Il bello di una redazione è il potersi sempre confrontare con videogiocatori che hanno un background e delle opinioni molto diverse dalle proprie, un contesto unico nel quale si possono fare nuove scoperte videoludiche o semplicemente rivalutare e guardare da un altro punto di vista titoli già approcciati in passato di cui magari si ha un’opinione più o meno positiva. E in iCrewPlay questo è all’ordine del giorno, con dibattiti costruttivi che nascono ogni giorno e che portano anche talvolta alla nascita di rubriche o articoli d’opinione.
Il bello di iCrewPlay è che il lavoro di squadra porta man mano a vedere colleghi e lettori come una grande famiglia con una passione in comune, e se ci segui da un po’ speriamo di averti trasmesso questa sensazione! Proprio per questo abbiamo pensato, per questo articolo di fine anno, di fare un passo in avanti mettendo completamente da parte l’oggettività e parlando di titoli che ci hanno colpiti nel profondo e che hanno segnato una parte importante del nostro 2022 videoludico.
L’ultimo anno è stato segnato dal lancio di titoli attesissimi come Elden Ring e God of War Ragnarok, ma molto spesso le nuove uscite hanno anche lasciato qualche momento di respiro ai videogiocatori che hanno avuto la possibilità di recuperare parte del backlog… che si fa inesorabilmente sempre più lungo e longevo!
In questo articolo quindi vogliamo rivelarti i titoli che hanno rubato il cuore di alcuni redattori nel 2022, non necessariamente opere approdate sugli scaffali durante l’anno che ormai sta volgendo al termine, ma anche titoli un po’ più datati che però hanno costituito una parte importante del nostro hobby preferito negli ultimi dodici mesi. Essendo opinioni molto soggettive, non si tratterà in alcun modo di una classifica, pertanto i titoli presenti seguiranno un ordine puramente alfabetico, naturalmente ti invitiamo a dirci la tua nei commenti (e stavolta ci teniamo particolarmente!) e ti auguriamo un 2022 pieno di emozioni videoludiche!
Crash Bandicoot 4: It’s about time!
Se dovessi descrivere il 2022 con un personaggio dell’ambiente videoludico sceglierei, sorseggiando un buon frullato fresco di wumpa appena raccolti, l’intramontabile Crash Bandicoot. In questo anno ricco di grandi uscite e di nuovi orizzonti esplorati, mi sono concesso del tempo per poter riprendere pad alla mano la mia saga preferita in assoluto giocandone il quarto capitolo numerato: Crash Bandicoot 4: It’s About Time.
Interi pomeriggi e sere passate a spaccare casse, scagliare via i nemici a colpi di spin ed esplorando ogni singolo ambiente di gioco: Crash Bandicoot 4: It’s About Time mi ha piacevolmente ricordato che i videogiochi non sono solo un passatempo, ma una vera e propria sfida personale. Il quarto capitolo di questa splendida saga ha testato le mie capacità di analisi e la mia voglia di scoperta, essendomi posto come obiettivo principale il completamento totale del gioco. L’occhio clinico non deve mai mancare, così come lo sguardo accanito di chi, come me, ha una voglia matta di godersi con calma sotto le coperte i propri giochi preferiti in totale tranquillità, lontano dal frastuono delle lobby multiplayer, concedendosi del puro e sano divertimento lontano da qualsiasi sbalzo di connessione.
Toys for Bob ha svolto un lavoro che definirei egregio nel riportare il piccolo marsupiale arancione all’interno delle nostre console, forse con uno sguardo improntato maggiormente sulla difficoltà a discapito di errori tecnici che andrebbero sicuramente migliorati (maledetta profondità!). In attesa del nuovissimo Crash Team Rumble, mi godrò almeno ancora fino alla fine delle feste le avventure di Crash, Coco e delle maschere elementali che, fino ad oggi, mi hanno fatto ritornare piccolo conservando lo spirito avventuriero che mi ha sempre contraddistinto, utilizzando però le mani di un ragazzo che di anni ne ha 24, ma dentro è ancora un bambino che si emoziona quando vede l’ultimo videogioco della propria saga preferita sullo scaffale di un negozio.
Roberto Taurino
Digimon Survive
Il 2022 è stato l’anno di molti titoli veramente sorprendenti. Da Bayonetta a 3 a Pentiment, passando per la versione Switch di Inscryption. Ma il titolo che mi sento di premiare, con la speranza di vedere maggiore attenzione a un IP a me molto cara è Digimon Survive.
L’opera Bandai Namco, pubblicata in questa estate, oltre a essere una buona visual novel arricchita da battaglie strategiche ben implementate con le basi digievolutive (e non solo) dei Digimon, è un vero e proprio omaggio alla serie animata degli anni ‘90. Una serie a cui sono molto legato e che al tempo riuscì a rapirmi molto più di quella dei Pokémon. Digimon Survive crea quindi un effetto nostalgia potente ed efficace, che ti permette di riavvicinarti al mondo dei Digimon in modo inaspettatamente maturo e piacevole. Spiazza, ti fa arrabbiare, ti fa ridere e ti fa tornare bambino. Non ci saranno Tai o Matt sullo schermo, ma i nuovi protagonisti riescono conquistare e soprattutto a ricordare che i Digimon hanno ancora tanto da raccontare e io voglio dargli fiducia.
Pasquale Aversano
Elden Ring
Se il 2021 mi ha visto alle prese con un numero e una varietà non indifferente di titoli, lo stesso non si può dire del 2022. Forse perché abbiamo ripreso a uscire di casa più spesso, o forse per la mole di impegni che si è imposta senza preavviso sulla mia routine; fatto sta che il mio tempo speso a videogiocare, per quanto piacevole, è nettamente diminuito. Non sono mancate esperienze positive, è chiaro: ho avuto il piacere di riscoprire, in più sensi Cuphead (grazie a The Delicious Last Course), la Crash Bandicoot N. Sane Trilogy (con tanto di stimolo a cercare una sfida sempre più ardua e Mario Kart 8 Deluxe (le cui nuove piste non fanno altro che confermare l’inossidabilità del titolo alla base).
C’è però solo un gioco che ricorderò per sempre ripensando in futuro al 2022, e non può che essere Elden Ring. Complice l’averlo giocato nel periodo immediatamente successivo alla mia laurea (ottimo regalo, a proposito), e cioè con moltissimo tempo libero a disposizione, è senza dubbio l’unica esperienza che è stata in grado di assorbirmi completamente quest’anno. Forse non è il titolo perfettamente rifinito che qualcuno si aspetta da una grossa produzione, ma, soprattutto nella sua prima parte, quando ti prende e ti lancia senza troppi giri di parole in un mondo vastissimo e pieno zeppo di sorprese, dove ogni angolo cela una scoperta, e ogni istante di gioco premia il coinvolgimento attivo di chi gioca… posso affermare con serenità che raggiunge vette raramente eguagliate da altri videogiochi. E non ci sono impegni che tengano: non si può restare indifferenti, di fronte alla pura meraviglia.
Davide de Rosa
Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriot
Quando a distanza di anni ti fermi per l’ennesima volta a fissare la copertina di un gioco e renderti conto di provare tanta, ma proprio tanta nostalgia, allora capisci che hai davanti anchestavolta il gioco dell’anno! Per me 2022 è ancora 2008 con Metal Gear Solid 4: Guns of The Patriots. Un duplice addio (sia di Snake che di Kojima) che ancora oggi riesce a trasmettermi le stesse emozioni che ho provato la prima volta in cui ci ho messo mano.
Una regia impeccabile tanto da essere burlescamente catalogato al pari di un film e per dare maggiore condimento alla ricetta, un gameplay che ancora oggi risulta pienamente godibile. C’è poco da fare, per me MGS4 resterà sempre il mio Metal Gear. La sensazione che ancora oggi mi avvolge nel ritrovarmi immerso nel comparto online (riaperto dalla community) insieme a mille altri veterani del titolo per scambiarci insieme gli auguri di fine anno è a dir poco indescrivibile!
Fabio Sessa
Persona 5 Royal
Il 2022 per me è stato un anno dove il videogame, purtroppo, è stato poco presente. Non ho giocato a nulla che mi abbia preso veramente e questo è un peccato. Questo è dovuto principalmente a parecchi cambi che ci sono stati nella mia vita privata, ma anche a causa di uscite che hanno stuzzicato poco la mia voglia di giocare. Dico quindi che per me il gioco del 2022 è stato l’evergreen Persona 5 Royal, il quale nonostante abbia più che spolpato su PlayStation 4, finendolo 3 volte e platinandolo, è finalmente sbarcato su altri lidi riuscendo a spargere il verbo. Naturalmente me lo sono accaparrato per Nintendo Switch…vuoi mettere cambiare i cuori delle persone stando comodamente seduto sul wc?
Marco Consiglio
Soulstice
Il 2022 è stato un anno ricco di titoli epocali, Elden Ring su tutti, grazie al quale FromSoftware è riuscita a riscrivere in chiave open world i pardigmi del genere soulslike al quale siamo fortemente affezzionati ormai da anni, non dimentichiamo inoltre che God of War Ragnarok ha segnato l’attesa ed epica conclusione del ciclo norreno di Kratos. Ho amato alla follia entrambi i titoli, ma voglio uscire dal campo delle produzioni mainstream e parlare del titolo che mi è rimasto impresso più di tutti nel 2022: Soulstice!
Questa piccola perla nostrana (abbiamo avuto anche l’occasione di intervistare uno dei game designer durante la Milan Games Week) è stata capace di farmi realmente divertire come poche altre esperienze videoludiche di quest’anno: veloce, semplice da capire e difficile da masterare, tamarro al punto giusto. Un ottimo tributo agli stilish action e a Devil May Cry in particolare (se non fosse stato per Bayonetta 3 sarebbe stato il miglior titolo dell’anno in questo senso), condito da onnipresenti citazioni a Berserk e Claymore. Cosa vuoi di più da un gioco?
Francesco Regano
Two Point Campus
Nel 2022 di gioconi ne sono usciti veramente parecchi, ma per quanto mi riguarda, Two Point Campus è il titolo che mi ha senza dubbio rapito più di tutti: ho sempre guardato i gestionali solamente da lontano, nonostante mi intrigassero e non poco, ma mi sono sempre tenuto a debita distanza per l’enorme quantità di tempo che ti risucchiano quasi involontariamente, ma il trailer di Two Point Campus, con la sua natura completamente scanzonata e fuori dalle righe, mi ha stregato a tal punto da uscire di casa e comprarlo subito.
In questo gioco sostanzialmente occuperai il ruolo di rettore universitario e sarà dunque tuo il compito di gestire al meglio il campus nel modo più produttivo e sano possibile, oltre a rendere il campus universitario l’esperienza che ogni adolescente si porterà nel cuore per il resto della loro vita. Quello che veramente mi ha fatto innamorare del titolo però, è la poca serietà con il quale si propone al pubblico: sebbene il gameplay richieda particolare attenzione ad ogni singolo angolo del campus, tutto ciò che viene mostrato a schermo trasuda scanzonatezza, ironia e leggerezza da ogni pixel.
I campus che sarai chiamato a gestire infatti non saranno “classici”, bensì saranno campus per giovani aspiranti cuochi, cavalieri o addirittura maghi ed ogni stanza arredabile o studente sarà contestualizzato al campus in cui ci si trova! Oltre a tutto questo, il gioco presenta un tasso d’apprendimento crescente gestito in maniera incredibile ed un menù chiarissimo e intuibile per ogni videogiocatore nonostante la numerosa mole di elementi da dover gestire. Questi sono tutti fattori che rendono Two Point Campus un ottimo entry point per il genere.
Marco D’Agostino