videoludico in generale, se questo sarà un bene o un male solo il tempo lo dirà, nel mentre continueremo a sognare e speculare insieme!