Midnight Caravan è un progetto ambizioso che vuole farsi strada in una fetta del mercato videoludico che, pur essendo tornata in auge negli ultimi anni, non è mai riuscita davvero a tornare a un successo tale da poter avere una reale epoca d’oro. Il genere a cui ci riferiamo è quello delle avventure grafiche che si, possono contare sulla riscoperta artistica dell’era indie e su una fiorente community di estimatore, ma che il videogiocatore medio spesso snobba per via della loro staticità e scarsa interattività. C’é d’altronde chi si chiede se le avventure grafiche possano essere davvero considerate videogiochi (spoiler: si).
Midnight Caravan mi ha quindi subito colpito per il coraggio dei suoi sviluppatori. Basta dare un’occhiata ad uno degli screen proposti per capire che c’é dietro un notevole investimento, sia economico che di tempo. Un lavoro complesso che difficilmente riscuoterà un successo commerciale fragoroso, pur meritandolo. A complicare il tutto c’é che dietro questo gioco non c’é un rinomato studio indie internazionale, ma gli sviluppatori di Gamera Interactive, studio tutto italiano con sede a Padova. A sentire le loro affermazioni, Midnight Caravan è il frutto del progetto di una vita, un videogioco a cui hanno lavorato fin dalla loro fondazione e che ancora non è del tutto completo. Ne sarà valsa la pena? Scopriamolo insieme.
Un racconto di violenza, misteri, intrighi e vendetta
In Midnight Caravan andremo a vestire i panni del proprietario di un circo itinerante che gira per l’Italia in un’epoca non ben precisata, ma che ha tutto il sapore del tardo medioevo. Dietro l’apparente facciata di un manager preoccupato per la sua troupe, si nasconde in realtà un individuo assetato di vendetta che sta cercando Cassini, la figura mascherata che ha assassinato la sua famiglia. Arrivato in prossimità di un’altra cittadina, questi non immagina di star finendo in una rete di intrighi, tradimenti, giochi politici e violenza. Una strada inzuppata nel sangue e nell’oscurità della notte che potrà condurlo alla scoperta della verità o verso una prematura morte e da cui non si torna più indietro.
L’atmosfera di Midnight Caravan può essere descritta come quella di un noir storico dalle forte connotazioni gotiche. L’intera narrazione è permeata di decadenza, rovina, sudicio (sia fisico che mentale) e crudeltà. Non esistono “buoni” in questo mondo corrotto. Quelli che dovrebbero esserlo hanno più segreti dei criminali e questi ultimi non sono altro che i peggio disperati, disposti a tutto, anche a tradire la propria famiglia, pur di sopravvivere un altro giorno. Se ti aspetti un racconto pieno di luce e speranza, cambia gioco perché qui non esiste salvezza per nessuno.
Rifletti bene sulle tue scelte… potrebbero essere le ultime
Il gameplay di Midnight Caravan è tanto semplice quanto intuitivo, come è giusto che sia per ogni avventura grafica. All’avvio, però, ci troveremo subito davanti al più grosso difetto di questo titolo: nonostante esso sia frutto di uno studio italiano, l’unica lingua disponibile è l’inglese. Questo vuol dire che è ingiocabile per chi non abbia studiato questo linguaggio, anche perché il livello richiesto non è neanche bassissimo, visto l’uso di dialetti e parole abbastanza complesse e più arcaiche. Una scelta che fa alzare un ulteriore sopracciglio se si considera che il gioco è ambientato in Italia. Va bene il volersi aprire al mercato internazionale, ma perché non aggiungere la traduzione in un secondo momento?
In ogni caso, una partita di Midnight Caravan si svolge a “giornate.” Ogni giorno ci sveglieremo guardando il nostro diario (in una schermata che riassume gli ultimi eventi importanti) e venendo informati sullo stato delle nostre 4 caratteristiche: fama, denaro, salute e sospetto. Quando la seconda e la terza arrivano a zero, sarà game over immediato. Lo stesso succederà quando il sospetto crescerà troppo. La fama, invece, influenza la disponibilità o meno di determinate scelte nel corso della nostra avventura. Alla fine di ogni giornata, questi valori si modificheranno in base a quello che abbiamo fatto (o che abbiamo deciso di fare). Di base questo è tutto il gameplay che si ripeterà di giorno in giorno fino alla conclusione del nostro viaggio, che sia con il successo della nostra vendetta o con la nostra morte/incarcerazione/resa.
Ovviamente nessuna giornata sarà mai tranquilla e ci sarà sempre almeno una scelta da fare. Le giornate si dividono tra quelle necessarie alla linea narrativa principale e quelle che vengono invece estratte casualmente dal gioco da un calderone di più di 30 eventi possibili (così da rendere ogni partita diversa). Tramite le nostre scelte potremo incontrare dei personaggi, cambiare il nostro rapporto con loro (anche causandone la morte), svelare trame politiche e misteri, raccogliere indizi, acquistare o trovare oggetti più o meno utili e ottenere dei “tratti” che sono praticamente delle capacità speciali che ci permettono di avere bonus o fare cose extra in determinate situazioni. Tutto questo viene annotato nel diario e può essere riletto all’inizio di ogni giornata.
Personaggi, tratti, oggetti determinano ovviamente le scelte che potremo fare in determinati momenti e non sarà raro scoprire di non avere alternative rispetto ad un dato percorso perché le nostre decisioni ci hanno portato ad averle tutte escluse. Niente di male in questo, è il principio stesso delle avventure grafiche.
Il problema è che non sempre è facile capire a cosa porteranno le nostre scelte e il gioco è eccessivamente punitivo in tal senso, al punto che una decisione sbagliata nei primi secondi di gioco può compromettere irrimediabilmente il resto della partita. Certo, Midnight Caravan permette di salvare in ogni momento, ma se quella scelta l’abbiamo già fatta senza accorgersene, allora cambierà davvero poco. Infine, in almeno un caso mi è successo di rimanere “bloccato” perché tutte le scelte per una data situazione erano chiuse. Ho dovuto riavviare da zero ed è stato davvero brutto.
Quando la direzione artistica è davvero arte
Se si parla di avventure grafiche, è indubbio che il comparto artistico sia di primaria importanza per la buona riuscita del titolo. D’altronde si tratta spesso di un gioco che presenta ore ed ore di immagini statiche (o animate minimamente) e musica di sottofondo. Fa piacere quindi vedere come questo sia assolutamente di primo livello in Midnight Caravan. I disegni di questo gioco non sono solo ben realizzati, ma denotano una direzione artistica particolare che non si limita a fare un buon lavoro, ma si unisce alla narrazione per generare quell’atmosfera oscura e decadente di cui abbiamo già parlato. Non si tratta solo di bei disegni, ma di vere e proprie piccole opere d’arte realizzate in modo tale da ricordare dei lavori ad inchiostro e suggerire sensazioni particolari.
Anche il comparto sonoro è di elevata qualità, con sinfonie ben calate nel periodo che riescono a veicolare alla perfezione gli stati d’animo giusti per la situazione oltre che un continuo e persistente senso d’ansia ed imminente tragedia. Il problema qui non è certo nella realizzazione, quindi, quanto nell’utilizzo. Alcuni disegni ed alcune musiche sono infatti riproposte davvero, davvero troppe volte, al punto che si avverte un po’ di noia e fastidio. Avrebbe fatto piacere una maggiore varietà in queste situazioni, soprattutto considerando la cura che viene invece riposta in altri eventi. Un caso su tutti è la schermata “di partenza”, quella che ci mostra la troupe riunita. Vedremo sempre lo stesso disegno all’inizio di quasi ogni singola giornata della nostra partita. Un po’ troppo, soprattutto considerando che i membri e la situazione della stessa, invece, varia nella narrazione.
Un lavoro curato e definito, ma che necessita di pulizia
Concludendo il nostro discorso Midnight Caravan è una graphic novel pregevole che mostra un notevole livello di cura e “amore” da parte dei suoi sviluppatori e che presenta anche alcuni elementi che potrebbero permetterle di emergere dalla media dei prodotti di questo tipo. Detto ciò, è tutto tranne che un titolo perfetto. Ci sono molte imperfezioni, sviste ed errori che rendono il risultato finale meno godibile di quanto potrebbe essere, ma sono tutti difetti perfettamente correggibili nel tempo. D’altronde stiamo parlando di un gioco che attualmente è presente su Steam come accesso anticipato, segno che gli sviluppatori stessi non hanno intenzione di abbandonarlo così come è.
Quello che invece, secondo me, è abbastanza critico è però il prezzo. Quasi 10 euro per un gioco che gli stessi sviluppatori ammettono essere “in lavorazione” sono davvero tanti, probabilmente troppi. Già il genere delle graphic novel non può vantare tantissimi estimatori, ma quei pochi curiosi potrebbero così fuggire davanti ad un costo considerevole se combinato con quell'”accesso anticipato”. E’ un peccato perché, con tutti i suoi indubbi difetti, Midnight Caravan resta un buon gioco, degno di essere provato almeno da chi apprezza il genere delle avventure grafiche ed è in cerca di una sfida impegnativa.